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Recensione di Bioshock: The Collection - Da Rapture a Columbia in un'avventura senza tempo

di Daniele Caluri Pubblicato il 1 ottobre 2016 14:05

I giochi rimasterizzati stanno ormai spopolando su PlayStion 4 e Xbox One, dove i titoli davvero nuovi e originali si possono contare, forse, sulle dita di una mano. Un titolo molto ampio, ed in alcune sue parti anche datato come può essere Bioshock, era necessario un restyle grafico affinché i nuovi giocatori possano nuovamente affacciarsi alla sua dimensione. Una dimensione che ha fatto la storia, dato che già dal suo primo capitolo Bioshock riuscì a colpire i videogiocatori, offrendo un prodotto molto valido ed avvincente. 2K ha deciso di ritornare su ciò che di bello aveva fatto e di ridargli una spolverata vistosa, quasi esclusivamente grafica, in grado di fare affacciare il videogioco anche ai più giovani ed a coloro che, malauguratamente, non hanno mai avuto modo di provare il primo capitolo della serie. Interessante senza ombra di tutto la scelta di riproporre insieme al primo capitolo anche quello dei due seguenti, per una avventura lunga, longeva e che forse riesce meglio, proprio per questo suo fatto, a farci dimenticare i soldi spesi per l'ennesima remastered. A differenza di altre recensioni in questa non possiamo che procedere "cronologicamente", rivedendo insieme ciò che il prodotto ci offre.

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