Batman: The Telltale Series - Episode 3: New World Order - Un male dal doppio volto
Precedentemente, complice un ritardo nella possibilità di recensire il titolo Telltale, abbiamo accorpato due episodi, nella fattispecie quelli più vecchi e che fungono da vera e propria introduzione alla serie. L'episodio tre mostra invece una maturità tale da permettere una recensione singola, nonostante sia uscito ormai da un po' di tempo. La fine dell'episodio due ci ha lasciato con una questione spinosa, tragica, che non espliciteremo nel corso della recensione per non incorrere in inutili e fastidiosi spoiler. Quello che ci si attende dall'episodio tre è un porre il freno a ciò che è successo, cercare di rimediare ed al contempo ricucire per le nostre scelte che, in alcuni casi, potrebbero essere state anche alquanto dolorose. I momenti topici dei capitoli precedenti sono infatti stati strutturati in maniera tale che noi, attraverso scelte morali, potessimo essere artefici del destino di Bruce Wayne e di tutta Gotham in generale. Adesso, nel terzo episodio della serie (che ricordiamo essere composta da cinque episodi acquistabili separatamente), i nodi iniziano a venire al pettine e molte questioni apparentemente lasciate in sospeso iniziano ad unirsi, dando una visione generale di ciò che ci circonda realmente. Mai come adesso infatti Gotham ha bisogno di un salvataggio da parte di Batman.
In questo terzo episodio della serie si assiste ad un vero e proprio riaffiorare di elementi del gameplay, quali ad esempio la risoluzione dei casi con tanto di associazione degli elementi. Anche in questo caso, però, una parte meno lineare e più logica è stata resa fin troppo semplice. Peccato, perché sarebbe potuta essere davvero più divertente ed appagante. Del resto piace un po' a chiunque giungere alle intuizioni manualmente, no?
Non tutto il male viene per nuocere…
…Più o meno, perché la prima cosa che Gotham ci insegna è che la corruzione è in ogni angolo e, alla fine, riesce a raggiungere anche il cuore dei più puri. Una lotta completa verso il male fatta di alleanze, inganni e tradimenti. Componenti intriganti che coinvolgeranno tutta la storyline e che metteranno a dura prova per l'ennesima volta la nostra avventura nei panni di Batman. Riuscirete a rimanere integerrimi ed inflessibili o, pur di salvare la città, deciderete di sporcarvi le mani mettendo in atto azioni non propriamente degne di un eroe? I risultati piacciono a tutti e, forse, vi faranno dimenticare per più di un istante di essere un paladino della giustizia, sferrando azioni simili a quelle di un comune malvivente.
Ciò che questo episodio ha però di diverso dagli altri della serie (il primo ed il secondo) è una narrazione più diretta, nel tentativo di far comprendere lo sporco che si cela dietro una città già evidentemente marcia. Colpi di scena continui che culminano in un finale di stagione degno di Telltale, capace di lasciare a bocca aperta ad aspettare l'uscita dell'episodio successivo. Capita così di avere meno a che fare con i pugni e altri elementi offensivi, per dedicarsi soprattutto a cercare alleanza con cui fronteggiare l'organizzazione temibilissima che prende il nome di Figli di Arkham. Questi "Figli di Arkham" si sono mostrati per la prima volta nel corso del secondo capitolo, ma adesso si affermano per ciò che sono davvero, palesando elementi prima celati.
Insieme all'ascesa di questa organizzazione terroristica si sviluppano altre numerose questioni che fanno presagire un coinvolgimento ancora più mirato e distruttivo nei successivi due episodi conclusivi della serie. Nuovi cattivi emergono così dall'ombra e pongono le basi per avventure future, alcuni dei quali piuttosto conosciuti nell'universo DC e soprattutto da chi la serie di Batman la conosce almeno superficialmente. A Pinguino e Catwoman si accostano altre figure, come ad esempio quella di Due Facce.
Meno combattimenti, più dialoghi
Gli scorsi due episodi della serie ci hanno abituato a duelli senza quartiere, particolarmente frenetici, che consistono di pulsanti da premere in combinazione con il giusto tempismo. Quick Time Event, alcuni dei quali anche piuttosto rapidi e per questo non semplicissimi, complici combinazioni non immediate quali "Shift+Q" e "Shift+E". Morire durante questi quick time event non è impossibile e comporta un dover nuovamente ripercorrere la scena, stavolta indovinando i tasti da premere. Una difficoltà aggiuntiva è data anche dall'utilizzo, talvolta, del mouse in abbinamento alla tastiera.
Nel terzo episodio questi combattimenti non mancano, è vero, ma sono drasticamente ridotti e durano decisamente meno che nei precedenti. A mancare, sempre in collegamento ai combattimenti, è la pianificazione dell'attacco che è infatti totalmente assente. Tutti i combattimenti sono guidati e lineari, con combinazioni da soddisfare, senza nessuna interazione da parte dell'utente per eventuali modifiche.
La narrazione è invece più ricca e prevede un gran numero di scelte nei capitoli più disparati, che permettono di modificare relazioni attraverso la consueta dicitura "tale personaggio se ne ricorderà". La sensazione è che però non sempre questo gran numero di interazioni abbia realmente un effetto diverso a seconda della nostra scelta. Fare una cosa piuttosto che un'altra, a volte, porta alla medesima scena, il che non è sicuramente una grandissima cosa per un gioco che si basa proprio sulla longevità e sull'imprevedibilità di ciò che potrebbe accadere.
Nell'episodio tre si ha anche un gran ritorno, ossia la fase di investigazione che abbiamo avuto modo di trovare ed apprezzare. Esattamente come in passato ci troviamo di fronte all'esigenza di dover esaminare alcuni elementi e collegarli a mano, a seconda di eventuali collegamenti, per dare modo a Batman di giungere ad intuizioni fondamentali per il progredire della storia.
È tutta questione di equilibrio
L'attenzione ai dialoghi è fondamentale, questo perché è subito ben chiara la necessità di dividersi tra Bruce Wayne e Batman alla ricerca di alleati contro i figli di Arkham e altri personaggi più o meno legati a loro. I personaggi che si incontrano sono davvero tanti e ognuno con una importanza imprecisata che sarà svelata soltanto progredendo nella storia. Quello che Telltale mira a sottolineare è la difficoltà di Bruce Wayne di essere due persone allo stesso tempo, di doversi difendere e di dover fare il conto con una storia personale che finisce per legarsi strettamente all'operato di Batman. Proprio la differenza tra l'eroe pipistrello e il plurimiliardario Wayne sta al centro di tutta l'avventura montata e splendidamente narrata dalla software house statunitense. Soltanto raramente però il gioco giunge al fatidico compromesso di chiedersi se si intende eseguire una azione come Batman o come il miliardario Wayne. Più spesso durante questo terzo episodio ci troveremo infatti ad impersonare proprio Bruce, alle prese con eventi che vanno oltre la sua portata.