Darksiders: Warmastered Edition - Sei tu, Abaddon?
Il 2016 sembra quasi essere l'anno delle remastered, soprattutto questo Novembre che ha visto trasformarsi per console next-gen due titoli che, su PlayStation 3 ed Xbox 360, avevano davvero fatto la storia, seppur appartenenti a due generi totalmente opposti. Stiamo parlando di Skyrim, uscito a inizio novembre, ma soprattutto di Darksiders. Il Cavaliere di Guerra torna a pieno diritto, con una prepotenza inaudita, ad affacciarsi al futuro, ed approda quindi su una console come quella della PlayStation 4 con un volto totalmente nuovo. La veste grafica è cambiata, abbandonando quel senso di "anzianità" che con gli anni si è venuto ovviamente a creare. Questo Darksiders, infatti, lascia completamente intatto il gameplay interno al gioco e la trama, davvero intrigante anche nella sua forma base, rinnovando semplicemente il comparto tecnico e quello grafico. Un rinnovamento interessante, che rende così giocabile l'avventura di Guerra anche per coloro che, per sfortuna, non hanno potuto giocare al titolo nel 2010, quando uscì per la prima volta.
La scelta di riproporre questo titolo non è dettata solo da un inaudito coraggio, quanto piuttosto dall'ottima risposta che ebbe dal pubblico al momento della sua uscita. Il rapporto con la critica fu, invece, leggermente più spinoso anche se riuscì a guadagnarsi un metacritic più che dignitoso.
I sette sigilli sono al sicuro?
Non appena si ha modo di mettere mano a questo titolo remastered di THQ Nordic, si può immediatamente accedere un menù di gioco molto intuitivo, che permette soltanto di settare opzioni grafiche o iniziare la nostra nefasta avventura. La scelta di riproporre un menù che, almeno a prima vista, da l'idea di essere abbastanza vecchio è con ogni probabilità stata voluta dagli sviluppatori del gioco, in maniera tale da evocare una sorta di ritorno al passato, tanto caro alla maggiorparte dei videogiocatori. L'effetto nostalgia, in poche parole. Le difficoltà di gioco, selezionabili ad inizio avventura, sono unicamente tre ma riescono perfettamente a racchiudere al loro interno una differenza davvero impressionante: Facile, Normale e Apocalittica. Ma di cosa tratta la trama, a grandi linee? Semplice, di una lotta per l'equilibrio.
Inferno e Paradiso da tempo immemore hanno combattuto l'uno contro l'altro, in maniera anche incessante e brutale. Questo scontro senza quartiere ne vinti ebbe come conseguenza l'istituzione di un Arso Consiglio, un organismo che rappresenta l'implacabile giustizia, a cui entrambe le forze devono sottostare. Gli emissari di questo Consiglio altro non sono che i Quattro Cavalieri della Apocalisse, di cui Guerra fa ovviamente parte. Mentre gli altri tre cavalieri si trovano altrove, Guerra viene richiamato sul Terzo Regno (quello degli uomini), per cercare di investigare sulla rottura del Patto. È proprio la rottura del Patto, non si sa bene da parte di chi (e ovviamente noi non ve lo sveleremo), che porta Guerra a vivere questa avventura caotica e ricca d'azione, oltre che di colpi di scena.
Come è facile intuire si tratta quindi un gioco dalla trama complessa ma al contempo anche viva, frizzante. Temi come l'Apocalisse sono da secoli di un interesse mostruoso, e vederlo trasportato anche in un videogioco non può che fare bene. Interessante tra l'altro la scelta di far ricadere tutto nelle mani di Guerra, invece che in quello che sarebbe stato più scontato: Morte.
Inferno.. paradiso.. ma chi sono i miei nemici?
La trama da questo punto di vista aiuta il gameplay in una maniera a dir poco eccellente, come si vede in pochi giochi. Una ambientazione così complessa come quella della Apocalisse, resa ancora più caotica dalle menti di Vigil Games, altro non fa che creare uno scompiglio che riesce, nel suo apparire confusionario, un vero e proprio toccasana. La varietà dei nemici infatti aumenta a dismisura, dal momento che ci ritroveremo ad affrontare sia demoni, sia angeli. Guerra infatti si ritroverà, quale emissario dell'Arso Consiglio, esattamente tra due fuochi, senza sapere il reale motivo che si cela dietro a tutti questi attacchi che, tra l'altro, sconvolgono proprio il regno degli umani (il terzo regno appunto). La varietà di nemici si riflette anche in combattimenti più impegnativi che richiedono grande abilità nel destreggiarsi con il joypad, in maniera tale da portare Guerra talvolta a schivare, altre volte ad attaccare senza dare fiato all'avversario, e così via. Una moltitudine di approcci che vengono evidenziati al momento dello scontro interessantissimo con i vari boss, a volte anche piuttosto impegnativi.
Oltre al gran numero di nemici Darksiders prevede anche molte combinazioni di tasto che possono permettere di realizzare combo a volte a dir poco esplosive. Oltre infatti alla possibilità di menare fendenti a destra e manca con la propria arma, è possibile anche afferrare oggetti di scena e lanciarli con forza inaudita verso gli avversari. L'interazione con l'ambiente, per quanto esso sia ristretto e per niente casuale, è comunque divertente e riesce ad integrarsi perfettamente nel meccanismo di combattimento, dando un feedback davvero intenso e godibile al videogiocatore. Il combattimento, ma non solo quello (come vedremo poco avanti), è reso ancora più interessante dalla possibilità di acquisire abilità differenti e nuove, da poter usare in battaglia per riuscire ad avere la meglio sui nemici con maggiore facilità. Come detto, però, le abilità non migliorano unicamente il combattimento ma permettono anche di oltrepassare zone altrimenti inaccessibili durante la fase di esplorazione. Ecco che le armi secondarie e gli altri oggetti a disposizione di Guerra iniziano quindi ad essere di vitale importanza.
Una grafica nuova per questa nuova apocalisse
Esattamente come ci si aspettava da una remastered, questo prodotto che uscirà per le console next-gen può contare su di una grafica totalmente rivista rispetto a quella ormai passata del glorioso Darksiders. Effettivamente il lavoro fatto da Vigil Games lo si può apprezzare immediatamente, non appena si viene sbalzati di fronte a quel primo ostacolo che funge da vero e proprio tutorial per introdurci ai comandi. Tutti gli elementi che si trovano intorno a noi, ed al nostro Cavaliere della Apocalisse, sono adesso maggiormente dettagliati, dando un aspetto pulito ed interessante, sicuramente gradevole. Questo potrà spingere non solo coloro che non hanno mai giocato a Darksiders ad avventurarsi nella meravigliosa avventura di Guerra, ma anche coloro che da tempo hanno ormai riposto lo spadone nel suo fodero. La grafica è stata quindi rivoluzionata in ogni suo aspetto, senza tuttavia arrivare a brillare. Cosa che però, diciamocelo, neanche ci si aspettava da un titolo che non fa dell'impatto grafico la sua arma principale.
In ogni caso ad affiancarsi a questa veste grafica totalmente rivisitata vi sono altri due fattori, uno decisamente positivo ed un altro che, invece, fa storcere un po' tanto il naso. Il fattore positivo è sicuramente non solo la colonna sonora, ma anche l'audio interno al gioco che accompagna qualsiasi scena, da quella più caotica a quella più riflessiva. Le soundtrack caricano davvero moltissimo e quasi spingono il videogiocatore a tagliare a fette demoni ed angeli come se non ci fosse un domani. L'elemento negativo sono invece le animazioni non tanto dei filmati, che comunque appaiono anche qua un po' datate, quanto piuttosto le animazioni interne al gioco che portano varie figure a compiere azioni a volte davvero brutte da vedere. Una cura maggiore, dato che si tratta comunque di una remastered di un titolo uscito nel 2010, ci si sarebbe potuta attendere.
Darksiders: Warmastered Edition
Ennesima remastered ed ennesimo successo, stavolta targato THQ Nordic. Cavalcando l'onda del successo dello storico primo titolo della saga, gli sviluppatori hanno deciso di fare affacciare il loro vincente prodotto anche sulle console next-gen, in maniera tale da renderlo giocabile non solo ai videogiocatori più nuovi che non hanno mai avuto il piacere di viverlo, ma anche ai cosiddetti veterani che finalmente possono tornare a mettere le mani su uno dei giochi che ha fatto sicuramente gran parlare di sé (positivamente). La trama, esattamente come ce la ricordavamo, è davvero appassionante e ricca di pathos, molto coinvolgente. L'avventura di Guerra, se non si contano aspetti secondari ma comunque presenti all'interno del gameplay, ha una durata pari ad una ventina di ore. Graficamente parlando il gioco è stato con successo rivisto, sebbene palesi ancora delle animazioni abbastanza datate per un gioco che comunque si affaccia sul mercato nel 2016. Per il resto, è sicuramente un gioco che non può mancare né ai videogiocatori più nuovi, né a quelli più vecchi. Guerra è tornato su PlayStation 4, più incazzato che mai.
Pro:
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Trama eccelsa ricca di spunti
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Graficamente rivisitato con successo
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Comparto sonoro davvero ottimo
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Combattimenti frenetici e ricchi di adrenalina
Contro:
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Animazioni scadenti
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Longevità estremamente limitata
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Nessuna aggiunta degna di nota