Watch Dogs 2 - Tutto ciò che si vede è hackerabile
I tentativi di Ubisoft di creare un vero e proprio Grand Theft Auto, nati con il primo Watch Dogs uscito ormai praticamente un anno fa, continuano e portano direttamente all'uscita di questo nuovo titolo. Il primo capitolo della serie si era distinto per un gameplay molto originale, che riusciva a garantire ore di gioco senza mai stancarsi minimamente, nei panni del protagonista Aiden Pearce. Quest'ultimo, martoriato interiormente dalla morte della nipote, decideva di mettere il suo talento nel codice e nell'hackeraggio al servizio della sua vendetta. Una trama molto bella, che infatti ha garantito una nutrita serie di fan della serie, forti anche di avere a disposizione una forte e tenace alternativa all'ormai GTA V. Proprio per queste premesse, e per la grandissima quantità di contenuti interni al titolo, Watch Dogs è diventato il gioco più venduto al dayone nella storia di Ubisoft. Un traguardo importantissimo, per certi versi anche inatteso, che ha portato Ubisoft a studiarne quasi immediatamente il secondo capitolo che ci getta nei panni di Marcus Holloway, che ha come soprannome"Retr0". Un protagonista di coloro particolarmente dotato nella programmazione, e talmente ardito da volersi spingere dove molti prima di lui hanno fallito: hackerare zone, e corporazioni, che si pensa siano irraggiungibili. Superare l'impossibile e sfidare i propri limiti è, probabilmente, la migliore definizione che si potrebbe dare a nostro avviso a questo nuovo titolo targato Ubisoft.
Una trama solida, incessante, molto simile a...
La trama del primo capitolo di Watch Dog era riuscita a stupire, ed a catturare moltissimi fan con l'utilizzo di tinte anche piuttosto serie, dovute proprio alla storia che ci si portava appresso grazie al protagonista. L'ambientazione, complice il cambio radicale della motivazione che sta alla base del nuovo titolo, è mutata radicalmente ed al suo posto tutto sembra essere mutato. Abbandonata Chicago si viene catapultati su di una mappa ancora più grande, forse addirittura raddoppiata, rappresentante la Bay Area di San Francisco. Questo cambio di ambientazione, ma soprattutto di trama, fa sì che i colori siano anche più accesi, più calorosi, più pronti a rendere l'idea di una situazione diversa ed improntata all'azione.
In effetti non si avrà nessuno da vendicare, e neanche da aiutare. Le nostre abilità non saranno più al mero servizio personale, bensì a quello globale, nel tentativo di distruggere le basi su cui si fonda l'impero della Blume Corporation che, grazie al ctOS 2.0 ed al social network !nvite (che ricorda moltissimo Facebook), riesce a registrare i gusti, i movimenti, e tutto ciò che c'è di più importante delle persone. Marcus, nel corso dell'incipit iniziale, arriva a spiegare addirittura come la Blume riesca a manipolare questa immensa mole di dati per influenzare anche il voto. Uno scenario che, se non curato, potrebbe diventare simile a quello proposto dal "Grande Fratello" di George Orwell, ben rappresentato e ispirato nella sua opera "1984".
Per combattere questa Blume e la sua opera di controllo ai danni della popolazione si decide di agire, e da qui la nascita di un gruppo in cui Retr0 viene inserito. I compagni di avventura del protagonista risultano essere sempre particolarmente tratteggiati da Ubisoft, sebbene spesso e volentieri mostrino aspetti che fanno storcere un po' il naso. Lo stereotipo dei programmatori strani, e ancor di più degli hacker, si riflette sul disegno di questi personaggi che hanno caratteristiche fin troppo strane che, a volte, li rendono anche grotteschi. Maschere strane, comportamenti quasi monosillabici, e altri aspetti che, alla fine, finiscono per caricare troppo le personalità, rendendole scarsamente credibili.
La trama è quindi molto corposa, ricca di spunti che, tra l'altro, vengono anche ben sfruttati nello svolgimento del gioco. L'originalità, a nostro avviso, non è però completa e il punto di riferimento risulta essere abbastanza chiaro sin dai primi minuti di gioco. Ci stiamo riferendo proprio alla ormai famosa serie tv "Mr. Robot", a cui anche la trama sembra aver attinto ben più che una volta. Distruggere i magnati, i ricchi che detengono il potere, che vengono quasi rappresentati da questa all'inizio anonima azienda che prende il nome di Blume Corporation. Lo stesso Josh, uno dei personaggi della crew di Retr0, sembra avere più di un tratto distintivo in comune con Elliot Alderson, il genio hacker interpretato da Rami Malek.
Uno smartphone simile al nostro
La bellezza di questo Watch Dogs2 risiede nelle piccolezze, in quei piccoli aspetti che riescono a tradire un senso di gioco ed a farlo sembrare reale, quasi palpabile. La cura dei dettagli è il punto di forza che Ubisoft ha tracciato e marcato appositamente per noi, dandoci l'illusione di poter partecipare attivamente a questa serie di hackeraggio fatti per un bene superiore. Da qui la possibilità di poter accedere ogniqualvolta più lo si desidera al nostro smartphone personale, da cui addirittura si possono scaricare file e apps. Per andare da una zona all'altra della Bay Area di San Francisco è possibile attivare, sempre tramite il nostro dispositivo, Nudle Maps. Nudle Maps altro non è che, ovviamente, il famosissimo Google Maps che, prontamente, delineerà per noi il miglior itinerario possibile per raggiungere la nostra destinazione. La stessa musica è possibile ascoltarla facendo un veloce download della apps apposita. Come se non bastasse anche una gustosa fotocamera che permetterà di catturare istantaneamente molte scene del gioco e, perché no, farsi anche dei selfie attraverso la fotocamera anteriore. Tutte piccolezze, certo, che però danno un senso maggiore a questo sandbox pensato per noi da Ubisoft.
Lo smartphone è, per altro, il centro nevralgico di questo gioco. Da questo dispositivo si può fare numerosissime cose, come ad esempio accedere ed avviare missioni, oppure visualizzare il quantitativo di soldi e di followers. Cosa sono i followers? Persone che hanno scaricato la nostra applicazione e che, in maniera del tutto consenziente, hanno deciso di appoggiare la nostra missione contro la Blume. Senza scendere ulteriormente nel dettaglio, ed abbandonando quindi questo fatto di vitale importanza per il proseguimento della trama, si può registrare la presenza di una apps che, in maniera del tutto teorica, ci servirà per migliorare le abilità del nostro Retr0. Andando avanti nel gioco, e sviluppando quindi abilità sul campo, sarà possibile guadagnare punti con cui acquistare letteralmente skills utilissime ed in grado di aiutarci immensamente nelle varie missioni. La progressione del personaggio è ricca di spunti e di abilità da poter acquistare, tanto da permetterci di studiare al meglio la caratterizzazione che si intende dare, dal punto di vista delle skill, al nostro Marcus Holloway.
G&G, come guida e grafica
Come detto nell'incipt iniziale Watch Dogs è nato, più o meno evidentemente, come tentativo di rispondere al dominio di Grand Theft Auto proponendo un proprio gioco di per sé anche molto distante. Questo confronto con il prodotto Rockstar può essere fatto, ovviamente con le pinze (anche a causa degli anni diversi di sviluppo), su molti fattori ma, soprattutto, sul fattore guida. Da sempre Rockstar ci ha abituato ad uno stile di guida spericolato, che spinge senza ombra di dubbio a venire meno alle indicazioni stradali, guidando come dei veri e propri ossessi. Watch Dogs 2 mostra qualche difficoltà su questo aspetto, con uno stile di guida volutamente frenetico ma che, tuttavia, sembra apparire troppo irrealistico. Le macchine sterzano sulla strada come se non vi fosse alcun genere di attrito, quasi come se invece dell'asfalto vi fosse del ghiaccio particolarmente resistente. Ci si deve fare un po' di sana abitudine, ma poi si arriva facilmente a dimenticarci di questo "inconveniente" grazie anche ad un aspetto grafico di tutto rispetto.
L'aspetto infatti forse più sbalorditivo di questo gioco è sicuramente l'impatto grafico che riesce ad originare. Sin dal proprio avvio, ossia dalla fase di tutorial, si può notare l'attenzione per i dettagli già citata per però altri aspetti. La grafica è piacevole, bella, pronta a fare immergere il videogiocatore all'interno delle tematiche del gioco. La forza maggiore risiede però non appena il tutorial termina, ossia all'impatto visivo che si ha mettendo piede all'esterno, nella Bay Area di San Francisco. I colori sono una gioia per gli occhi e le autovetture si mostrano subito, graficamente, per la loro altissima risoluzione.
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Watch Dogs 2
Con Watch Dogs, ossia il primo capitolo della serie, Ubisoft aveva raggiunto delle vette a dir poco importantissime. Il motivo di questo successo era molteplice e dovuto a talmente tanti aspetti che ci si attendeva un Watch Dogs 2 per lo più simile. Ciò non è invece accaduto e il titolo è cambiato radicalmente, mutando totalmente aspetto, tanto da assumerne uno quasi nuovo. Una scelta coraggiosissima, ma che non ha tradito minimamente le attese. La grafica continua ad essere il punto di forza del gioco, ben condita da una trama che fa respirare uno degli ambienti ad ora più in voga del web, ossia gli hacker e le loro indiscusse capacità. Nei panni di uno di loro, ossia di Retr0, ci si trova immersi in un mondo che viene volutamente corrotto, che viene gestito e quasi travolto da questa Blume Corporation. Una trama che si avvicina incredibilmente a quella della serie tv Mr. Robot, da cui come detto nel corso della recensione Ubisoft ha attinto molto. Una trama quindi diametralmente opposta rispetto a quella palesata dal primo capitolo, che tuttavia mostra di essere matura ma soprattutto in grado di attrarre per ore e ore i videogiocatori. I dettagli in Watch Dogs 2 sono stati curati in tutta la loro minuzia, proponendo quindi un gioco che non si avvicina a Grand Theft Auto ma che, forte dei suoi pregi, può chiaramente aspirare ad un posto d'onore.
Pro:
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Graficamente eccezionale
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Trama corposa e credibile
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Smartphone ricco di funzionalità
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Moltissime interazioni con l'ambiente
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Interessante progressione del personaggio
Contro:
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Crew di Retr0 poco curata
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Guida non particolarmente emozionante