Tempest - Agli ordini, capitano!
Un gioco ambientato durante gli anni dei pirati riesce a catturare sempre molti sguardi, probabilmente anche grazie a quella atmosfera che fa respirare azione, tesori e libertà. Vedere stendersi il mare di fronte a noi, con lèacqua che si increspa andando a formare delle onde che si infrangono con alternata forza sullo scafo della nave sopra cui ci troviamo, è una esperienza che sicuramente chiunque di noi vorrebbe vivere almeno una volta nella vita. Se poi si unisce a questo senso di libertà anche il lasciarsi alle spalle tutti i doveri e tutto ciò che si è vissuto fino ad un attimo prima per raggiungere un mondo fatto di interrogativi, ecco spiegato il mix perfetto. Tempest cerca di ricreare proprio questa atmosfera, non solo creando un open world abbastanza vasto, ma anche lasciando lèopportunità al videogiocatore di decidere se utilizzare o meno il viaggio rapido, fornendolo di una mappa con cui potrebbe benissimo farne a meno. Il gioco, sviluppato da Lionès Shade e pubblicato da HeroCraft, probabilmente è proprio su questo punto che decide di fare maggiore leva: la possibilità di perdere ore e ore tra le acque del mare, magari pregustando in anticipo di inserire un poè di polvere nei cannoni. Sarà proprio lasciata al videogiocatore la scelte di come porsi nei confronti delle varie fazioni interne al gioco, con la libera possibilità di allinearsi ad una piuttosto che unèaltra, decretando per sé stesso i suoi nemici e i suoi alleati.
Una storia troppo banale
Che Tempest abbia puntato forte sullèopen world, e sul poter quindi raggiungere liberamente ciò che più si vuole, non avrebbe però dovuto dar vita ad un gioco in cui la campagna principale, praticamente, è inesistente. O meglio, le missioni ci sono e anche in larga misura, ma finiscono tutte per essere molto piatte ed, alla lunga, anche noiose nel loro ripetersi quasi ciclico. La storia, che viene introdotta grazie ad un sistema di tutorial davvero molto utile, parte in maniera molto buona per poi continuare, però, perdendo sempre più la sua energia. Il tutorial ci porta infatti ad iniziare su una bella nave, la Henrietta, che ci è stata "passata" in eredità dal nostro defunto padre. Il tutorial ci porterà a capire come girare il timone, così da far sterzare la nave a babordo o tribordo, ma soprattutto a come interagire con alcune opzioni che risulteranno, comunque, sempre fumose. Le interazioni, o per meglio dire lèinterazione con i vari edifici e ciò che svolgono ai fini del gioco, non sarebbero complicate se fossero supportare da una interfaccia più pulita e priva di inutili orpelli che finiscono soltanto per renderla più complessa ed ingestibile. La taverna, il magazzino, ed altri elementi sarebbero dovuti essere semplificati, soprattutto dal punto di vista grafico, in maniera tale da semplificare il tutto.
Tornando al tutorial, comunque, esso ci spiegherà anche un altro elemento fondamentale per il gioco: le battaglie navali. Esse, a differenza del resto, risulteranno subito piuttosto intuitive anche perché molto vicine a quanto proposto ormai anni fa dal gioco Pirates. A differenza di questèultimo ogni lato della nave fornito di cannoni avrà come una spessa linea azzurra che permette di capire la direzione in cui sono puntati e la gittata massima a cui potrebbero far fronte. Per il resto i comandi sono lasciati totalmente al videogiocatore, rendendo così le varie battaglie sempre vive e, per quanto intuitive, anche piuttosto strategiche.
Ciurma e commercio
Aye, uno degli obiettivi primari della storia è quello di radunare i vecchi amici per proporgli una avventura sulla tua nave, alla ricerca di ricchezze e gloria. Il problema, da questo punto di vista, è che la gestione dellèequipaggio non risulta essere propriamente allèaltezza, complice una suddivisione di ruoli abbastanza sterile che comporta lèavere marinai e pirati, tiratori e combattenti. Ognuno di questi uomini non ha un minimo di descrizione, un elemento abbastanza grave per un gioco che si definisce "RPG", lasciando che essi siano soltanto un mero mezzo abbastanza anonimo con cui dominare, e spaventare, i mari. Perdere un membro dellèequipaggio comporta semplicemente il tornare alla taverna ed assoldarne di nuovi, senza dare modo al videogiocatore di dispiacersi della perdita di quello a cui, magari, si sarebbe anche potuto affezionare. È proprio lèelemento RPG, a nostro avviso, a mancare allèinterno del gioco, rendendolo di fatto abbastanza povero ed anonimo. Solo alcuni membri dellèequipaggio, ossia quelli legati alla storia principale, saranno brevemente descritti con piccole note che, tuttavia, non trovano conseguenze. Una sterilità che gli sviluppatori avrebbero potuto gestire molto meglio.
Il commercio, a differenza della gestione dellèequipaggio, risulta essere invece gestito meglio, con le merci che possono essere acquistate in alcuni porti per poi essere rivendute in altri, magari con un guadagno sostanzioso. Ovviamente acquistare le merci, quando si parla di un gioco sui pirati, non è lèunico modo, infatti esse possono essere razziate durante gli scontri con le navi che saranno possibili trovare durante le lunghe traversate. Vendere le merci è un aspetto molto semplice ma anche molto divertente, anche in questo caso supportato con molte lacune da una interfaccia che cerca volutamente (e non se ne capisce il motivo) di essere complessa.
Un comparto grafico buono
...Ma non sempre allèaltezza. Effettivamente questo Tempest si mostra ambiguo in quasi tutti i suoi aspetti, a partire dalla storia, passando per gli elementi più tecnici, per finire con la grafica. Esteticamente il gioco appare subito ben fatto, con una ambientazione davvero ricca e bella da vedere, specialmente se si pensa che abbiamo di fronte un open world. Quel che però mancano sono numerosi dettagli grafici che avrebbero potuto far diventare più intensa lèesperienza videoludica. Nel complesso però il gioco non dispiace, in una veste grafica che per quanto non sia dettagliata, mostra in ogni caso tutti gli elementi fondanti. Le battaglie navali, con le dovute esplosioni causate dalle palle dei cannoni che cozzano contro gli scafi delle navi, sono realizzati molto bene ma soprattutto ben supportati da effetti sonori davvero degni di nota. Il rumore delle esplosioni, del mare che si infrange sul legno, ma anche la musica che ci accompagna durante il gioco. Un comparto audio davvero interessante che accompagna senza strafare tutto lèarco del gioco, segnando un punto davvero positivo per esso.
Tempest
Tempest è un open world a tema piratesco che mostra alti e bassi a fasi fin troppo alterne. Un gioco che ho già definito ambiguo, che probabilmente è il termine che meglio si sposa per questo titolo sviluppato da Lion's Shade. Un gioco che ha un potenziale immenso, sopratutto grazie al fatto di poter compere anche online, scontrandosi con altri giocatori in impegnative ed epiche battaglie navali a suon di cannonate. A deludere un po' sono invece gli aspetti del single player, specialmente quelli legati alla storia ed al gioco di ruolo nel senso più stretto di questo termine. La campagna principale, con le sue quest principali, parte bene ma finisce male, con una serie di obiettivi da raggiungere che non riescono a convincere pienamente, complice la mancanza di veri e propri colpi di scena che rendono il tutto molto piatto ed, alla lunga, anche noioso. Mancano gli elementi da gioco di ruolo, specialmente legati alla gestione della ciurma, dove avrebbero sicuramente potuto inserire personalizzazioni varie o, comunque, aspetti peculiari e salienti di ogni marinaio/pirata. Un modo per rendere più ricco il contenuto del gioco ed al contempo far affezionare il videogiocatore al suo equipaggio, senza necessariamente vederlo come carne da macello da rimpiazzare al costo di pochissime monete d'oro.
Si tratta in definitiva di un buon gioco, che però si è voluto far male da solo in più di un aspetto. L'interfaccia complessa di gioco non facilita per niente il videogiocatore ed alla lunga risulta essere frustrante. Una maggiore semplicità, che non sarebbe stata difficile da ottenere, sarebbe stata indubbiamente più gradita. Ottime invece le battaglie navali, capaci di far rivivere l'epicità degli scontri.
Pro:
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Battaglie navali piene di sfida
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Movimenti della nave ben realizzati
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Comparto audio all'altezza
Contro:
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Interfaccia inspiegabilmente complessa
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Mancanza di una vera e propria storia
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Mancanza di elementi di ruolo