Shattered Skies - Sopravvivenza impalpabile
Quando si parla di un sandbox basato sulla sopravvivenza si pensa quasi istintivamente a DayZ, una mod per il noto videogame Arma II che ha ormai fatto notevolmente parlare di sé, sebbene ancora in Early Access. Da quando Dayz ha iniziato a spopolare su Steam, numerosi altri titoli sono usciti sulla tendenza di quest'ultimo, offrendo cose leggermente differenti. Shattered Skies, videogame sviluppato da Free Reign Entertainment, si rifà proprio alla tematica di Dayz, cercando però di offrire un qualcosa di differente che inizia dalla tipologia di nemici che incontreremo. La sopravvivenza, infatti, non sarà contro orde informi di zombie, bensì contro alieni che hanno attaccato il pianeta Terra e che ora minacciano al stessa esistenza della razza umana.
Shattered Skies si presenta quindi come uno sparatutto open world con una forte presenza di obiettivi PVP, looting e crafting, con l'unico obiettivo di sopravvivere a questi alieni particolarmente ostici.
Si tratta ovviamente di un gioco multiplayer e proprio per questo motivo è facile immaginare che giocare in compagnia di amici risulterà essere fondamentalmente più divertente, e comporterà una maggiore facilità nella sopravvivenza. Nulla vieta, però, che qualcuno si possa gettare nell'avventura anche da solo.
Città fantasma e accampamenti ultra-fortificati
Dopo aver eseguito il login, ed essere entrati in uno dei vari server online a cui è possibile accedere, si sarà gettati - ovviamente se è la prima volta che si avvia il gioco - casualmente in una zona della mappa e lasciati a noi stessi, con il minimo indispensabile per vivere e per non morire di fame o di sete. Bottigliette d'acqua, scatolette di tonno (o di chissà quale altra carne) ma anche un piccolo pack di benvenuto che permette di ricere delle belle armi, come ad esempio una pistola e un fucile mitragliatore. La "fregatura"? Sono scariche, ovviamente!. Ma questa scelta può anche essere condivisibile, dal momento che altrimenti il gioco sarebbe divenuto troppo semplice sin dall'inizio, togliendo il divertimento che un sandbox incentrato sulla sopravvivenza potrebbe invece garantire.
Non ci resta quindi che dare una visione abbastanza generale alla mappa, per capire dove siamo finiti ma, soprattutto, la conformazioen del territorio in cui ci troviamo. La mappa, in effetti, appare sin da subito piuttosto ampia e ricca di elementi naturali o meno, con avamposti abbandonati e vere e proprie cittadine fantasme che altro non attendono di essere raggiunte e razziate. Proprio perché ci si accorgerà ben presto che i viveri in nostro possesso non basteranno a lungo, e perché le armi prive di munizioni sono ovviamente inutili, si capirà l'importanza di qeusti insediamenti abbandonati. Nelle città, ma anche nei più piccoli accampamenti, sarà possibile reperire non solo viveri e munizioni, ma anche altri oggetti di uso comune che possono essere disassemblati per ottenere materiali utili al crafting. Il crafting è infatti un elemento fondamentale, dal momento che è possibile dar vita ad armi, armature ma anche oggetti di uso meno bellicoso, come un fuoco da accampamento e altri elementi costruttivi adatti a dar vita ad un proprio punto da difendere strenuamente con le unghie e con i denti. Altro elemento importante da segnalare è la presenza dei medicinali all'interno delle città, o delle macchine ormai abbandonate a sé stesse ed inutilizzabili, che permettono di non rimanere alla mercé delle malattie che porterebbero rapidamente ad una inevitabile, e triste, fine.
Per quanto riguarda il crafting, sebbene non spiegato in un tutorial che invece sarebbe stato gradito (inspiegabilmente assente), esso dipende anche dal livello del personaggio. Sì, perché anche se non immediatamente visibile, il personaggio può essere reso più forte grazie all'incremento dei livelli. Sono gli stessi livelli che possono garantire l'accesso alla creazione di una determinata arma (ad esempio) o meno.
Roger, definisci la minaccia!
Come annunciato nel preambolo iniziale di questa recensione, i nemici non sono gli zombie (come avviene invece in DayZ) quanto piuttosto gli alieni che, però, appaiono soltanto in un'unica forma. Avete presente le molte varietà di alieni a cui altri titoli, quale ad esempio XCom2 (sebbene di genere di gran lunga differente), ci hanno da sempre abituato? Qua, invece, no. Gli alieni si presentano in una forma praticamente mostruosa, con più di due braccia ed alcune fauci che ne danno un aspetto ferale. Peccato che, a differenza di quanto avviene invece per il mondo che ci circonda, la grafica di questi esseri sia davvero soltanto abbozzata. Brutti, e non soltanto perché lo sono nell'effettivo, ma perché sono realizzati proprio male. Questi alieni hanno la possibilità di teletrasportarsi, senza se e senza ma, nella posizione che occupiamo e appariranno da subito molto combattivi. Troppo per chi, all'inizio, non ha armi o altri oggetti difensivi con sé. Non rimane che fuggire.. e notare un gran bel problema di gioco: dopo vari metri macinati di distanza, gli alieni si fermano.. e rimangono fermi nonostante, magari perché si è folli, ci si riavvicina loro. Quando si avranno munizioni adeguate questo è un bug della IA facile da sfruttare per averne facilmente la meglio. Peccato che un survival del genere NON può permettersi certi errori, che vanno a minare il senso di difficoltà che si dovrebbe sempre provare nel muoverci in quel mondo sperduto e rimosso dalle memorie umane.
Rimanendo in tema di alieni, come è che questi esseri attaccano? Sempre nella stessa, identica, maniera. Questi mostri, perché di questo si tratta, hanno un totale di due attacchi differenti, uno ranged (a distanza) e uno da mischia, di cui quest'ultimo appare notevolmente il più temibile. L'attacco a distanza di compone graficamente di alcune sferette di energia che vengono lanciate, come in un Doom dei bei tempi. Sì, dei bei tempi.. un po' passati.
Tuttavia, nonostante gli alieni soprattutto all'inizio possano essere degli ostici nemici, ci si renderà conto che la vera problematica risiede negli altri giocatori che non faranno altro che provare ad ammazzarci a vista, indipendentemente se si è nuovi o meno. Se siete disarmati poiché inizialmente lo si è per forza di cose, e incontrerete un altro player che magari ci gioca da mesi.. non importa, quest'ultimo vi attaccherà e vi ucciderà. Una scelta straziante e frustrante, che alla fine porta ad annoiarsi parecchio e a produrre un tipo di gioco meramente elitario.
Un mondo di gioco bello da vedersi
Uno dei pochi punti a favore di questo gioco è l'ambiente che ci circonda che risulta essere ben realizzato graficamente, così come le armi che man mano incontreremo nello sviluppo del gioco. A prima occhiata in effetti, grazie al menù piuttosto chiaro, alla mappa evidentemente grande e alla grafica degli elementi naturali resa piuttosto bene, si potrebbe non prestare attenzione ai vari errori che invece si celano all'interno del gioco. La stessa modalità di crafting, per quanto interessante, risulta essere assai svuotata da ogni significato dal momento che difficilmente ci saranno elementi sufficientemente adatti a creare, magari, un proprio punto sicuro da proteggere insieme agli amici. Un punto sicuro da difendere, che è una idea palesemente allettante in un mondo così disastrato, magari in compagnia di qualche amico viene svuotato da ogni significato a causa dei vari elementi sopracitati.
Il mondo di gioco è accompagnato anche da un audio all'altezza, che rende i passi ben udibili e quel senso perenne di solitudine davvero splendidamente. Girovagare tra le foreste, o tra le strade disastrate e desertiche, con quei rumori che mantengono sempre l'attenzione a mille, è un qualcosa di effettivamente molto bello.
Shattered Skies
Shattered Skies è il classico esempio di una potenzialità di gioco sfruttata malissimo. L'idea di un sandbox basato sulla sopravvivenza svuotata da zombie, e riempita con alieni, è davvero carina e stimolante, se non fosse che gli stessi nemici impiegano davvero poco tempo prima di far notare tutta la loro inadeguatezza. L'intelligenza artificiale è insufficiente, con alcune mancanze che li rendono troppo semplici da eliminare, e graficamente sono reso in maniera a dir poco oscena. Una mancanza di varietà che è accompagnata, quindi, anche da una insufficienza grafica che riguarda però unicamente i nemici, poiché invero tutti gli elementi naturali che ci circondano sono resi invece quasi alla perfezione. La stessa mappa è davvero molto chiara, e permette di districarci tra i numerosi luoghi offerti dal gioco senza apparente difficoltà.
Il sistema di crafting, per quanto bello nella sua idea, risulta essere troppo povero e soprattutto quasi inutile, in un mondo dominato soltanto dal più forte e da colui che lo bazzica da più tempo. Esatto, perché il punto più negativo di Shattered Skies è a mio avviso il rendere il gioco letteralmente ingiocabile per coloro che per la prima volta tentano di affacciarvisi, con la costante minaccia di vedersi sparare dal primo giocatore di turno, sebbene magari totalmente disarmati. Perché attaccare qualcuno che, disarmato e privo di oggetti da rubare, gira semplicemente per la mappa?. Una scelta alquanto insensata, che rende Shattered Skies un gioco elitario e adatto unicamente a chi ci gioca da molto tempo.
Scelta pessima, a nostro avviso, anche quella di rendere i vari server in qualche modo uniti. Se si accede al server 1, dopo magari aver giocato al 2, ci si ritroverà nella medesima situazione del precedente, con lo stesso inventario e nello stesso punto. Insomma.. sarebbe stata notevolmente migliore la scelta di favorire un "ricominciare" dovuto al cambio del server.
Altra nota pesantemente negativa: coloro che hanno schede grafiche AMD potrebbero incontrare molte difficoltà o, per stessa ammissione (postuma), non giocare affatto.
Pro:
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Elementi naturali ben resi e suoni giustamente inquietanti
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Potenzialmente un buon prodotto
Contro:
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Sistema di crafting molto povero
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IA insufficiente e alieni poco avvincenti
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Gioco pesantemente elitario
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Problemi con schede video AMD