Sword Coast Legends - Quando il volere diventa potere
I videogiochi basati su Dungeons & Dragons sono molteplici, e tutti hanno chi più, chi meno, cercato di concordare le regole del classico gioco cartaceo da tavolo. Tutti coloro che conoscono D&D però sanno che ciò è molto complesso, a causa di dinamiche di gioco difficili da riprodurre in un videogame dove, per forza di cose, il Dungeon Master non può essere "responsive". Avventure già preimpostate, che prevedono quindi di fare ciò che i programmatori hanno ideato per noi. Da questo punto di vista Sword Coast Legends ha cercato di fare un passo ulteriore, con cui dissociarsi dagli altri titoli che si affacciano al mondo di Dungeons & Dragons. Digital Extremes ha cercato di puntare sì su delle campagne (come vedremo) già preimpostate, ma ha anche tentato quel fatidico passo verso un qualcosa di più, dando la possibilità di essere noi stessi dei Dungeon Master, con la possibilità concreta di creare vere e proprio storyline a cui gli altri giocatori (e amici) potranno giocare grazie al comparto multiplayer.
Avventurieri, due campagne per voi!
Sword Coast Legends è un titolo che fa della longevità il suo forte, proprio per questo motivo oltre ad un comparto multyplayer praticamente infinito presenta anche la possibilità di giocare un totale di due campagne più una microparte che corrisponde alla fase di tutorial. Un tutorial che però non è a sé stante, e che risulta parte integrante delle altre campagne che dovremo affrontare per completare il gioco. In aggiunta alle due campagne v'è inoltre una modalità chiamata "Dungeon Crawl" che permette al videogiocatore di affrontare veloci scorribande in dungeon che verranno generati casualmente dal sistema. Un qualcosa di davvero interessante ed in grado di migliorare ulteriormente la longevità del titolo.
In ogni caso in questa parte della recensione ci soffermeremo sulla parte singleplayer che, per quanto di minore importanza rispetto al resto, rimane comunque un punto fondamentale. Come detto vi sono un totale di due campagne, e per ognuna di esse sarà possibile usare o un personaggio (e ogni volta selezionarlo al livello ed alla build associata), o crearne sempre di nuovi.
La fase di creazione del personaggio rispecchia moltissimo quella del comune Dungeons & Dragons. Per prima cosa ci sarà chiesto il sesso del personaggio, dopodiché la fatidica classe. Le classi sono quelle comuni, ossia: paladino, ranger, warlock, guerriero, sacerdote, ladro, mago. Come si può notare, mancano alcune classi interessanti come il druido o il barbaro.
Scelta la classe non rimane che scegliere una razza, ed anche qua la scelta può avvenire tra quelle più conosciute. Avremo nani, elfi, mezzelfi, halfling, umani e tiefling, ogni razza con bonus corrispondenti unici sia a livello di punti attributo, sia a livello proprio razziale. Le stesse razze in alcuni casi (non tutti) si suddividono in sottorazze che perlopiù servono a definire il nostro personaggio per una questione di roleplay e di bonus associati.
Definiti classe e razza non rimane che scegliere anche le esperienze passate del pg, ossia la storia - il background - che si cela dietro quella che sarà la sua avventura, e dietro quelle che saranno le sue gesta. Ogni esperienza passata garantisce dei bonus e degli oggetti iniziali, ma del resto è una scelta coerente: se il nostro pg prima di partire per l'avventura era nobile, perché dovrebbe avere lo stesso quantitativo di monete d'oro della controparte non nobile?.
Tutte queste scelte corrispondono alla base del personaggio, proprio come del gioco cartaceo. A differenza di quello, però, qua ci sarà chiesto anche di definire esteticamente il nostro personaggio, decidendo colore della pelle, capelli, occhi, etc etc. Una personalizzazione molto buona, che affronta molti aspetti. Poi, però, viene una delle parti più importanti e, in realtà, molto vicine al gioco da tavolo stesso. Digital Extremes ha scelto di lasciare al videogiocatore la possibilità di scegliere, a fronte di un valore massimo, l'equipaggiamento con cui il personaggio dovrà partire. Si potrà scegliere tra varie armi, sia da mischia che da tiro, e tra vari tipi di armatura, ognuno con costo specifico. Il tutto ovviamente inciderà sui danni che il personaggio sarà in grado di dispensare e sulla CA (classe armatura), ossia la difficoltà per i vari nemici di colpirlo.
Ma chi è navigato di D&D saprà perfettamente che due aspetti fondamentali nella creazione di un nuovo personaggio non sono stati ancora affrontati, per quanto accennati: le statistiche e le abilità, che altro non sono qua che i talenti (seppur molto rivisitati, come vedremo). I punti statistica sono quelli di sempre, ormai conosciuti in tutte le salse: forza, destrezza, costituzione, intelligenza, saggezza, carisma. Sarà possibile incrementarle assegnando vari punti, ed alcuni di essi risulteranno già essere o maggiori o minori proprio grazie alla scelta della razza compiuta prima.
Scelti i punti statistica si dovranno decidere le abilità e le competenze, in altre parole i talenti. Ogni classe dà accesso ad alcuni talenti base (come la competenza nella varie armature, se si sceglie il paladino) più altri aspetti che invece andranno imparato e che spetterà a noi decidere. Si potrà scegliere se comprare una abilità in grado di curare, oppure di fare danni, o altro ancora. Tre abilità in tutto, che contribuiranno a rendere quel personaggio ancora più unico.
Si può dire che la scelta del personaggio si conclude qua, se non fosse per alcune scelte di natura "minore", come ad esempio il nome, il suo ritratto, il suo tono di voce (per altro quasi insignificante, dato che nella campagna si sentirà davvero poco), l'allineamento e la divinità. Per gli amanti della perfezione sarà data la possibilità anche di scrivere una breve storia del personaggio, ma questo è davvero un di più.
Ma questo gioco.. com'è?
Sin dal primo avvio di una campagna, o di una delle incursioni casuali, si potrà notare come la grafica non sia, forse, all'altezza dei giochi usciti fino ad adesso. Tecnicamente risulta essere un po' arretrata, con una visuale un po' meccanica e alcune combinazioni di tasti probabilmente da rivedere. I dungeon non sono realizzati male, ma mostrano comunque una certa piattezza dovuta anche alla scarsità di elementi caratteristici, che possono in qualche modo favorire lo spirito di avventura e di scoperta. Un senso di "rivisto", dopo qualche ora di gioco, c'è eccome, nonostante la potenziale diversità favorita dal seme della casualità.
I sistemi di quest sono quelli classici, con dialoghi e richieste da parte dei personaggi, che spingeranno il nostro eroe a girare in lungo ed in largo. Le storie che si celano dietro sono spesso e volentieri anche divertenti, peccato però per alcuni bug che capitano spesso e volentieri, e che danneggiano vistosamente l'esperienza videoludica. Anche alcune scelte più tecniche, come l'effetto dissolvenza che avviene ad ogni quest completata, e che porta ad una schermata nera che dura qualche secondo, risultano antiquate e probabilmente anche fuoriluogo. Per il resto la scelta del gameplay operata da Digital Extremes è quella classica, con una visuale dall'alto con cui si possono muovere i vari personaggi. E' data anche la possibilità, in singleplayer, di switchare da un personaggio ad un altro, in maniera tale da poter avere sempre e comunque il punto della situazione, anche in situazioni critiche. Proprio a riguardo di queste situazioni critiche, c'è la possibilità di mettere in "pausa" il gioco, ossia di fermare il tempo e dare vita ad una pausa tattica, durante la quale si possono dare indicazioni ai propri personaggi presenti nel party.
Potere della creazione.. a me.
Come è stato anticipato, il piatto forte offerto da Sword Coast Legends consiste nel poter impersonare la figura del Dungeon Master e di poter quindi dare vita ad un mondo totalmente nostro, con il quale gli altri giocatori, amici e non, potranno interagire. Creare un mondo, nonostante la presenza di un tool apposito, nei vari giochi può essere comunque un elemento difficile e frustrante, che può ben presto fare annoiare. Digital Extremes da questo punto di vista ha semplificato di moltissimo la vita degli aspiranti creatori di mondi grazie ad un sistema di spostamento degli oggetti. Si può facilmente dar vita a dungeon anche molto complessi, che possono durare svariate ore. Strade, caverne ma addirittura possenti castelli all'interno di cui i vari personaggi potranno entrare per eseguire le quest che noi abbiamo studiato per loro, con tanto di sistema di ricompense e obiettivi.
Dal punto di vista tecnico, basterà cliccare su una specie di segnale di legno posto in mezzo ad una strada per dare il via alla creazione, con una serie di domande che ci vengono poste e che necessitano di risposta perché il sistema possa dar vita a qualcosa che, effettivamente, rispecchi nel dettaglio ciò che vogliamo. Sarà possibile definire la luminosità del dungeon, la sua grandezza ed i nemici che lo abitano. Come già detto, sarà possibile anche definire il perché il gruppo di avventurieri si è recato in quel luogo: pura esplorazione? devono recuperare qualche oggetto? uccidere un tot di creature? eliminare il temibilissimo orco che razzia i villaggi vicini?. Tutto questo è possibile in Sword Coast Legends.
Il livello di personalizzazione è davvero elevato, e poco importa se la creazione che ne uscirà fuori sarà una realtà distorta. Sarà il vostro mondo, in cui le leggi saranno a vostra discrezione. Si possono quindi inserire elementi invisibili, mettere trappole anche tragicomiche, o fare uscire testi qualora avvengano determinate condizioni. Assurdo o meno che sia, il mondo che sarà possibile creare è davvero molto grande ma soprattutto vario. La semplicità con cui si possono accedere a queste personalizzazioni è davvero disarmante, segnando un punto positivissimo per il gioco.
Oltre a poter creare il nostro gioco sarà anche possibile scaricare delle avventure fatte dagli altri utenti e condivise nella community. Per non essere in balìa di mondi che sicuramente non fanno al caso nostro, è presenta un sistema di votazione che permette di avere una graduatoria sempre aggiornata delle avventura più belle e convincenti secondo il gusto dei videogiocatori.