Assassin's Creed: Valhalla - L’assedio di Parigi - Dopo l'Irlanda è il turno del regno Franco a entrare nelle mire di Eivor
Il secondo grande DLC che arricchisce l'esperienza di Valhalla è finalmente uscito e ha un nome e un'ambientazione totalmente nuova: l'assedio di Parigi. Come suggerisce il nome, Eivor sarà chiamato ad abbandonare nuovamente le turbolenti coste dell'Inghilterra per raggiungere quelle del Regno Franco. Rispetto all'Ira dei Druidi questo nuovo DLC punta maggiormente sulla qualità della scrittura delle quest, che finalmente tornano a essere all'altezza. Molta attenzione, oltre alla qualità delle quest, è riposta sui personaggi. I nuovi "co-protagonisti" hanno finalmente una caratterizzazione degna di nota e un background tutto da capire e da comprendere.
Carlo il Grosso raduna il suo esercito di franchi
Una nuova minaccia sorge per le coste dell'Inghilterra e, di conseguenza, per il prosperoso insediamento di Ravensthorpe. L'insediamento, appartenente (e fondato) dal clan del Corvo, è ubicato nel sud del Ledecestrescire, all'interno del regno di Mercia. È proprio la salvaguardia di quell'insediamento a spingere Eivor a calarsi in una nuova avventura che lo tiene lontano dalle coste inglesi e che lo vede raggiungere un luogo culturalmente molto differente: la Francia. Il motivo per cui il regno franco inizia a essere un pericolo per le coste inglesi è il re Carlo il Grosso. Carlo il Grosso, nuovo re di Francia, è riuscito nell'audace tentativo di riunire tutti i franchi sotto un unico vessillo, facendo guerra e sconfiggendo man mano i vari nordici stanziati soprattutto nel nord del Paese. La sconfitta norrena contro le formidabili (e ben equipaggiate!) truppe franche è inevitabile e per questo alcuni di loro muovono verso l'Inghilterra alla ricerca di Jarl che possano supportarli in una strenua - e insperata - difesa.
I norreni che raggiungono Ravensthorpe (e che in realtà hanno anche contattato gli altri jarl in Inghilterra) sono guidati da Toka Sinricsdottir, nipote del potente comandante norreno Sigfred, proprio colui che sta guidando le ultime difese contro Carlo il Grosso e il suo esercito. Toka, in qualità di seconda in comando, giunge da Eivor facendo leva soprattutto sulla possibilità che Carlo il Grosso, spazzata via l'ultima resistenza norrena, potrebbe dirottare la sua attenzione proprio sull'Inghilterra. A seguito di questo, e di altri avvenimenti che non citeremo per non incorrere in spoiler, Eivor Morso di Lupo lascia Ravensthorpe e raggiunge la Francia.
Rispetto all'Ira dei Druidi la mappa di gioco sembra essere più piccola, quindi meno vasta e meno esplorabile. Ci sono anche meno elementi interessanti e, visivamente parlando, non offre un colpo d'occhio notevole. V'è però da dire che questa è forse una scelta dei programmatori, dettata dalla necessità di restituire una visione della Francia più distrutta.
Un inaspettato ritorno al passato, con uno sguardo speciale a Unity e Syndicate
Andando a parlare di gameplay, non possiamo non citare un ritorno forse inaspettato, o forse no: le opportunità di infiltrazione e gli assassini speciali. Queste opportunità si renderanno evidenti durante la scampagnata francese, ossia quando si percorrono quelle lande desolate, ricolme di truppe franche ostili. A volte, infatti, sarà data la possibilità di esplorare terreni particolari e di analizzare la loro conformazione, avviando una vera e propria fase di studio. Grazie all'analisi, sarà possibile scegliere il modo in cui infiltrarsi in un accampamento (o comunque in un luogo pieno di nemici) e assassinare il proprio bersaglio; la cosa particolare - e positiva - è che non esiste un solo metodo per portare avanti il proprio assassinio, ma si potrà scegliere tra strategie sempre differenti. Durante la fase stealth si avranno inoltre a disposizione degli incarichi opzionali secondari che di fatto, se si vorranno fare, andranno a mettere un po' di pepe alla situazione, aggiungendo notevole difficoltà. È anche vero, però, che svolgendo questi incarichi secondari sarà possibile sbloccare ricompense extra.
Un'altra aggiunta al gameplay, sebbene meno incisiva rispetto a quella appena citata, è offerta dalle missioni dei ribelli. I ribelli, che avremo modo di incontrare subito appena approdati sulle coste francesi, altro non sono che persone dissidenti che hanno deciso di imbracciare le armi contro lo strapotere del nuovo re francese. Sono molti e disparati i motivi che hanno spinto queste persone ad andare contro il loro stesso re, ma quel che importa è che offrono tante missioni che ripagano in punti infamia. I punti infamia possono essere riscattati in appositi punti della mappa e consentono non soltanto di acquistare armature molto potenti (similmente a quanto già accade a Ravensthorpe e nel dlc l'ira dei druidi), ma anche di migliorare i png che ci aiutano all'interno delle lande francesi. Quando si svolgono missioni ribelli, infatti, due (inizialmente) di essi si uniranno a noi e daranno manforte, combattendo a fianco di Eivor. È possibile scegliere la tipologia di questi ribelli tra "mischia" e "distanza". Tramite i punti infamia si possono acquistare il sostegno di più ribelli (quindi non più due) e migliorare l'equipaggiamento di essi. A titolo d'esempio potremmo citare le frombole iniziali che, spendendo qualche punto infamia, possono essere rimpiazzate da più sofisticati (e potenti) archi.
Assassin's Creed: Valhalla - L’assedio di Parigi
Ci troviamo davanti a un DLC molto più godibile rispetto all'Ira dei Druidi, non tanto per le novità offerte (che invero sono davvero poche) quanto per la qualità complessiva della narrazione. Gli eventi narrati dal DLC sono davvero ben tratteggiati, complice la presenza di png comprimari che finalmente hanno una caratterizzazione degna di nota. Primeggia tra tutti la vichinga Toka, che sin dalle prime battute si mostra piena di carattere e soprattutto con tante sfaccettature, che meritano di essere esplorate all'interno di tutto l'arco narrativo. Ma non soltanto Toka e i vichinghi "alleati" sono ben caratterizzati, perché anche l'infamissimo Carlo il Grosso ha tutte le carte in regole per essere un ottimo personaggio, così come sua moglie Riccarda. La mappa di gioco è più ristretta e meno "bella" (artisticamente parlando) rispetto all'Irlanda e all'Inghilterra, ma offre comunque discreti scorci interessanti. Il livello consigliato dal gioco per affrontare questo DLC è il 200, ma anche se si fosse di livello superiore i nemici saranno all'altezza, complice il fatto che andranno a migliorare pari-passo con Eivor.
Pro:
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Caratterizzazione finalmente positiva dei personaggi
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Arco narrativo molto intrigante
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Poche ma interessanti aggiunte al gameplay
Contro:
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Quest-line principale troppo corta
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Mappa di gioco abbastanza ristretta
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I ribelli potevano essere gestiti meglio