Watch Dogs Legion - Il mondo degli hacker esegue un portentoso level up
È da anni ormai che i videogiocatori hanno imparato a conoscere Watch Dogs e le tematiche che affronta. Una serie fortemente improntata su aspetti informatici, ma anche futuristici. In questo caso Legion ci catapulta in un futuro distopico dove ogni elemento della modernità è stato preso e potenziato, quasi reso una caricatura. La serie Ubisoft rispetto al passato ha cercato di innovare e per farlo ha puntato forte su alcuni degli aspetti che, in precedenza, sono stati sempre lasciati ai margini. Se negli scorsi titoli della serie potevamo sembrare dei minuscoli gruppetti sovversivi contro un ordine più grande, adesso la rivoluzione è aperta a davvero tutta Londra. Per favorire questa nuovissima -e brillante- meccanica di gioco Ubisoft ha dovuto migliorare sensibilmente l'open world, per renderlo non soltanto più ricco di contenuti, ma anche più vivo. Tra elementi nuovi ed elementi passati Watch Dogs: Legion segna per forza di cose un passaggio molto importante, una sorta di punto di convergenza da cui partire per migliorare sempre di più.
Una Londra sull'orlo dell'abisso
Ci troviamo in una Londra futuristica dove vedere droni sorvolare i cieli è praticamente una banalità. Gli edifici sono composti da immense vetrate e da supporti in metallo, svettando verso l'alto come fossero degli immensi grattacieli. Le pubblicità ammorbano i tetti e i cartelloni pubblicitari. È il 2026 e l'accrescente modernità deve soccombere davanti a quello che è il più classico dei motivi: un attacco terroristico. Varie bombe sono state piazzate nei punti nevralgici della città, pronte ad azzerare l'ultimo barlume di libertà e a sovvertire inevitabilmente l'ordine fin qui mantenuto. Ne panni di un agente del DedSec si cerca di sventare l'attentato, ma il gruppo malavitoso che prende il nome di Zero-Day ha organizzato tutto alla perfezione e alla fine l'ha inevitabilmente vinta. Due compagnie, Albion e il Clan Kelly, sfruttano l'assenza di ordine per impartire ciascuno le proprie volontà. Albion è una compagnia militare privata che è pronta a sacrificare gli inermi cittadini pur di mantenere Londra al sicuro; nel corso degli eventi Albion si trova inevitabilmente a fare i conti con il DedSec, di cui noi chiaramente saremo i rifondatori. Il Clan Kelly è molto più borderline, essendo composto da una organizzazione prettamente criminale che smercia droga, organi, gestisce il mercato nero e così via. Oltre a queste due macro-organizzazione rimane ovviamente opprimente la ricerca di Zero-Day, l'organizzazione che di fatto si è macchiata del crimine più grande, colpendo duramente la città londinese.
Il DedSec è sull'orlo dell'abisso e grazie a noi, e al nostro personaggio, dovrà tornare a rifiorire. Londra e i londinesi sono sull'orlo dell'abisso e soltanto spingendoli verso la libertà si potrà davvero aspirare a liberarsi delle zavorre derivanti da questa situazione angosciante e militarizzata. Tra quest principali e secondarie il compito del DedSec è proprio quello di fare insorgere questa Londra futuristica. Per farlo dovrà ovviamente arruolare molti affiliati, ed è in questo che consiste la prima, e forse più grande, novità dietro a Watch Dogs: Legion.
Una Legione che lotta per la libertà
Come lo stesso titolo del gioco suggerisce, si avrà modo di arruolare i cittadini di Londra, come a comporre una legione con cui combattere i soprusi dei poteri forti. Abbiamo già anticipato la presenza di una nuova meccanica che permette di fatto di poter arruolare qualsiasi npc presente sulla mappa di gioco. Se vediamo un personaggio camminare per le strade londinesi, significa che è possibile chiedergli di entrare a far parte degli attivisti del DedSec. Ma come funziona più nello specifico?
Innanzitutto c'è da specificare che ogni npc è in qualche misura unico, nel senso che è dotato di una biografia random e di alcune abilità/oggetti che lo rendono più utile di altri nel nostro modo di approcciare il gioco. Alcuni cittadini possono essere bravi a combattere, altri a hackerare, altri ancora a usare la legge a loro favore, e così via. Ci sono talmente tante abilità nel gioco che ogni cittadino lo si può definire davvero unico nel suo genere. Come se non bastasse, grazie ai loro lavori, alcuni di essi possono fornire un valido sostegno nelle missioni. Poniamo il caso di dover entrare all'interno di una stazione della polizia, è chiaro che se ci andassimo con un normalissimo attivista, i poliziotti non ci metterebbero più di tanto a individuarlo e sbatterlo dentro. Se però la missione la affrontassimo in maniera più intelligente, magari con un attivista che da background fa il poliziotto ed è quindi autorizzato a entrare in stazione... beh, lì sì che la situazione si fa più interessante. Sfruttare intelligentemente le abilità dei personaggi è così fondamentale, come fondamentale è riuscire a fare una squadra di attivisti che abbia il maggior numero di abilità utili alla causa. La cosa grandiosa, come potrete immaginare, è il fatto che questi attivisti che andiamo a arruolare possono essere utilizzati di volta in volta da noi. Non esiste un personaggio principale, come neanche un protagonista.
Per arruolare un attivista basta usare lo smartphone del personaggio di turno e salvare quel tale cittadino nell'elenco delle potenziali reclute. Tutte le potenziali reclute che individuiamo vanno a finire nel menù "squadra" presente sul trackpad (stiamo recensendo il titolo su PlayStation 4). Sempre attraverso il menù di gioco possiamo accorgerci ben presto come alcuni di loro hanno la dicitura "reclutamento attivo", con tanto di missione annessa. Per poter far diventare queste potenziali reclute dei veri e propri attivisti è necessario che si svolga una missione. Le missioni di arruolamento sono teoricamente molto diverse le une dalle altre, ma in realtà tirando le somme si assomigliano inevitabilmente. Fatte cinque o sei di queste missioni, ci si accorge che alla fin fine la solfa è sempre la stessa.
Alcuni di questi npc non possono essere reclutati se odiano profondamente il DedSec, magari proprio a causa della cattiva informazione che è piovuta sulla nostra organizzazione. Ma non c'è da disperarsi, perché in realtà anche questi npc per quanto momentaneamente non arruolabili, possono in realtà far parte in futuro del nostro DedSec. Per farlo o si sblocca la tecnologia "Profilo Profondo" oppure si libera la zona dall'influenza opprimente delle bande.
All'inizio del gioco, proprio per supportare questa nuova meccanica e dare un po' di pepe aggiungendo difficoltà, Ubisoft ha pensato di inserire (a scelta del giocatore) la morte permanente dei personaggi. Un personaggio che muore viene automaticamente tolto dalla squadra in quanto inutilizzabile; morti tutti gli attivisti il gioco stampa un clamoroso "game over". Si tratta di una modalità aggiuntiva che un giocatore può selezionare o non selezionare, a sua completa scelta. Il fatto però di prevedere una sfida aggiuntiva non può che giocare a favore del gioco.
Il potere degli smartphone
Un elemento che è rimasto imprescindibile, anche perché quasi un marchio di fabbrica della serie Watch Dogs, è la potenza degli smartphone, con cui si può essere in grado di fare davvero qualsiasi cosa. Utilizzando il cellulare i nostri attivisti possono hackerare praticamente qualsiasi cosa, dai droni agli altri terminali, fino anche a innescare trappole esplosive/elettriche con cui stordire o uccidere i propri nemici. Sempre con lo smartphone è possibile accedere da lontano alle telecamere, ed è proprio questo che permette di affrontare il gioco in due modalità: stealth o irruenza. Se si vuole agire come fossimo davvero degli hacker, si deve entrare di volta in volta nelle molte telecamere che ammorbano la realtà londinese e, tramite quelle, innescare trappole, estrapolare informazioni, cancellare/formattare dati e così via; tutto questo lo si può fare in remoto, senza farsi di fatto avvistare dalle guardie. L'altra scelta è ovviamente quella di imbracciare armi non letali (o letali in realtà) con cui affrontare a viso aperto i nemici e farsi strada fino all'obiettivo. Quest'ultimo caso annulla un po' il setting stesso del gioco, visto e considerato che lo avvicina moltissimo a un normalissimo shooter, ma è una modalità che è comunque prevista e che, in alcuni casi, fa brillantemente il suo lavoro.
Durante la fase di guida è possibile usare lo smartphone per dirottare, nel vero senso della parola, le autovetture. Nel 2026 Londra è quasi interamente percorsa da macchine elettriche con il pilota automatico inserito, queste le rende facilmente craccabili. È possibile obbligare la macchina a andare dritta per dritta, fare una svolta pericolosa a destra/sinistra, o mettere la retromarcia. Tutto questo è un ottimo modo per sviare la polizia o rallentarla, per darci tempo di fuggire e nasconderci. La guida, escludendo l'hackeraggio da smartphone, è troppo arcade e sinceramente non al passo con i tempi. Non esiste un feedback di guida che, in un open world come Watch Dogs, dovrebbe invece essere di primaria importanza.
La cosa forse più "bella" è però craccare i droni. I droni possono essere di vario tipo, da quelli prettamente da carico a quelli di sorveglianza, passando per molte altre tipologie. Alcuni di questi droni permettono di osservare l'area, scannerizzare e fotografare, mentre altri possono addirittura essere montati dal personaggio per scalare vette altrimenti impossibili da raggiungere. Su alcune di queste vette tra le altre cose si trovano Punti Tecnologia, ossia dei datapad verdi che se presi permettono di ottenere dei punti spendibili in gadget utilissimi al proseguimento dell'avventura.
Watch Dogs Legion
Ci troviamo davanti a un titolo completo, che ha preso gli elementi del precedente capitolo e li ha potenziati, aggiungendovi meccaniche nuove. Proprio le nuove meccaniche sono la ciliegina sulla torta, visto che poter reclutare qualsiasi npc presente sulla mappa di gioco è un qualcosa di prodigioso. Nella Londra del 2026 non mancano di certo le cose da fare, questo permette di poter passare ore e ore anche a divagare dalla trama principale (cosa che mi sono ritrovato a fare), alla ricerca di nuove reclute o di graffiti da eseguire per poter spingere la popolazione a insorgere. La mappa è piuttosto grande e questo identifica uno dei problemi maggiori del gioco: la guida. La guida è in realtà una riproposizione di quella degli altri Watch Dogs, che ancora allora era insufficiente. È troppo arcade, troppo irrealistica, tanto che a stento si sente la differenza tra una macchina sportiva e una di bassa lega. Un vero peccato perché un gioco open-world di questo tipo dovrebbe puntare molto di più su questo aspetto. Specie se, come in Watch Dogs: Legion, si è spinti a distaccarsi spesso e volentieri dalla campagna principale per svolgere le attività secondarie. La storia, per quanto non originalissima, è molto divertente e grazie a un'ottima narrazione riesce a prendere sin da subito. Più o meno ci vogliono una trentina di ore (solo dedicandosi a quella) per riuscire a finirlo, ma il numero di cose da fare è elemento e fa lievitare la quantità di tempo che riesce ad assorbire. Da segnalare che Watch Dogs: Legion è al momento sprovvisto di una modalità multiplayer che tuttavia è già prevista e uscirà il prossimo mese, quindi a dicembre.
Pro:
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Immensa libertà d'azione
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Poter reclutare qualsiasi npc è geniale
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Altissimo numero di abilità primarie e secondarie
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Grande longevità di gioco
Contro:
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Guida troppo arcade
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Doppiaggio degli npc spesso imbarazzante
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Quest secondarie a volte ripetitive