The Elder Scrolls Online: Greymoor - L'ovest di Skyrim va ad arricchire una mappa già immensa
A distanza di molti mesi, Zenimax è tornata alla ribalta con una nuova espansione che, tuttavia, è stata ampiamente annunciata da tempo. È da gennaio, più o meno, che si sapeva dell'esistenza e dell'imminente uscita di una espansione che ritagliasse con più decisione e più accortezza una delle aree più iconiche di Tamriel. Greymoor è la porta perfetta per tornare a vedere e gustare la parte occidentale di Skyrim, quella che ci permette di mettere un focus più profondo su alcune delle aree sinceramente più belle. Tra queste aree c'è sicuramente Solitude, importante città che si mostra in tutta la sua grandezza, attraverso grandi e possenti mura di pietra. Pensare che Greymoor sia soltanto una mappa aggiuntiva è sbagliato, anche se per tutta onestà i contenuti aggiuntivi offerti da questa espansione sono tra i minori mai presentati finora da Zenimax, almeno per quanto riguarda le più grandi espansioni che The Elder Scrolls Online ha ricevuto. La vera mancanza risiede soprattutto nella mancanza di elementi che vadano a pesare più o meno con forza sul gameplay del gioco, quali nuovi classi, nuove skill e così via. Greymoor, a differenza delle vecchie espansioni (Elsweyr sugli scudi da questo punto di vista), non introducendo nuove classi dà la sensazione di novità solo per metà. Anche lo stesso capitolo aggiuntivo, sebbene carico di momenti di altissimo livello, risulta abbastanza corto. Se non fosse per il Trial aggiunto, e per gli eventi che si ripetono sulla mappa di gioco, Greymoor finirebbe per lasciare davvero poca traccia di sé.
Da mille anni a questa parte
Come abbiamo già iniziato ad affermare nel preambolo iniziale, la ventata più importante e sicuramente più incisiva la abbiamo a livello di mappa del gioco. Come nelle precedenti espansioni, anche Greymoor confeziona un interessante pacchetto narrativo, composto da quest e sub-quest, per sfruttare al meglio la nuova location. Ma qual è questa nuova ambientazione? È una delle aree più conosciute in assoluto, poiché una delle più nuove e bazzicate di tutti i tempi: la parte occidentale di Skyrim. Di tutta la nuova zona, è ovviamente Solitude ad essere la città più grande e emblematica. Una Solitude incredibilmente diversa, sotto diversi punti di vista, rispetto a quella che conosciamo ed amiamo grazie a The Elder Scrolls 5: Skyrim. La nuova Solitude è diversa da quella che conosciamo per motivi piuttosto evidenti, che giustificano un cambio architettonico quasi epocale. In The Elder Scrolls Online la città di Solitude si trova mille anni prima che l'Impero mettesse piede a Skyrim, quindi è del tutto estranea alle nuove e pesanti influenze imperiali. Sebbene varie caratteristiche siano rimaste immutate (come il grandissimo arco di pietra che sostiene e difende parte della città), si potrà notare come l'aspetto complessivo sia più austero, incredibilmente vicino all'altra grande città che nell'arco narrativo di Skyrim le era opposta: Windhelm.
ZeniMax, nel riproporre una zona per certi versi molto conosciuta in quanto più "nuova", ha fatto un lavoro eccezionale. Ha unità la novità a una riproposizione fedele dei punti cardine, come ad esempio l'iconico Ponte del Drago. Tuttavia, a causa di tutto il lavoro narrativo, ZeniMax aveva bisogno sicuramente di una zona sconosciuta, dove potesse inventare senza la costrizione di rientrare a forza nei cardini del precedente titolo. Forse per questo, forse per altri motivi, gran parte dell'impianto di gioco si sviluppa nel sottosuolo del Blackreach. Le caverne, che si diramano sotto all'ampia zona di Skyrim, hanno al loro interno un buon numero di mostri, così come di caratteristiche (naturali e non solo) che permettono di gustarlo a pieno.
Tre aggiunte interessanti: Antiquities, Harrowstorm ed elementi sul vampirismo
Conviene partire, nel parlare di Greymoor e delle sue ventate (in realtà ristrette) di novità, da quello con portata minore, ossia il vampirismo. I vampiri sono sempre stati un vanto nella narrativa di Skyrim, basti pensare a uno dei filoni di quest più bello e intrigante, che prende il via proprio a Morthal. ZeniMax prende le mosse proprio da questo, sfruttando l'ampia leggenda che anima quella parte di territorio, ricca di superstizione e di recalcitranza. La nuova espansione, Greymoor, ci porterà così a vagare per la nuova mappa alla caccia di un culto di vampiri molto ambizioso, che sarà il vero antagonista dei nuovi eventi di gioco. Un antagonista che parte in sordina ma che riesce, grazie ad un lavoro superbo in termini di caratterizzazione, in poco tempo a ribaltare la situazione, cambiando anche le sorti di quelle nuove vicende di gioco. Tornando sul vampirismo ed esulando dalla storia che vi è alle spalle, non stupisce che siano state fatte varie aggiunte alle skill dei vampiri, che tuttavia in parte sembrano "riciclate", almeno dal punto di vista delle animazioni. Peccato, perché Greymoor avrebbe offerto il motivo perfetto per rendere ancora più marcati i vampiri, e renderli più appetibili in termini di gioco. Una occasione che ZeniMax manca alla grande.
Un'altra grande e importante aggiunta è quella dei manufatti antichi, che è possibile riscoprire e portare alla luce. Si tratta di un nuovo sistema introdotto nel gioco che permette di scandagliare le zone alla ricerca delle reliquie e dei tesori nascosti di Tamriel. Partecipare alla ricerca di questi antichi manufatti permette di guadagnare un grande numero di oggetti e denaro, oltre che scoprire segreti riguardo la storia e l'ambientazione. Questi manufatti non si trovano soltanto nella nuova area di gioco, ma sono stati introdotti anche in tutte le aree aggiunte in precedenza. Tutte queste zone hanno scavi da poter fare per riportare alla luce importanti frammenti del passato. Dal momento che è in Greymoor che questi manufatti possono tornare alla luce, non stupisce il fatto che il centro nevralgico si trova proprio a Solitude. La grande città occidentale di Skyrim ha al suo interno una congrega di antiquari, unica capace di consegnare ai nostri personaggi tutti gli strumenti necessari per portare alla luce i reperti storici, oltre ovviamente a avviare una sequenza di quest e sub-quest.
L'altra aggiunta, forse più iconica e di ampia portata, sono le Harrowstorm, ossia eventi pubblici che si susseguono nelle terre di Skyrim e che si ispirano a quelle già saggiate in precedenza nelle altre espansioni, come i draghi. Queste missioni pubbliche sono molto interessanti, in quanto permettono di collaborare con i propri amici attivamente, ma anche con gli altri giocatori che accorreranno sul luogo. Anche perché, e questo è importante in un titolo come TESO, permettono di accedere a ricompense varie e in taluni casi anche parecchio interessanti.
A proposito di cose interessanti, vale senza dubbio la pena citare quello che probabilmente interesserà di più ai vecchi giocatori: Kyne's Aegis. Kyne's Aegis altro non è che il nuovo Trial offerto dal gioco, davvero molto più complesso e ricco di sfida di quelli proposti fino a questo momento. Il nuovo Trial si basa, rispetto agli altri, davvero molto sullo scontro finale contro il boss, che infatti è stato reso incredibilmente più resistente e carico di abilità speciali. Per buttare giù il boss i giocatori dovranno munirsi di grande pazienza, oltre ovviamente a grandissime abilità. Ma proprio questa è l'essenza delle Trials.
The Elder Scrolls Online: Greymoor
Rispetto alle altre espansioni, Greymoor è forse quella che porta con sé meno elementi. Ovviamente ci stiamo riferendo a elementi caratteristici, che influiscono pesantemente a livello di meccaniche e di gameplay. Non ci sono nuove classi, così come neanche vari alberi di skill, se escludiamo le poche aggiunte per il vampirismo (che avrebbe meritato infinitamente di più). Tuttavia, tralasciando la pochezza in termini di rivoluzione del gameplay, Greymoor è forse quella che aggiunge più carne al fuoco. Non ci stiamo riferendo alla mappa di gioco (che comunque merita), ma piuttosto alle Harrowstorm e alle Antiquities. Entrambe le nuove aggiunte permettono di aggiungere longevità a un titolo che, di per sé, è infinito. Aggiunte che comunque non mancano di essere interessanti, visto e considerato che permettono di mettere le mani a ricompense allettanti, anche in ottica di PvP. Anche se non è strettamente legato all'uscita di Greymoor, c'è da registrare che alcuni dei problemi tipici di The Elder Scrolls Online sono stati risolti. Il titolo, almeno su computer, risulta molto più godibile; questo, ovviamente, non può che fare apprezzare ancora di più il lavoro incessante che gli sviluppatori di ZeniMax stanno facendo per mantenere alto il livello di un gioco che altrimenti risentirebbe del peso del tempo che grava sulle sue spalle.
Pro:
-
Solitude si mostra in tutta la sua grandezza
-
L'ambizioso culto di vampiri è un qualcosa di grandioso
-
Nuove divertenti attività di gioco con ricche ricompense
-
Il nuovo Trial è complesso al punto giusto
Contro:
-
Quantità risicata di nuovi contenuti
-
Le aggiunte sul vampirismo sono insufficienti