The Elder Scrolls Online: Dragonhold - Contenuti sempre maggiori per un titolo ormai completo
Da quando è uscito The Elder Scrolls: Online abbiamo fatto moltissime recensioni, che di fatto hanno interessato tutti quei DLC e quelle espansioni che si sono incastrati fino a dar forma a un unico gioco. Per chi intende mettere mano al prodotto completo da zero, adesso, ha da recuperare moltissimi titoli. Per fortuna Bethesda e ZeniMax sono venuti un po' incontro a chi per la prima volta sceglie di tuffarsi nel mondo completamente online di The Elder Scrolls, di fatti ogni mondo di gioco (a esclusione di quelli inclusi nel pacchetto base) presenta delle storie a sé stanti che non si intrecciano, questo per non obbligare il videogiocatore ad acquistare DLC che potrebbe non avere inclusi. Certo, si tratta di un escamotage comunque intelligente, perché gli oggetti che si sbloccano con determinate espansioni necessitano per forza di cose dell'acquisto di uno dei tanti pacchetti aggiuntivi, quello ovviamente che contiene l'oggetto in questione.
Trattandosi di un DLC i problemi legati al prodotto base non cessano di esistere, ma prenderemo comunque la palla al balzo per rivedere quelli che a nostro avviso erano i punti deboli del gioco, per vedere se nel tempo sono migliorati o se, invece, sono stati mantenuti.
Elsweyr ancora più ricca di avvenimenti
La zona di Elsweyr diventa se possibile ancora più ricca di avvenimenti, aggiungendo una storia piuttosto interessante per tutti coloro che, ancora oggi, continuano in massa ad affollare il mondo di ESO. Il DLC è mirato soprattutto a raccontare una storia incentrata in maniera approfondita sui Khajiit e sui Draghi. Molti elementi della storia, e gran parte degli eventi che accadranno all'interno di Dragonhold, riusciranno a dare migliore familiarità sia ai giocatori che hanno scelto come razza di Khajiit, sia quelli che hanno scelto come classe i Dragonguard.
Tutto si basa infatti sull'incontro con un ex capitano delle Dragonguard che svela l'esistenza di una grande creatura che si è nascosta nella vicina isola di Sanchal. Dove si trova Sanchal? Nel sud di nuovo continente, che di fatto è proprio il centro nevralgico in cui è ambientata tutta la nuova storia che c'è dietro al DLC. La parte meridionale del continente diventa il punto d'arrivo per tutti quegli avventurieri che decidono di buttarsi a testa bassa nelle nuove trame del gioco. Non aspettatevi ore su ore di gioco, questo è chiaro, perché basteranno più o meno 6 ore di gioco per terminare la main-quest. Un numero che può sembrare basso, ma che in realtà è più che sufficiente se si pensa ai contenuti aggiuntivi che mette sul piatto e che, diciamocelo, è ciò che i giocatori preferiscono rispetto alla storia in sé.
A ognuno i suoi draghi
Un giocatore di ESO, ma più in generale di giochi completamente multigiocatore, non si attende tanto delle aggiunte di trama (che comunque sono ben gradite), quanto eventi che possano durare nel tempo e dare una ventata di freschezza a tutto il mondo di gioco. I ragazzi di ZeniMax hanno puntato proprio su questo con l'uscita di Dragonhold, introducendo una lunga sfilza di missioni secondarie ma, soprattutto, giornaliere. Le missioni giornaliere riescono a tenere incollato il giocatore al joypad, permettendo di poter svolgere missioni su missioni, mirate non tanto a fare esperienza quanto a migliorare il proprio equipaggiamento. La cosa però forse più avvincente che arriva grazie a Dragonhold sono una serie di eventi che si possono raggruppare sotto il nome di "Dragon Hunt". Nei Dragon Hunt il giocatore sarà chiamato, insieme a moltissimi altri utenti, a sfoggiare e utilizzare tutto l'arsenale in suo possesso per fronteggiare battaglie epiche contro i draghi. Le battere sono molto difficili poiché i draghi in questione davvero potenti e pieni di punti ferita, incentivando di fatto il gioco di squadra e la sinergia tra le varie classi che si trovano all'interno dell'evento. Mai come in questi eventi i giocatori potranno fare la differenza tra la vittoria e la sconfitta.
Abbiamo notato qualche miglioramento?
A distanza di qualche mese mi sono rifiondato su ESO per poter recensire il titolo. Mi sono preso più tempo proprio per questo motivo: poter recensire anche eventuali miglioramenti che hanno interessato il gameplay. Se nel corso delle altre review sono rimasto molto scettico, in questo caso devo ricredermi, questo perché alcuni miglioramenti sensibili li ho potuti notare. Le hitbox continuano a essere pessime, ma a migliorare in maniera netta è la fluidità stessa del gioco. Sia su PC che su console le risorse grafiche sono state ottimizzate, al punto tale da offrire una stabilità maggiore. I cali di frame adesso sono molto rari e si registrano soltanto in occasioni di grandissimi eventi, come può essere parlando dei Dragon Hunt. Ma anche in questo caso, però, il framerate non è completamente ballerino e rende assolutamente godibile l'esperienza di gioco.
Un altro miglioramento che abbiamo registato è relativo alla ricerca di un gruppo di gioco. Quando si è da soli e si vuole affrontare una Instance, la ricerca di altri giocatori adesso è molto più rapida e, senza ombra di dubbio, più mirata. Adesso per affrontare i contenuti più difficili si può infatti beneficiare più facilmente di un gruppo di gioco alla nostra altezza, con cui potersi divertire progredendo.