Planet Zoo - Frontier si affaccia al passato per riprendere la brillantezza perduta
Dopo vari tipi di manageriali i ragazzi di Frontier Developments hanno dato vita ad una nuova, piccola, perla. Dopo un piccolo passo falso fatto con Jurassic World Evolution, titolo molto frettoloso e con davvero tantissime pecche all'attivo, Frontier ha scelto di tornare all'origine, ovvero prendendo a piene mani dal titolo che più di tutti ha avuto successo: Planet Coaster. I punti in comune con questo Planet Zoo sono davvero moltissimi, ma non mancano di certo tutte quelle innovazioni necessarie a creare uno zoo al passo con i tempi e all'avanguardia. Come di consuetudine, infatti, l'attenzione principale oltre alla qualità è stata data alla quantità, con un numero davvero alto di esemplari di animali da poter mettere all'interno dei giusti habitat. Molto intrigante anche la componente multiplayer di cui è dotato il titolo, anche se forse con qualche innesto aggiuntivo avrebbe potuto essere ancora più incredibile. Peccato, certo, ma c'è da dire che già così il multigiocatore riesce a rendere questo Planet Zoo ancora più bello. La localizzazione italiana è presente e ben fatta, eccezion fatta per qualche sbavatura nell'audio, specie per alcuni accenti messi un po' in maniera inusuale. Poco male però, perché l'importante è la presenza della nostra lingua madre, già da troppo tempo esclusa a priori da tantissimi titoli.
Un inizio complesso
A differenza di Planet Coaster o di Jurassic World, in Planet Zoo l'inizio è davvero più difficile. Non è tanto complicato disporre gli oggetti, quanto piuttosto capire come avviare lo zoo, specie per mettervi all'interno gli animali necessari da esporre. Non basta creare una gabbia, collegarla a un tracciato, mettervi dentro un animale e aspettare che la gente passi di lì per apprezzare e donare soldi. Assolutamente no. Comprare un animale non è tanto facile quanto dirlo, poiché prima di averli a disposizione è necessario sia svolgere delle ricerche, sia creare il giusto habitat. Senza il giusto habitat è impossibile tenere gli animali, anche solo per evitare che possano morire inavvertitamente a causa di forze maggiori.
Proprio perché il gioco sa essere particolarmente ostico, l'inizio consigliato è quello relativo alla Carriera. La carriera altro non è che una mini-storia composta da 12 missioni più o meno lunghe che funzionano come dei veri e propri tutorial. Il fatto che tutto quello sia un grande e corposo tutorial lo rende davvero interessante come scelta principale da cui partire, proprio per aver modo di esplorare le più grandi e distintive novità di Planet Zoo. Rispetto a Planet Coaster i miglioramenti più sensibili riguardano la gestione economica, ora un pelino più complessa, con qualche variabile in più. Variabile che tuttavia, una volta compresa, è anche abbastanza facile da volgere a proprio favore. Le donazioni per esempio hanno un impatto abbastanza sbilanciato, a nostro avviso, sull'economia dello zoo, arrivando a facilitare tantissimo tutta la gestione. Togliendo il lato economico, l'altro grande aspetto del titolo sono gli "habitat". Ogni specie animale ha bisogno di un determinato habitat, così come di alcune cose all'interno del recinto che possano abbeverarle, sfamarle ma anche divertirle o farle comunque sentire a casa. Venire meno a tutto questo significa andare incontro al fallimento. Per tutta la prima durata di Planet Zoo scoprirete che la parte più complessa è proprio la cura e la gestione degli habitat, piuttosto che quella economica. Proprio per cercare di comprendere qualcosa in più sugli habitat, per non trasformare tutta l'esperienza di gioco in qualcosa di frustrante, il consiglio è quello di catapultarvi a testa bassa almeno nella prima parte della campagna. Tra l'altro, cosa abbastanza importante, proseguire nella campagna permette di sbloccare scenari aggiuntivi.
Una modalità sandbox... e non solo
Il bello di Zoo Planet, nonché la sua ossatura, è sicuramente la modalità sandox, ovvero piuttosto libera dove poter dare sfogo completamente alla propria fantasia e alla propria immaginazione. In fase iniziale, dopo aver selezionato la modalità, ci verrà chiesto il bioma dal quale partire, che di fatto influenzerà attivamente il tipo di animali che si troveranno maggiormente a loro agio nel nostro habitat. In ogni caso l'inizio può intimorire, oppure entusiasmare, a seconda dei casi. Ci troveremo davanti acri su acri completamente vuoti, pronti per essere sfruttati a seconda della nostra immaginazione. Il problema principale è che nella modalità Sandbox non tutti è presente e disponibile da subito; in una prima fase iniziale si può infatti mettere mano soltanto agli oggetti necessari per poter aprire il parco. Quelli più avanzati, semplicemente, possono essere sbloccati in seguito proseguendo attivamente e facendo record su record. Dato che almeno inizialmente il parco dovrà ospitare le cose minime per andare avanti, vien logico pensare che non sarà facile coniugare lo spazio con le cose che si aggiungeranno in seguito. Per questo motivo è molto facile che, arrivati a un certo punto, si decida di accantonare lo zoo per aprirne uno nuovo, che possa sfruttare al meglio tutto lo spazio sia per quanto riguarda l'ottimizzazione, sia l'estetica.
Davvero meravigliosa è la gestione di ogni minima parte del parco, finanche le teche. All'interno delle teche, chiamate nel gioco "mostre", è possibile inserire creature come serpenti, lumache e molto altro ancora. Ogni creatura è abituata ad un certo tipo di clima, e per questo motivo non è facile coniugare specie diverse all'interno di una stessa mostra. Il gioco permette, ad esempio, di modificare teca per teca la temperatura interna e il livello di umidità, per permettere una vita più serena all'essere che vi è rinchiuso.
Ma c'è qualcosa che, in realtà, può venire incontro ai giocatori e che in qualche modo aggiunge un po' di pepe a quello che altrimenti sarebbe un classico manageriale. Mi sto riferendo alla modalità "Franchising". La modalità franchising è molto simile alle altre, con un parco pressoché vuoto da dover sviluppare usufruendo dei fondi iniziali. A differenza di questo, però, si ha la possibilità di creare più parchi affiliati ad una stessa azienda, quindi di avere un vero e proprio collegamento tra tutti gli zoo che andiamo creando. Non è però tutto, visto che è possibile "comunicare" (in maniera assolutamente ridotta, come vedremo) con i parchi degli altri giocatori online, acquistando di fatto gli animali che mettono a disposizione. Ecco, la sottolineatura relativa alla comunicazione è doverosa, questo perché in realtà le comunicazioni tra i vari zoo è ridotta soltanto allo scambio di animali. Un vero peccato, perché se anche solo Frontier avesse osato un po' di più in questa direzione, sicuramente si starebbe adesso parlando di un prodotto davvero diverso. Si tratta di un prima seme che però non è stato lasciato a germogliare a sufficienza. Che possa però essere un punto di partenza per il futuro? Non ci rimarrebbe che augurarcelo.
Una grafica bipolare
La scelta di Frontier per quanto riguarda la grafica è duplica. Da una parte abbiamo delle mire che conducono verso il fotorealismo, dall'altra uno stile cartoonesco che permette sia di non prendere troppo sul serio il gioco, sia di coprire qualche difettuccio grafico, specialmente quando si parla degli esseri umani. Lo stile cartoonesco permette più di tutti di coprire qualche imperfezione estetica, o comunque quel fenomeno che vedrebbe altrimenti troppi individui l'uno troppo simile all'altro.
Indubbio, senza indugio, il definire comunque la grafica di tutti gli animali davvero eccelsa. Il fotorealismo lì è al massimo della sua potenza, con rese grafiche da fare invidia ai giochi più quotati. I dettagli sono spettacolari, riprodotti magistralmente. Quando si inserisce la visuale centrata sull'animale, si ha modo di notare tutta la potenza grafica del titolo, ma anche quella IA che sembra essere in secondo piano ma che invece contribuisce a dare agli animali vita propria. I movimenti sono realistici, con le scimmie che eseguono piccoli balzi e arrampicate davvero entusiasmanti, o i serpenti che strisciano sulla sabbia e salgono sugli alberi, avvinghiandosi ai rami. Tutto è davvero svolto nei minimi dettagli e tutto è apprezzabile grazie alle molte telecamere di cui è provvisto il titolo. Perché anche se lo scopo principale del gioco è quello di costruire uno zoo spettacolare, non si può negare che osservare lo sviluppo delle proprie creature sia incredibile. Talmente incredibile che, talvolta, si può davvero arrivare a empatizzare con loro per migliorarne la vita all'interno delle gabbie o delle teche.
Planet Zoo
Zoo Planet è senza ombra di dubbio la più completa evoluzione di Planet Coaster, tanto da mettere quasi una pietra sopra al fallimento rappresentato da Jurassic World Evolution. Frontier ha saputo rialzare la testa, sfornando un manageriale molto solido che punta tantissimo anche sul fotorealismo. Creare uno zoo non è mai stato così bello, con animali realizzati nei più minimi dettagli e specifiche tecniche per ogni specie curata alla perfezione. In alcuni casi si ha la sensazione che il gioco sia troppo dettagliato, specie nella gestione delle creature, ma poi vien da sé capire che stiamo parlando per l'appunto di un manageriale e che quindi tutto ciò non solo è normale, ma è anche auspicabile. La componente multigiocatore è una variante aggiuntiva molto divertente e, almeno nell'idea, con un potenziale enorme. Peccato che, in questo frangente, Frontier abbia spinta davvero poco limitando le interazioni ad un mercato comune nel quale vendere e comprare animali da poter poi posizionare nei propri zoo. Peccato, perché sicuramente avrebbe potuto osare qualcosa in più e, forse, staremmo parlando ora di un gioco molto differente. Chiunque ha adorato Planet Coaster e desiderasse entrare nel mondo degli zoo, questo è un acquisto obbligato. La gestione è davvero fatta bene, così come la grafica e, più in generale, il comparto tecnico. Ci sono molte imperfezioni, a livello di parco ancora pochi contenuti, ma l'apertura del gioco ai modder è qualcosa che può fare presagire solo per il meglio.
Pro:
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Gestione encomiabile del parco e dei piccoli dettagli
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Tanti animali a disposizione fin da subito
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Sistema degli habitat molto particolareggiato
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Graficamente mostruoso per quanto riguarda gli animali
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Ottima l'idea del franchising
Contro:
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Frontier ha osato troppo poco sul multigiocatore
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In alcuni frangenti è poco intuitivo