Call of Duty: Modern Warfare - Call of Duty si avvia verso un nuovo corso
Da molto tempo ormai la serie di Call of Duty cattura milioni di giocatori, risultando essere un brand estremamente accattivante. La fase centrale, rappresentata dal pre-WWII, ha rappresentato un periodo di stanca, con titoli non propriamente all'altezza, che sembravano essere proseguimenti privi di innovazioni. A parte qualche eccezione, certo. Ma dall'ottimo titolo di Call of Duty: WWII la situazione è migliota notevolmente, sia sul piano del singleplayer, sia su quello più importante (almeno per Activision) dell'online. In virtù di questi aspetti Call of Duty merita una attenzione particolare nel corso della recensione, così da poter enfatizzare non soltanto le novità che hanno coinvolto il multigiocatore, ma anche la nuova campagna che può facilmente candidarsi ad essere la migliore di sempre. I ragazzi di Infinity Ward hanno puntato anche per questa edizione sulla giocabilità e sulla tecnica, realizzando un perfetto connubio tra facilità di gameplay e effetti mozzafiato.
Campagna nuova e stravolta
A differenza di tutte le edizioni passate, questo Modern Warfare cerca di riprendere l'ultima vera campagna che è riuscita a stupire per la sua realizzazione, ovvero quella di Call of Duty 4. In effetti sin dall'inizio si possono notare molte somiglianze, come ad esempio puntare fortissimo su azioni crude e brutali, come dovrebbero essere quelle che si registrano in guerra. Activision decide però di mettere sul piatto del giocatore anche qualche elemento nuovo, come può essere la difficoltà attuale dei Paesi democratici di entrare in conflitti armati senza scatenare la reazione dell'opinione pubblica. È interessante come Infinity Ward abbia tratteggiato sapientemente questo punto, mostrando nazioni importanti come Stati Uniti d'America e Gran Bretagna bloccati da una politica incentrata sul favore dell'opinione pubblica. Opinione pubblica che smorza l'interesse e la necessità di un intervento armato nell'Urzikstan. La conseguenza di tutta questa attenzione alla politica che fa da scenario ai combattimenti, è un mettere in mostra la complessità della guerra, ma anche rendere la storia spesso offensiva e stimolante, mettendo in mostra le varie forme del conflitto. Il Terrorismo, gli scontri in campo aperto, la guerra tecnologica; tutto è ben rappresentato e suddiviso equamente tra le (poche) missioni della campagna principale.
L'Urzikstan, che è il settings globale delle missioni di Call of Duty: Modern Warfare, è un Paese immaginario che si trova da qualche parte nella regione del Caucaso, al confine con la Federazione Russa e la Georgia. Non esiste nel mondo reale, ma più o meno è una penisola che si trova sul confine orientale del Mar Nero.
Tutto si fonda sul controllo che una organizzazione terroristica internazionale, fondata da Omar Sulaman, ha sull'Urzikstan, e sulla fazione ribelle opposta che cerca invece di liberarlo, sostenuto con forza dagli ideali e dalle forze occidentali. L'intera vicenda sembra quasi essere una profonda similitudine con tutto quello che di tragico sta succedendo ai giorni d'oggi in Siria, con Al-Qatala che rappresenta l'ISIS e la Russia che rappresenta la moderna Russia e, per certi versi dovuti agli accadimenti più recenti, anche la Turchia. Vien da sé immaginare come, durante la campagna, avremo modo di vedere di tutto e di più, anche se su questo siamo abbastanza rodati. Activision ha sempre marcato molto sui colpi di scena improvvisi. Assisteremo così a qualsiasi cosa, anche quelle più logiche quando si pensa alla guerra moderna. Azioni che, neanche a dirlo, nella Seconda Guerra Mondiale non sarebbero state lontanamente immaginabili.
I ragazzi di Infinity Ward proseguono così lungo una via tortuosa e drammatica, che alterna momento di pura riflessione ad altri di una inaudita violenza. Aspetti su cui però ci si può soffermare ben poco, perché i nemici sono dietro l'angolo pronti a riempirci la pancia (o la testa) di proiettili.
Anche se i momenti impressionanti non mancano, soprattutto quelli che rappresentano colpi di scena improvvisi e mozzafiato, alcune missioni registrano novità assolutamente da brividi. Posso citare soltanto una missione tra le tante, in cui saremo catapultati di notte con il visore notturno a ripulire una casa dai terroristi. Insieme a una squadra di liberazione si dovrà andare porta per porta, cercando di eliminare i terroristi prima che possano o uccidere noi, oppure i civili in ostaggio. Esatto, i civili; sarà davvero dura stare attenti a controllare ogni angolo, con i riflessi pronti, sapendo però che ci potrebbe essere il rischio di freddare qualche innocente. Proprio quello che non siamo stati chiamati a fare lì dentro. Tutto l'ambient che ne risulta è così teso e silenzioso, con i compagni di team che si presentano fluidi e capaci, piuttosto che eroi armati di pistola. Sarebbe stato fuori luogo.
Multiplayer svecchiato in maniera consistente
Il singleplayer non è l'unica modalità che è stata ritoccata pesantemente, poiché anche il multiplayer ha subito delle modifiche sono riuscite finalmente a renderlo meno vecchio. I punti cardine sono rimasti, avvolti però da una innovazione che in qualche modo li rende anche un po' più vicini al suo più grande concorrente: Battlefield. La caratteristica principale di Call of Duty è sempre stata la frenesia dei combattimenti, con sparatorie rapide e movimentate, che da sempre hanno un po' danneggiato il giocatore più paziente. Il camperone, detto in gergo ludico. In effetti questo non è cambiato del tutto, ma sono state operate delle modifiche che, in qualche modo, rendono un tantino più possibile armarsi di pesanti e letali fucili di precisione. La più grande novità è infatti, senza dubbio, la grandezza delle mappe; sono molto più grandi e vaste, ricche di ostacoli e nascondigli, che permettono sia di tendere imboscate, sia di dare vita ad un bellissimo scontro a fuoco. Non mancano quasi in ogni mappa i punti più aperti (mi viene in mente Picadilly, l'area centrale), dove recarsi significa prendersi una valanga di proiettili dritti in fronte, ma che da comunque una grande soddisfazione quando si è muniti di fucili a pompa. Ecco, forse i fucili a pompa sono un tantino troppo potenti in questo nuovo Modern Warfare, complice un'alta capacità di uccidere sul colpo (ci mancherebbe altro) ma anche la possibilità di colpire abbastanza lontano quando si è dotati di appositi mirini e puntatori laser.
Sono le modalità, comunque, a rappresentare la vera divisione tra chi preferisce il vecchio impianto casinista di COD e quelli che invece amano un gioco più riflessivo come Battlefield. Viene così messa in campo la modalità Guerra Terrestre, un conflitto su vasta scala con veicoli dove dover catturare e difendere gli obiettivi per ottenere punti. Più si catturano obiettivi, più si ottengono punti d'ingresso avanzati per la propria squadra. Senza ombra di dubbio Guerra Terrestre è la modalità che più di tutte cerca di sfidare l'egemonia del grande colosso Battlefield, grazie alla possibilità di utilizzare elicotteri e corazzati, oltre che avere un tipo di scontro più cauto e riflessivo.
Torna a grande richiesta anche Spec Ops, una modalità ereditata da Modern Warfare 2, in cui due squadre di quattro giocatori sono chiamati a cercare di completare una serie di obiettivi in un mondo aperto su piccola scala, affrontando ondente di nemici mossi dalla IA. IA molto più aggressiva rispetto alla campagna, anche se non sempre si muove in maniera intelligente, rimanendo priva di copertura a sparare all'impazzata verso il nascondiglio nostro o degli alleati. Quel che è certo è che la difficoltà è davvero elevate, non tanto per il modo in cui si muovono questi NPC, ma soprattutto per la loro quantità e il loro rateo di fuoco. Un vero e proprio inferno vivente. Di tutte le modalità online Spec Ops è forse quella meno ispirata, poiché anche quella meno rimaneggiata. Il potenziale di Spec Ops è alto, avrebbe potuto essere sfruttato un po' meglio, offrendo una collaborazione più solida tra tutti i giocatori sul campo di battaglia.
Equipaggiamento e sfide
Rimangono molto importanti nel panorama del multigiocatore le sfide giornaliere, che permettono non soltanto di avere una serie di missioni da poter svolgere, ma anche per poter aumentare rapidamente il proprio punteggio di esperienza. Le missioni sono simili a tutti gli altri Call of Duty passati, con richieste come "Esegui 15 colpi alla testa usando mitragliette" o "Esegui 30 uccisioi sparando senza mirare" e così via.
L'esperienza del personaggio, che concorre a aumentare il grado (come sempre), va di pari-passo con il grado dell'arma. Più si usa un'arma e più kill si fanno con essa, più essa vedrà aumentare la sua esperienza specifica. Quando un'arma aumenta di grado, sblocca una serie di elementi che è poi impossibile utilizzare per migliorarla sensibilmente. Non si trattano soltanto di modifiche estetiche, ma anche strutturali, tanto da poter rendere un'arma inizialmente debolissima un vero strumento di morte. Il consiglio per chi è nuovo di Call of Duty è così il seguente: non abbattetevi le prive volte. Un'arma inizialmente è molto scarsa, ma già salendo dei primi gradi sarà possibile renderla competitiva. Oltre che molto più bella. Dopo ogni partita è infatti possibile andare dall'armaiolo, così da montare gli accessori che vanno dalla Volata al Laser, passando per Ottica, Specialità e molto altro ancora.
Call of Duty: Modern Warfare
Anche se Modern Warfare sembra a primo impatto essere simile ai precedenti, basta giocare il multiplayer per qualche istante per capire che in realtà le modifiche sono tante ed essenziali. Sembra in effetti essere un punto di partenza per quelli che potrebbe essere, di qui in avanti, un nuovo corso. Senza distruggere l'impianto grintoso e carico di frenesia, le nuove modalità riescono brillantemente a coinvolgere anche i giocatori che prediligono un combattimento più realistico, fatto sì di sparatorie all'impazzata, ma anche di nascondigli e fucili di precisione. Non solo, anche di mezzi. Finalmente è possibile prendere un blindato e uccidere i nemici, ma anche prendere possesso di elicotteri per fare ricognizioni del campo di battaglia e uccidere i nemici che capitano sotto tiro. Tutto è finalmente più bello, per quanto riguarda il multigiocatore. Non molto diversa è la questione del singleplayer, dal momento che la campagna è senza ombra di dubbio la più bella di sempre nel panorama di Call of Duty. Colpi di scena mozzafiato, ma anche e soprattutto una trama più realistica che non vede sempre e comunque il solito supercattivo da abbattere, ma che mette sul piatto problematiche essenziali della politica democratica. Una campagna che stupisce ma che fa anche riflettere, proprio quello che si attenderebbe un vero giocatore di COD. Peccato per l'intelligenza artificiale che anche quest'anno è piuttosto sottotono, dal momento che sembra essere disposta sul campo solo per prendersi una valanga di proiettili. Un grado di sfida maggiore non avrebbe guastato.
Pro:
-
Sparatorie migliorate sensibilmente
-
Multigiocatore più lento e realistico
-
Campagna oltre ogni previsione
-
Crossplay ben gestito
Contro:
-
Modifiche alle armi non al top
-
Campagna eccessivamente corta