Trine 4: The Nightmare Prince - Un trio di eroi difficili da dimenticare
Un'avventura più che fiabesca, dai pesanti tratti umoristici, che conduce il giocatore a dover risolvere puzzle ambientali di crescente difficoltà. Questa, in sintesi, potrebbe essere una buona descrizione di quello che il titolo intende portare. Certo, come ogni riassunto tralascia molti aspetti unici e importanti, ma può comunque rivelarsi utile per chi non conosce minimamente la serie di Trine e i suoi precedenti risvolti. Nei panni di tre esilaranti eroi, caricati fino all'inverosimile, siamo chiamati a risolvere questi (a volte anche complessi) enigmi, di solito di natura ambientale, ossia dover spostare oggetti, eliminarne altri, posizionarsi da qualche parte e così via. Tutti questi enigmi sono guidati da una trama di fondo, una sorta di linea guida supportata dal narratore, esterno, che permette di godersi una storia semplice ma non per questo scontata. Frozenbyte, azienda che ha sviluppato questo gioco d'avventura a piattaforma, ha preso le mosse dai precedenti capitoli, assimilandone punti di forza e di debolezza. Trine 4: The Nightmare Prince è infatti quanto di più vicino a Trine 3, modificandone però importanti aspetti per renderlo più giocabile e, perché no, anche più divertente. Non ci resta che analizzare più nel dettaglio questo Trine 4 dunque, tenendo conto che ci troviamo di nuovo davanti un titolo completamente localizzato in italiano. Un valore magari non necessario, ma sicuramente aggiunto, in tempi come questi.
Tra passato, presente e futuro
Gli agganci ai titoli passati della serie sono molto evidenti, così come però anche la voglia e il desiderio di riscattarsi dalle critiche che sono piovute sul gameplay del terzo. Le critiche più costruttive hanno riguardato la sua trasformazione a 3D, che di fatto fece saltare moltissimi degli enigmi ambientali che hanno fatto famosa la serie. Lo stravolgimento non riuscì del tutto, ed è per questo motivo che i ragazzi di Frozenbyte hanno deciso di fare un passo indietro, facendo tornare Trine 4 un 2.5D. Lo scorrimento da destra verso sinistra permette al giocatore di potersi dedicare in tutto e per tutto allo studio di ogni "scenario" del livello, avendo così modo di capire cosa poter fare per avanzare. Il gameplay è quindi un ritorno al passato, in questo caso glorioso, che torna a valorizzare tutti i grandi e divertenti puzzle ambientali di cui è composta la campagna. Ma non solo. L'impostazione 2.5D oltre a favorire gli enigmi favorisce anche un meccanismo di raccolta di particolari punti, identificati nelle varie porzioni di mappa da ampolle dal contenuto violaceo. Le pozioni, solitamente inaccessibili facilmente, permettono di accumulare punti utili a sbloccare abilità uniche per i propri personaggi. Un vero e proprio albero dei talenti, chiaramente ridimensionato e non eccessivo, che permette di sbloccare abilità e poteri assolutamente utili (se non fondamentali) a risolvere al meglio le situazioni più complesse. Come potrete immaginare, queste pozioni sono posizionate nascoste e in luoghi difficili da raggiungere, come detto anche in precedenza. Per farlo gli eroi sono spesso chiamati a ragionare, utilizzare i loro poteri per far sì che lo scenario possa piegarsi a loro piacimento.
Oltre alle pozioni sono presenti anche delle stelle che si ottengono sconfiggendo i nemici. Le stelle, unite ai punti ottenuti dalle boccette viola, permettono di rendere sempre più utili i tre personaggi in nostro possesso.
Il mago, il ladro e il guerriero
In un racconto che mira ad assomigliare ad una fiaba, non potevano mancare di certo questi tre personaggi, portati volutamente all'estremo contrario di quello che sarebbe il loro stereotipo. Una sorta di rivisitazione buffa e divertente di quelli che sono i canoni classici che siamo abituati a pensare. Amadeus è un mago molto intelligente, che però ha un problema con il... coraggio! Come ogni buon mago è in grado di padroneggiare la sua magia per poter plasmare dal niente oggetti, come ad esempio pesanti casse da poter utilizzare nei puzzle ambientali per attivare innesti a peso. Non solo, il buon vecchio mago può anche spostare a suo piacimento gli oggetti a distanza, in una sorta di levitazione finalizzata anche in questo caso alla risoluzione degli enigmi. Zoya è invece una ladra, capae di utilizzare corde e frecce per raggiungere praticamente ogni posizione. Grazie alle sue abilità ed alla sua prodigiosa scaltrezza si rivela, insieme agli altri due, fondamentale per proseguire nel gioco. Nonostante si lasci spesso andare a battute cattivelle e non faccia altro che punzecchiare di continuo, Zoya potrebbe rivelare qualche sorpresa nel suo animo. L'ultimo dei tre, ma non per importanza, è sicuramente ser Pontius, il guerriero. La particolarità la si può notare immediatamente: è abbastanza obeso. L'armatura fa fatica a contenere il suo pancione, ma non per questo è meno coraggioso e meno abile. Capace di combattere al meglio, la sua volontà principale è quella di portare giustizia in quel mondo fatato, aiutando i suoi altri due compagni.
Ma come siamo arrivati a tutto questo? Chi sono Amadeus, Zoya e Pontius? La domanda è semplice per chi non è nuovo dela saga, molto più complessa (se non impossibile) per tutti gli altri. Da quando hanno raggiunto il Trine sono divenuti i Prescelti, da qui la loro importanza anche per questo quarto capitolo. La loro volontà di salvare il mondo, ed ergersi a Eroi, non si può arrestare così facilmente.
Atmosfere fiabesche molto accurate
La trama dai contorni fiabeschi sarebbe poco o nulla se ad affiancarla ci fosse un comparto tecnico non all'altezza. Da questo punto di vista Frozenbyte si è confermata, dimostrando ancora una volta l'enorme potenziale che, di fatto, negli anni ha anche reso grande Trine. La cosa più bella, e che è capace più di ogni altra cose di lasciare sbalorditi, è la grandissima caratterizzazione che si ha degli ambienti circostanti. Tutto è realizzato alla perfezione, in uno stile grafico che non cozza con lo spirito del titolo, ma che anzi sembra volerlo valorizzare. Gli ambienti che circondano i personaggi sono magici, fatati, dando una sensazione continua di giocare in un qualcosa di davvero unico. Ad aiutare gli sviluppatori probabilmente è proprio l'impianto 2.5D, che gli consente di poter curare molti meno aspetti rispetto a quelli canonici. Anche se, a dirla tutta, la grafica è rimasta ottima anche nel 3, quando il sistema si fondava su una resa grafica 3D.
Oltre ai dettagli, presenti ma non eccessivi, a colpire maggiormente è proprio il colpo d'occhio, dovuto ad un uso di colori molto azzeccato. Risolvere tutti gli enigmi logici ambientali, grazie a questa grafica di sottofondo e a questa forte caratterizzazione del terreno, risulta davvero un piacere unico. Anche i nemici sono ben realizzati, anche se purtroppo sono molto pochi e gli scontri spesso e volentieri si concludono in una manciata di scambi. La difficoltà, nei combattimenti, è soltanto nella fase iniziale, quando si è chiamati a capire le debolezze di colui che ci si trova davanti e come poterle sfruttare al meglio. Padroneggiare le debolezze altrui, e i punti forza/abilità dei personaggi, è la chiave di volta per poter proseguire in maniera spedita nel gioco.
Trine 4: The Nightmare Prince
Con Trine 4 ci ritroviamo davanti al ritorno a quelle che sono state le meccaniche che hanno fatto grande la saga. Dopo le incertezze strutturali che hanno caratterizzato il precedente capitolo, complice una struttura 3D mai del tutto incorporata con la vastità dei puzzle ambientali, la serie torna al 2.5D. Un ritorno che, tirando le somme, risulta essere davvero vincente. I tre eroi sono molto ben caratterizzati e contro ogni previsione li si finisce anche per adorare, specialmente quando interagiscono dando, di tanto in tanto, dei consigli su come proseguire. Consigli che possono essere mantenuti o evitati, a seconda della opzione di gioco scelta. Sebbene la trama non sia di base eccezionale, risulta comunque un ottimo pretesto per unire i vari capitoli/scenari di cui è composto il gioco. I boss fight sono pochi, a volte un po' troppo scontati; questa potrebbe, in futuro, essere una di quelle direzioni da migliorare per rendere la saga di Trine ancora più avvincente. In ogni caso questo quarto capitolo ha tutte le carte in regola per far bene e sicuramente può nuovamente far breccia nei cuori dei suoi molti fan, anche e soprattutto quelli che non hanno adorato particolarmente la deriva presa con il terzo capitolo.
Pro:
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Scenari da favola
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Puzzle ambientali ingegnosi
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Personaggi caratteristici e ben impostati
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Gradito ritorno al passato
Contro:
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Alcuni enigmi abbastanza ripetitivi
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Boss-fight non sempre ispirati