GreedFall - La formula dell'rpg perfetto?
Da qualche anno ormai, sugli scaffali e nel negozio virtuale di Steam, siamo abituati a trovare videogiochi di ogni genere sotto il marchio di "rpg". I giocatori più recenti, ossia coloro che non hanno giocato a titoli storici del genere come l'ormai datato Star Wars: Knights of the Old Republic, Dragon Age: Origins, ma anche il ben più nuovo The Witcher 3, fanno fatica a comprendere cosa davvero sia un rpg. Il genere ha infatti ormai tante sfaccettature da aver perso il vero significato del termine, risultando sempre più sbiadito. Il che, come in ogni cosa, non è per forza un male; adesso sono talmente i giochi sotto tale etichetta da abbracciare i gusti di ognuno.
Tutto questo preambolo mi serve per dire che GreedFall è un salto nel passato, un tentativo di tornare all'origine da parte di Spiders, autore pochi anni fa del titolo The Technomancer. Spiders ha cercato di miscelare il vecchio e il nuovo, tentando quando possibile di mantenere l'impianto classico degli RPG, fatto di una gestione oculata dell'inventario, di una storia fitta e articolata e, perché no, di scelte capaci di sovvertire tutto il giocato. In GreedFall troviamo tutto questo, ma anche un tentativo decisamente più ambizioso: portare gli ormai celebri e apprezzati rpg isometrici (come Pillars of Eternity o il suo derivato Pathfinder: Kingmaker) con un gameplay action e una visuale godibile in terza persona.
Le idee che stanno dietro a GreedFall sono immense, ma sono davvero in grado di far sì che possa diventare una pietra miliare per il genere rpg? Non ci resta che analizzare il titolo, uscito per PC, PlayStation 4 e Xbox One il 10 settembre.
Welcome to Sérène
Come ogni buon rpg che si rispetti, la fase iniziale del gioco prevede la creazione del personaggio. I ragazzi di Spiders hanno scelto di mantenere una impostazione base per il nostro personaggio, facendogli mantenere alcuni aspetti standard, compreso il nome. Nonostante questo la personalizzazione è sicuramente buona, con la possibilità di modificare parti del volto e scegliere la classe con cui iniziare l'avventura. Subito dalle prime battute vien reso evidente, però, come la grafica non sia in realtà l'arma principale del titolo. I capelli ad esempio, in alcuni casi, son resi piuttosto male, sembrando una massa omogenea difficile da comprendere. Il problema del dettaglio grafico si ripete per tutta la durata del gioco, andando un po' a danneggiare l'esperienza dell'esplorazione.
Tutta la fase iniziale del titolo altro non è che un immenso tutorial che serve al giocatore per prendere confidenza con i comandi, conoscere l'ambientazione del gioco, i suoi personaggi e infine (ma non perché meno importante) capire la reale potenzialità di GreedFall. Sin dalle prime battute il giocatore può capire cosa potersi aspettare dal titolo, in positivo e in negativo, per quanto riguarda il gameplay e i suoi meccanismi. Tornando alla fase iniziale, non si può che accennare all'ambientazione, ossia alla formula che GreedFall ci propone. Ci troviamo a Sérène, una importantissima città appartenente alla Congregazione dei Mercanti, ossia una delle quattro fazioni del mondo, più nello specifico quella maggiormente neutrale e a cui il nostro personaggio è affiliato. Le fazioni come detto sono quattro e sono: Congregazione dei Mercanti, Nauti, Alleanza del Ponte e Thélème. Tutte e quattro hanno caratteristiche, ideali e personaggi unici con cui saremo chiamati a interagire, plasmando le nostre scelte e di conseguenza un indirizzo sempre nuovo per la campagna. Se la Congregazione dei Mercanti, a cui si appartiene, si occupa per l'appunto del commercio, quella di Théléme è senza dubbio quella estremamente religiosa, quindi maggiormente intollerante verso le altre fedi del mondo. I Nauti si occupano del mare, ossia dei trasporti, della sicurezza ma anche di moltissimi altri traffici. L'Alleanza del Ponte è quella più avanzata a livello scientifico, al punto da aberrare la religione e chiunque si ritrovi a praticarla in maniera cieca e fanatica.
La vita nel regno di Sérène, governato da nostro zio, è scandita dalla coesistenza di queste quattro gilde, che riusciremo a conoscere non appena ci sarà chiaro l'obiettivo del personaggio: raggiungere la mitica terra vergine di Teer Fradee alla ricerca di una miracolosa cura contro la Malicore. La Malicore altro non è che una malattia estremamente dura, incurabile, che porta alla comparsa di vene nere sul volto che conducono ben presto alla cecità e alla morte. Una piaga che colpisce la maggior parte della popolazione, falcidiandola.
La parte-tutorial del titolo ci permette così di interagire con le quattro gilde nel regno dello zio, potendo fare scelte morali importanti che già risultano essere incredibilmente importanti nello sviluppo della trama principale. Molti legami si possono infatti plasmare sin dall'inizio, dando una impronta piuttosto che un'altra alla propria avventura su Teer Fradee.
Una caratterizzazione evidente delle classi
Un aspetto che permette di capire da subito quanto profondo possa essere il gameplay di GreedFall, è dare un'occhiata all'albero dei talenti. L'albero dei talenti ci permette di modificare l'approccio che intendiamo dare al gioco, specializzando il nostro personaggio principale su alcuni fattori piuttosto che altri. È, per esempio, possibile migliorare l'arte alchemica o l'arte magica oppure quella del combattimento con armi pesanti, o quello con lame leggere, e molto altro ancora. Ogni qualvolta si sale di livello è possibile ottenere un punto da poter investire sul miglioramento di una delle varie skill, che solitamente vanno ad incrementare sostanzialmente i bonus che si hanno nell'utilizzare determinate meccaniche. Migliorare il combattimento con le lame leggere, infatti, incrementerà i danni che sarà possibile fare con le spade.
La grande varietà di miglioramenti fa sì che una determinata classe, in alcune situazioni, sia più performante di altre. Una situazione logica, sicuramente gradevole, che permette di dare maggior senso al tentativo di creare un gruppo d'esplorazione quanto più vario possibile. Durante la campagna è infatti possibile, in accordo con alcune scelte pregresse fatte, acquisire nuovi compagni che si uniscono alla nostra avventura e che ci permettono di avere un aiuto fondamentale negli scontri. Il primo compagno che si incontra, quando ancora si è nella fase tutorial del gioco, è Kurt. Kurt è il maestro d'armi del nostro personaggio, nonché guardia del conio, che si unisce a noi; è specializzato nel combattimento con armi pesanti, in particolar modo gli spadoni. Già con Kurt è possibile notare come il rapporto con i propri stessi compagni sia mutevole. Grazie alle proprie azioni, ai dialoghi ed alle scelte, è possibile migliorare o peggiorare il rapporto che si ha con loro. Un resoconto dei vari rapporti lo si può trovare direttamente nel menù di gioco, utile strumento per capire l'impronta che, magari anche involontariamente, stiamo dando alla nostra avventura. Il tentativo più giusto, comunque, è quello di diversificare il più possibile il proprio gruppo di esplorazione, cambiando di tanto in tanto gli interpreti a seconda della situazione. Per cambiare e gestire il gruppo altro non si deve fare che raggiungere un accampamento.
La particolarità di GreedFall sta nel fatto che la caratterizzazione stessa del personaggio permette un approccio alle quest piuttosto che un altro. Avere qualche punto speso in Scienza permette di poter rompere le porte semi-distrutte e di accedere a luoghi altrimenti inaccessibili, il carisma consente di convincere le persone delle proprie opinioni o a fare ciò che più desideriamo, e così via.
Uno sguardo ai combattimenti
Prima di tuffarci nel sistema di combattimento, una menzione va sicuramente al comparto tecnico generale del gioco. Un po' come per la grafica, anche alcuni elementi tecnici lasciano un po' a desiderare. La stabilità del titolo è buona, con cali di frame sostanzialmente bassi, tanto da rendere l'avventura sotto questo aspetto molto piacevole nella sua fluidità. Molto peggio, invece, per quanto riguarda le animazioni e il movimento. Muoversi nella mappa di gioco è davvero ostico, a causa di uno stile di movimento un po' datato che non permette di avere un completo controllo sull'aspetto motorio del personaggio. Questa problematica si riflette anche e soprattutto sul sistema di combattimento. Lo stile del combattimento è fastidiosamente legnoso, con movimenti che sembrano quasi preimpostati e che non riescono a dare la giusta fluidità agli scontri. Spesso e volentieri, infatti, tutto si risolve in un "attacca-attacca" senza senso, con qualche parata qua e la; cercare di schivare è infatti abbastanza complesso, proprio per la difficoltà di muovere il personaggio nello scontro.
La pausa tattica, presente negli rpg isometrici e portata anche su GreedFall, non aiuta minimamente a rendere i combattimenti più ariosi. Durante lo scontro, infatti, è possibile mettere pausa ogni volta che lo si desidera, questo per permetterci di ottenere preziose informazioni sui nemici, ma anche utilizzare abilità e poteri che altrimenti sarebbe complesso sfoderare. Grazie ad un menù piuttosto chiaro e coerente è possibile avere sotto mano, durante la pausa tattica, tutte le opzioni di cui siamo in possesso. Una opzione utile è ad esempio quella di poter selezionare le pozioni direttamente dalla pausa tattica, senza l'incombenza di dover ricordare ad ogni costo il tasto rapido numerico a cui le abbiamo associate. Tolti questi piccoli vantaggi, però, la pausa tattica non trova la vera utilità che è presente negli rpg isometrici, questo perchè fondamentalmente mancano realmente le skill da poter sfoderare durante gli scontri. O, quando presenti, sono in misura davvero bassa rispetto a quanto ci si aspetterebbe per giustificare la presenza di tale funzione.
GreedFall
Con GreedFall ci troviamo davanti ad un rpg ambizioso, che finalmente torna a guardare indietro, a quelli che sono stati i titoli fondamentali del genere. Un ritorno al passato che non deve ingannare però, perché gli elementi nuovi sono molti e davvero forti, tanto da caratterizzare moltissimo il lavoro di Spiders. La scelta di introdurre la pausa strategica, ad esempio, avvicina moltissimo GreedFall ai recenti rpg isometrici, sebbene la visuale sia in terza persona e il gameplay votato in chiave action. L'ambientazione del gioco è molto ben strutturata, con fazioni diversificate e ben radicate sul territorio, al punto da dare un senso alla stratificazione della società. Proprio la stratificazione rende l'approccio con i vari npc unico, di conseguenza decisamente importanti le scelte che siamo chiamati a fare nel mondo di gioco. Oltre che ad evidenti pregi, ci troviamo però davanti anche delle pecche su cui è difficile chiudere un occhio. Il problema maggiore è derivante da un comparto tecnico abbastanza arretrato, soprattutto per quanto riguarda le animazioni. I movimenti sono estremamente legnosi, andando ad intaccare un sistema di combattimento che risulta macchinoso e poco fluido. Sicuramente, per usare un termine più azzeccato, "datato". GreedFall rimane comunque un gioco capace non solo di divertire, ma di tenere incollati davanti allo schermo per ore, senza magari neanche accorgersene. Gli amanti degli rpg troveranno tutti gli ingredienti fondamentali del genere, con un tuffo al passato che, per quanto riguarda alcune meccaniche, rappresenta anche un trionfo.
Pro:
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Locations varie e molto ben particolareggiate
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Albero dei potenziamenti non indifferente
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Ambientazione solida e valida
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Scelte in grado di influire pesantemente sulla trama
Contro:
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Animazioni piuttosto legnose
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Sistema di combattimento sottotono