NBA 2K20 - Il titolo non migliora ma continua a splendere
Il titolo cestistico di 2K anche quest'anno ha scelto di innovarsi poco, puntando ancora sull'impatto di qualità che riescono ancora ad avere, a distanza di così tanti anni, le implementazioni passate. Quest'anno, infatti, ci troviamo di fronte al secondo titolo di transizione, che non innova, continuando a sfruttare quanto fatto di buono dal 2K18. La forza della serie risulta essere evidente a tutti gli amanti del basket, al punto che quest'anno i suoi rivali di NBA Live, serie prodotta da Electronic Arts, non hanno rilasciato il gioco a settembre, rimandandolo a data da destinarsi (che dovrebbe comunque essere entro la fine del 2019). Forse grazie anche a questo ritardo 2K ha scelto di mettere il piede sull'acceleratore, lasciando le innovazioni migliori per il prossimo anno. Le modalità quest'anno sono identiche a quelle passate, con la modalità storia che continua a essere un vero punto fermo, grazie all'utilizzo stavolta di un numero massiccio di personaggi famosissimi, tra tutti Idris Elba (vincitore del Golden Globe grazie alla sua prestazione in Luther), Lebron James, Maverick Carter e Richard Hendricks. Nonostante non sia facile fare una modalità storia coinvolgente, 2K anche quest'anno è riuscita a non produrre un fiasco, ma una storia interessante (nella sua drammaticità) che merita di essere giocata e goduta a pieno.
La modalità maggiormente d'impatto: la storia
Grazie allo staordinario cast, ma anche grazie a una sceneggiatura quasi sempre al top, da diversi anni la modalità storia della serie NBA di 2K è davvero un gran bello spettacolo. Anche quest'anno, nonostante la possibilità di flop sia alto, 2K è riuscita a mantenere alti gli standardi, producendo una carriera ben diversa da quella degli ultimi due anni, tagliando con forza il principio con cui essa si avvia. Siamo infatti nei panni di un giovane giocatore di basket che, prima di affacciarsi al professionismo, partecipa a un campionato studentesco. La partecipazione al campionato studentesco è mirata a partecipare alla Combine, l'evento che potrebbe permettere di timbrare il proprio futuro firmato per una squadra professionista della NBA. Tuttavia le cose, per usare un eufemismo, non vanno benissimo e ben presto si viene tagliati fuori dall'allenatore, impersonato dall'attore Idris Elba.
Tutta la prima parte del titolo è macchiata da una forte nota di drammaticità, che ci accompagna fino a quello che è il sogno del nostro giocatore: partecipare al draft. La partecipazione al draft passa però da moltissimi sacrifici, soprattutto in fatto di allenamento e preparazione alle partite. Ma non solo. Già nella prima parte, infatti, le scelte morali iniziano ad avere un peso non indifferente, con la scelta del main sponsor, procuratore e molto altro ancora. Scelte che, di fatto, creano una sensazione di essere artefici del proprio destino, ma che in termini più pratici aumentano notevolmente la longevità. La modalità storia, infatti, può essere tranquillamente rigiocata più e più volte, senza il rischio di uscirne annoiati.
Anche quest'anno a inizio gioco è possibile personalizzare esteticamente il proprio giocatore. Si tratta di una personalizzazione simile a quella degli anni passati, ma che continua ad essere una delle migliori, non soltanto in un gioco di Basket ma proprio in generale. I canoni da poter modificare sono tantissimi e variano dal fattore estetico a quello più puramento ludico. Oltre all'altezza e al peso, che inficiano sul modo di giocare modificando automaticamente alcuni parametri di gioco, è possibile anche cambiare la lunghezza delle braccia, rendendole più lunghe o più corte.
In ultimo, ma non per importanza, la possibilità di eseguire la propria scansione facciale per rendere il personaggio sempre più simile a noi. Per eseguire la scansione facciale è necessario scaricare l'applicazione My NBA 2k20 su smartphone.
Meccaniche di gioco invariate
Come abbiamo già avuto modo di affermare, NBA 2K20 non ha subito chissà quali modifiche, né in termini di contenuti aggiuntivi, né tantomeno in termini di modifiche sostanziali allo stile del gameplay. Giocare al gioco di quest'anno ricorda moltissimo le esperienze passate, soprattutto quelle del 19 e del 18, che sono davvero simili. La modifica forse più evidente è il modo in cui la IA gestisce il pallone, al punto che è possibile giocare con più strategia sul rettangolo di gioco, con tocchi e placcaggi spettacolari. Un po' di innovazione ha infatti attraversato il modo di ragionare dell'intelligenza artificiale, ancora un po' lontana dalla perfezione, ma comunque interessante nei suoi sviluppi. I giocatori avversari adesso tagliano con più aggressività le zone di campo lasciate sguarnite, inserendosi negli spazi lasciati scoperti dai giocatori della propria squadra. È interessante notare, ad esempio, come il giocatore su cui siamo in marcatura sembra subire il nostro "pressing" in una prima fase iniziale, per poi scattare quando meno ci si aspetta a sinistra o destra, superandoci fino ad andare dritto a canestro grazie al passaggio smarcante del suo compagno di squadra.
Nonostante l'IA abbia beneficiato di qualche piccolo accorgimento, possiamo dire a tutti gli effetti che NBA 2K20 sembra essere un filo più facile rispetto ai suoi predecessori, forse grazie ad un impianto più user-friendly che aiuta tantissimo i novizi, coloro che non sono avvezzi ai molti e complessi comandi del gioco 2K. Interessante notare, anche, come il numero dei falli sia stato abbondantemente ridotto, lasciando un gioco più arioso e divertente, che viene spezzettato dall'arbitro soltanto quando necessario. Un bel po' di frustrazione in meno, non c'è che dire.
Qualche contenuto aggiuntivo
Non lasciamoci ingannare dal titolo, poiché i contenuti aggiuntivi sono davvero pochi rispetto a quelli che, magari, ci si sarebbe potuti aspettare. C'è da dire, però, che di per sé NBA 2K20 risulta comunque essere estremamente appagante in termini di possibilità di gioco, grazie a modalità divertenti e molto diverse le une dall'altre. La più grande aggiunta segue la scia di quello che sembra essere il trend degli ultimi due anni, ossia seguire più da vicino non soltanto il campionato maschile, ma anche quello femminile. Come Electronic Arts ha già avuto modo di sperimentare nel suo gioco calcistico FIFA, 2K ha scelto di inserire la WNBA in questo NBA 2K20. La notizia, già trapelata nel luglio di quest'anno, trova così la sua presenza fisica nel gioco, con l'inserimento del campionato femminile di basket.
NBA 2K20
Se con NBA 2K20 ci aspettavamo un altro enorme salto di quantità, come visto per la versione 2K18, ne usciremo delusi. Il 2K20 si avvicina moltissimo a quello dell'anno scorso, il 2K19, dove le novità si potevano contare sulle dita di una mano. 2K ha puntato infatti non tanto sull'innovare e/o stravolgere il suo prodotto, ma a marcare quelli che sono gli aspetti che finora lo hanno reso grande. Una scelta che mira ad evitare il rischio di un flop clamoroso, grazie anche e soprattutto alla momentanea dipartita del suo principale competitor: NBA Live di EA Games. Il prodotto di Electronic Arts uscirà soltanto a fine 2019, lasciando per il momento grande margine di manovra a questo 2K20 che, incontrastato, può continuare ad esibire in assoluta tranquillità i suoi punti di forza. Il gioco è a tutti gli effetti un miglioramento degli anni passati, con pochissime aggiunte ma tanti piccoli miglioramenti che attraversano le varie esperienze di gioco. L'unica grande aggiunta di peso, in termini di contenuti aggiuntivi, proviene dall'inserimento della WNBA, ossia il campionato di basket femminile. La modalità storia, complice anche l'inserimento di un cast stratosferico e di una sceneggiatura sempre al top, riesce non solo a stupire ma a coinvolgere oltre ogni misura, risultando interessante anche a coloro che, magari, bazzicano pochissimo i titoli NBA. In definitiva consiglierei questo NBA 2K20 solo ai veri amanti della NBA di 2K, questo perché i cambiamenti non sono sufficienti a spiegare il passaggio di un anno tra questa versione e quella precedente. C'è da dire però che, chi non è interessato alle innovazioni ma a un titolo solido, può assolutamente rimanere convinto di questo nuovo appuntamento annuale di 2K.
Pro:
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Graficamente senza rivali
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Tecnicamente valido, con animazioni ben fatte
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Modalità storia stratosferica
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Inserimento della WNBA
Contro:
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Nessuna innovazione degna di nota
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Le microtransazioni continuano a far discutere troppo