Resident Evil 2 - Dalla PS1 l'horror si trasforma e diventa il remake più entusiasmante di sempre
Giusto qualche recensione fa parlavamo di questa tendenza a voler riproporre i grandi classici degli anni passati, ovvero tutti quei giochi che bene o male hanno firmato indelebilmente la storia videoludica. Abbiamo assistito per questo a tantissime remastered, [b]tanto da poter definire il 2018 come "l'anno dei grandi ritorni"[/b]. Con l'anno però ormai alle spalle, Capcom ha deciso di immettere sul mercato quello che è stato uno dei suoi primi veri gioiellini, sbarcato sul mercato nel lontanissimo 1998. Sto parlando di Resident Evil 2, un gioco survival-horror che ci pone nei panni di due diversi personaggi: il poliziotto Leon e la studentessa Claire. Assistiamo in questo caso non ad una remastered, bensì ad un remake, ossia un rinnovamento più profondo che arriva per certi versi a stravolgere del tutto il titolo, rendendolo così più giocabile (ma soprattutto più godibile) anche a distanza di molti anni. Differentemente da quel che si potrebbe pensare, le migliorie non hanno attraversato soltanto l'aspetto meramente grafico, ma anche quello più profondo del gameplay. I caricamenti interni sono stati ridotti all'osso, la visuale è stata stravolta e ancorata in terza persona, alle spalle del personaggio. La carrellata di piccole rivisitazioni è davvero notevole, come vedremo nel corso di questa recensione, al punto da rendere se possibile Resident Evil 2 ancora più completo di prima. Ogni aggiunta, ma soprattutto ogni modifica, è riuscita infatti a mantenere intatta l'anima horror del gioco, andando a rafforzare nel mentre l'elemento survival, ponendo maggiore attenzione su ogni singolo (e sporadico) oggetto che si può trovare nelle varie location.
Due storie "parallele" da rivivere ad oltranza
Chi ha giocato a Resident Evil 2 per PS1 sa perfettamente che già allora v'era la presenza di due diverse storie, quella dal punto di vista di Leon e quella dal punto di vista di Claire. Per quanto le storie possano intrecciarsi varie volte, il gioco risulta essere egualmente interessante da completare più di una volta, grazie anche ad un interessante stratagemma ideato da Capcom. Dopo ogni completamento, infatti, si possono sbloccare contenuti aggiuntivi del tutto gratuiti che finiscono per rendere il gioco più completo e di conseguenza maggiormente longevo. I contenuti aggiuntivi possono essere dei più disparati, dai semplici oggetti cosmetici a vere e proprie sequenze di gioco aggiuntive, molto differenti dalle avventure principali. Quel che resta come parola d'ordine, almeno ad oggi, è la completa resa gratuita di ogni elemento interno al gioco. Anche i futuri DLC, annunciati sin da questi giorni e previsti per il mese di febbraio, saranno completamente gratuiti.
Tornando alla questione delle due campagne, sarà possibile sin da subito decidere quale iniziare. Secondo alcune statistiche, quella oggettivamente più scelta per la prima run sembra essere quella di Leon. Leon S. Kennedy è una recluta della polizia di Raccoon City al suo primo giorno di lavoro. Recatosi in città si trova di fronte a quella che pare essere una vera e propria apocalisse zombi. La storia alternativa ci guida invece attraverso gli occhi di Claire Redfield, una studentessa in visita a Raccoon City nel tentativo di incontrare suo fratello, un poliziotto della città reo da tempo di non far sentire notizie di sé. Entrambe le run ci portano a percorrere più o meno gli stessi passi, attraverso le stesse locations chiave, rendendo un po' meno imprevisti i vari nemici che si celano dietro l'angolo. Un problema in realtà marginale, dal momento che la difficoltà di Resident Evil 2 non sta tanto nei vari mostri sparsi per i corridoi e per le stanze, bensì nella scarsità delle munizioni che è possibile reperire durante le varie campagne.
La difficoltà di gioco, quindi, è decisamente molto alta, splendida per chi intende avere a che fare con un titolo impegnativo e in grado di poter rendere frustrante ogni fibra della storyline. A differenza di moltissimi altri titoli, Capcom ha reso Resident Evil 2 perfetto però anche per chi intende giocare una avventura difficile, certo, ma non frustrante. Le differenze di difficoltà si fanno sentire moltissimo, attivando bonus e boost notevoli che riescono ad aiutare alla perfezione, adattando il gioco alle esigenze, ed al piacere, dei suoi videogiocatori. In modalità assistita, che è la più semplice, sarà possibile ad esempio trovare un maggior numero di munizioni, così come di avere a disposizione la tanto ambita mira assistita, che di fatto ci permetterà di vedere ancorato il mirito ai nemici per evitare di sprecare il minor numero di preziosi proiettili. I bonus dati dalla modalità assistita sono anche altri, tra cui ad esempio la possibilità di salvare il gioco un numero infinito di volte, a patto ovviamente di raggiungere le parti di mappa dove sono presenti le macchine da scrivere, unico modo in cui poter davvero salvare i progressi, ma soprattutto il poter recuperare automaticamente in maniera parziale la salute, senza bisogno di spray medicinali. Le difficoltà di gioco, tirando le somme, sono tre: assistita, standard ed estrema. Nella modalità estrema gli autosalvataggi sono disattivati, i nemici notevolmente più forti e per salvare (rullo di tamburi) saranno necessari i nastri d'inchiostro, un po' come ci ricordavamo nel titolo del 1998.
L'aspetto survival è splendidamente terrificante
L'aspetto ai singoli oggetti che ha messo Capcom è strabiliante. Ogni singolo oggetto inserito all'interno dello scenario è fondamentale per poter andare avanti, complice un numero di proiettili davvero insufficiente, specie se si intende proseguire come fossimo dei piccoli Rambo. Il valore di ogni singola pallottola è immenso, al punto da farci riflettere spesso sulla necessità di premere il grilletto contro uno zombi. Spesso e volentieri, infatti, si può sfruttare l'elemento stealth per tentare di superare indenni una stanza, sperando di non dover consumare munizioni utili per la fase successiva. Le pallottole, come già detto, si trovano in pochissima quantità, anche se il gioco da la possibilità talvolta di poterle fabbricare. Per fabbricare le munizioni avremo necessità di due polveri da sparo che, una volta combinate, permettono di incrementare il numero di colpi.
Tutto davvero molto bello, e forse anche facile, se non fosse per un "piccolo" problema legato all'inventario. Il borsello di cui sono dotati sia Leon che Claire è tutt'altro che infinito, al punto di darci la possibilità di portare con sé un numero incredibilmente risicato di roba. Le armi consumano spazio, le munizioni consumano spazio, gli elementi medici (sia gli spray che le piante) consumano spazio. Anche gli stessi elementi da dover usare all'interno degli scenari, e per risolvere gli enigmi, consumano spazio. L'inventario, lo capiremo ben presto, è molto punitivo, specialmente se si pensa che scartare un oggetto in proprio possesso farà si che venga del tutto eliminato dal gioco, non più recuperabile. In nostro soccorso, almeno parzialmente, vengono i cosidetti box, utilizzabili però soltanto all'interno delle pochissime saferoom. All'interno del box è possibile depositare i propri oggetti, con la possibilità poi di riprenderli sempre interagendo con il box, anche se però ubicato in stanze differenti da quella in cui è stato depositato l'oggetto; una specie di "scatola magica" molto utile per evitare di bloccare l'inventario con oggetti che, magari, non sono così prossimi all'utilizzo. Il borsello, inizialmente dallo spazio assai ristretto, può essere incrementato nel corso del gioco trovando degli appositi oggetti. C'è da dire che, anche nella sua versione maxata, gli spazi continuano ad essere difficili da gestire, soprattutto perché nelle fasi più avanzate gli oggetti arriveranno a ricoprire addirittura più di uno spazio. Ci viene in aiuto un piccolo dettaglio: quando gli oggetti di missione non saranno più utili in futuro, vedranno combarire accanto una specie di flag rosso, il quale ci permetterà
Rimanendo ancorati sull'aspetto survival del gioco, non ci rimane che parlare della possibilità di combinare alcuni oggetti. Le armi in nostro possesso, come ad esempio la pistola, possono essere potenziate trovando alcuni moduli sparsi all'interno delle varie locations. Combinando il modulo con l'arma, quest'ultima diventerà ben più performante, permettendoci di essere pronti anche di fronte ai nemici più ostici, ben più letali dei normali zombi. A fronte di poter combinare i moduli per potenziare le armi, è anche possibile combinare le tre tipologie di piante per poter creare vari tipi di cure. Le tre tipologie di piante (e qua i fan di Resident Evil potranno guardar oltre, visto che lo sapranno a memoria) sono verde, blu e rossa; dalla combinazione di queste tre tipologie (es: verde più rossa, blu più rossa) sarà possibile creare cure ed antidoti.
Tecnicamente sopraffino
La realizzazione tecnica di questo remake di Resident Evil 2 è mostruosa, a tal punto che si potrebbe parlare di un gioco realizzato praticamente da zero. Ogni singolo aspetto è stato rivisitato, riscritto e modificato, nel tentativo di svecchiare anche pesantemente un gameplay che altrimenti avrebbe potuto essere particolarmente stressante. I caricamenti sono stati azzerati all'interno del gioco e anche quello esterno si può definire piuttosto veloce. Abbiamo avuto modo di provare Resident Evil 2 sia su Xbox One, sia su PlayStation 4, potendo vedere la ottima risposta su entrambe le console di questa generazione. Graficamente il gioco è ormai eccelso, ogni dettaglio è stato curato, finanche il gioco di ombre e riflessi. I riflessi sul terreno lucido, sugli specchi o su altri elementi riflettenti sono spaventosi, rendendo ancora più terrificanti le avventure di Leon e Claire. Non si può non citare, parlando del comparto tecnico, anche dell'impressionante lavoro compiuto sul sonoro. I rumori, anche i più piccoli e lievi, sono fedelmente riprodotti, andando ad accrescere il senso di paura che si respira in ogni angolo della centrale di polizia, ma anche delle altre varie locations. Per quanto riguarda gli fps, Resident Evil 2 sembra rispondere incredibilmente bene, offrendo una esperienza fluida e senza intoppi. Un qualcosa di raro di questi tempi, dal momento che i problemi di framerate sono sempre dietro l'angolo anche nei titoli più inaspettati, basti pensare che problemi di frame sono stati sofferti anche da titoli remastered, il che pensandoci bene è abbastanza inaccettabile.
Resident Evil 2
Resident Evil 2 è un piccolo capolavoro, un ritorno glorioso realizzato magistralmente da Capcom. Le meccaniche survival sono rimaste pressoché inalterate, facendo sì che il gioco possa rimanere difficile ed a tratti frustrante, proprio come ci si aspetterebbe da un titolo simile. Le due avventure non brillano per trama, risultando a tratti un po' banali, ma riescono a supplire con la grandissima mole di enigmi e fasi shooting. I nemici che popolano le varie locations sono davvero ben realizzati, permettendo di apprezzare il dettaglio di ciascuno di loro, quasi sempre differenti gli uni dagli altri. In definitiva possiamo davvero apprezzare la grandissima mole di lavoro operata da Capcom per riportare alla luce uno dei pilastri dei survival horror, arrivando a svecchiarlo fino a renderlo incredibilmente competitivo anche per quelli più recenti.
Pro:
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Tecnicamente eccellente
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Totalmente rivisto e svecchiato
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Difficoltà per tutte le esigenze
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Caricamenti ridotti all'osso e molto rapidi
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Atmosfere rese alla perfezione
Contro:
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Longevo ma neanche troppo
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Alcuni spezzoni di gioco meno ispirati