Artifact - La distruzione dell'Antico diventa anche in carte

Recensione pubblicata da Alessandro Caluri il 7 dicembre 2018 11:35

Artifact
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Commento del redattore

Si vociferava molto di Artifact, di un Dota 2 in versione carte. Dopo molte voci il titolo ha visto la luce, presentando meccaniche rivoluzionarie e davvero complesse, specie per chi per la prima volta si affaccia al titolo. Il tutorial iniziale è molto chiaro, andando a soffermarsi su ogni singola parte della partita, facendo prestare molta attenzione soprattutto al combattimento. Ogni carta è accuratamente realizzata, sia da un punto di vista estetico, sia da un punto di vista di mero bilanciamento. Gli eroi di Dota 2 sono stati giustamente rivisitati, lasciando che soltanto una abilità iconica possa essere sfruttata sul campo di battaglia di Artifact. La scelta tuttavia più apprezzabile è senza ombra di dubbio mantenere l'impostazione MOBA del titolo originale, dividendo il tabellone su tre fronti, ciascuno dotato di torri da difendere con la vita degli stessi eroi. Anche la suddivisione stessa degli eroi è senza ombra di dubbio molto interessante, non suddivisi sempre per la loro caratteristica principale (Abaddon è verde, quando in Dota 2 è essenzialmente un eroe di forza), ma comunque ben inseriti all'interno di un sistema di gioco estremamente accurato. Qualche dubbio, in realtà, investe la casualità di respawn dei creep. Al termine di ogni turno, quando ci si appresta ad iniziare il turno seguente, il sistema carica dei creep e li dispone in maniera più o meno casuale sul campo di battaglia, smistandoli tra top, middle e bottom. La casualità di questo respawn risulta spesso un po' opprimente, andando ad esempio a "tappare" un eroe che altrimenti sarebbe libero di falcidiare la torre avversaria. Il fattore fortuna, forse, è troppo marcato in questo aspetto. Il prezzo di Artifact non è indifferente, specie perché all'interno i pacchetti sono a pagamento. A parte questo, però, c'è da dire che ogni singolo aspetto del gioco è stato incredibilmente curato da Valve, e che quindi se piace Dota 2, e se piacciono i giochi di carte come Heartstone e Legends, il gioco vale la candela. Non aspettatevi però la "semplicità" strutturale di Heartstone, visto che Artifact è molto complesso nella sua forma.

Pro:

  • Carte esteticamente eccezionali
  • Struttura brillante del tabellone
  • Elementi MOBA trasposti alla perfezione
  • Tutorial molto ben particolareggiato
  • Tutto il fascino di Dota 2

Contro:

  • Regole spesso non semplici da assimilare
  • Le partite finiscono per essere molto lunghe
  • Gestione non eccelsa dei pacchetti di carte
Versione analizzata: Computer
8.0/10

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