F1 2018 - Quando si dice dare una pista al predecessore
L'anno di svolta per il connubio Codemaster - F1 è avvenuto nel 2016, quando la serie ha finalmente rotto del tutto con i predecessori, offrendo uno stile di gioco nuovo e molto più entusiasmante. Il titolo seguente, quello del 2017, non era immune da problematiche, ma nonostante questo era comunque davvero il "miglior F1 di sempre", titolo goliardico della nostra recensione che si riferiva alla frase ripetuta spesso e volentieri per presentarlo. Ora ciò non è più vero, perché F1 2018 possiede tutto ciò che di bello aveva il 17 e, senza stravolgerlo, giunge a dargli tocchi di miglioramenti ovunque. Ecco che F1 2018 riesce a garantire ai giocatori sensazioni nuove, che chi adora lo sport della Formula Uno non può che apprezzare: maggiore tecnicismo, più contenuti e soprattutto graficamente più appagante.
Qualcosa di nuovo nel telaio
Le novità di F1 2018 toccano soprattutto il lato tecnico del prodotto, andando a migliorare un qualcosa che Codemasters ha fatto intuire essere in continua espansione. Mi sto riferendo ovviamente al motore di gioco, il quale è stato ritoccato senza mai stravolgerlo del tutto, insieme alla sua veste grafica. Il colpo d'occhio offerto da questa nuova perla della serie è notevole, e lo si può apprezzare soprattutto con la visuale da dietro il casco del pilota. I circuiti sono resi alla perfezione, così come tutto l'ambiente circostante, a partire dai cordoli per finire alla vegetazione all'esterno. Lo stesso asfalto sembra di poterlo toccare con mano, poterlo accarezzare, come fosse vero. La grafica non è però immune da critiche su alcuni dettagli, in particolare quelli relativi all'interno dell'abitacolo. Il volante, ad esempio, risulta essere a prima vista un'accozzaglia di colori non ben marcati, che danno l'idea di essere stati disegnati tanto per fare. La differenza di qualità tra i dettagli stride molto, ma per fortuna tali mancanze passano in secondo piano quando si è intenti a gareggiare, immersi in un ambiente esterno che come detto è reso davvero alla perfezione. Proprio la grafica, lo si può dire senza troppi giri di parole, è l'arma in più di questo nuovo capitolo della serie di Formula Uno.
La modalità carriera in continua evoluzione
Così come per la sua veste grafica, F1 2018 innova tantissimo anche all'interno della carriera, che ci propone nuovamente di diventare il pilota migliore del mondo, in grado di far mangiare la polvere a gente del calibro di Lewis Hamilton e Sebastian Vettel. La proposta di Codemasters mantiene, nel suo complesso, la stessa ossatura. Sin dalle prime battute, infatti, il titolo ci permette di poter creare il nostro pilota, scegliendo tra alcuni visi preimpostati e tra una selezione di caschi abbastanza varia. Dopo aver inserito il nome, il cognome e l'audio con cui si vuol essere chiamati durante tutta la nostra carriera da piloti, il gioco ci propone di poter partire con qualunque scuderia si desideri. Sin dal primo momento è così possibile firmare per la Ferrari, per la McClaren, per la Williams, la Sauber e così via. Chiaramente firmare per una scuderia piuttosto che un'altra significa avere degli obiettivi ben diversi, che si sposano con la filosofia di quest'ultima. Qualora si prendesse una delle top, ci verrà chiesto o di arrivare primi, o di gareggiare sempre e comunque per il podio, con davvero pochissimi margini di errore. Ben più flessibile è il gioco qualora si decidesse di intraprendere la carriera con vetture meno competitive, arrivando a chiederci obiettivi realistici e comunque alla portata. Un po' come per il 2017, anche qua la differenza tra le varie autovetture è notevole: arrivare primi con una Mercedes è molto più facile che farlo con una Sauber. Un tocco di realismo che non guasta, anche perché man mano che si procede con il gioco, tracciato dopo tracciato, ci viene data la possibilità di migliorare sensibilmente la propria autovettura.
L'albero dei talenti, così come i miglioramenti da poter installare dentro il veicolo, sono aumentati esponenzialmente rispetto al titolo scorso, offrendo una esperienza più varia e più personalizzata. Chiunque voglia soltanto correre, magari perché non ci capisce molto di migliorare la macchina ed installarvi nuovi componenti per renderla più performante, può scegliere di affidarsi completamente ai consigli dell'ingegnere capo, il quale in maniera automatica migliora l'autovettura. Consigli molto validi, che per tutta la durata della stagione in cui abbiamo provato hanno aiutato davvero molto.
Tornando al discorso delle scuderie, è interessante (e anche molto) la firma del contratto. Firmare per una scuderia non è soltanto ottenere degli obiettivi o uno stipendio, bensì avere rassicurazioni sulla stagione che ci si appresta a vivere sull'asfalto. Al momento della firma, infatti, è possibile chiedere qualcosa in più al presidente di scuderia, come ad esempio miglioramenti alla macchina o "bonus" niente male, da poter usufruire nel corso della stagione. Tra questi "bonus" accennati, ad esempio, sarà possibile chiedere di montare più pezzi in contemporanea, accelerare i tempi di progettazione e così via. Negoziare i contratti diventa così un elementi imprenscindibile della modalità carriera, che farà impazzire tutti coloro che amano anche l'aspetto più manageriale, da troppo tempo lasciato in disparte e sfruttato male.
Ultima questione da trattare parlando della modalità carriera sono le tanto osannate interviste. Si tratta di un momento in realtà abbastanza morto del titolo, questo perché non riescono davvero ad offrire molta varietà, ed alla fine si circoscrivono ad aumentare soltanto due valori: sportività e spettacolarità. Questi due valori, l'uno opposto all'altro, aumentano e diminuiscono in maniera progressiva in base alle scelte che vengono effettuate in risposta alla ragazza che ci intervista. Tenere un comportamento piuttosto che un altro, ci permetterà di essere apprezzati da scuderie diverse, ognuna delle quali apprezza un genere di modo di porsi (per altro mostrato subito dalle prime battute). Per esempio, rispondere da "divi" porterà la spettacolarità ad alzarsi, e cioè ad avvicinarci a scuderie che apprezzano tale tratto, come ad esempio la Ferrari; di contro, rispondere in maniera "fredda" omaggiando il compagno di squadra ed il team, porterà il valore sportività ad alzarsi, avvicinandoci a scuderie come quella della McClaren. È tutta una questione di scelte.
Un online con nuovo matchmaking
La parte online del titolo, spesso lasciata un po' a sé stante, è stata finalmente rimaneggiata. Rimane poca varietà all'interno, ma finalmente si hanno dei miglioramenti a livello di matchmaking che permettono di rendere il titolo più godibile da chiunque. Come? Semplice, i giocatori che amano una guida aggressiva e che mirano a colpire le autovetture avversarie senza l'ausilio di sorpassi regolari, vengono etichettati. Il matchmaking tiene conto proprio del fairplay, ossia della guida del giocatore. Se un giocatore viene etichettato come aggressivo, viene messo in partita con giocatori che prediligono la sua stessa guida, mentre gli altri che hanno una guida più pulita si vedranno affiancare gente simile. L'online, grazie a questo nuovo matchmaking che tiene conto del fair play come metro di giudizio, diventa di colpo più divertente, per chiunque, sia che si venga accostati agli scorretti, sia a quelli dalla guida pulita.
F1 2018
Formula Uno 2018 come l'ennesimo balzo in avanti, in una produzione che si evolve anno dopo anno. Codemasters non si tiene le mani in mano, ma anzi aggiunge e migliora, senza togliere nulla ad un gameplay che per questo motivo aumenta i contenuti. La modalità carriera viene così integrata con aspetti manageriali più intensi, più belli, che permettono di far vivere a 360° la vita all'interno dei box e delle scuderie. La stessa modalità dei contratti, che permette di vivere nei panni di un pilota ambizioso, risulta essere ben studiata ed interessante. Peccato invece per le interviste, che rimangono sempre un punto dolente della serie. Graficamente parlando F1 2018 è tutta un'altra cosa rispetto al predecessore, con una cura incredibile dei dettagli, soprattutto quelli esterni all'abitacolo. La pista, l'ambiente circostante.. tutto rasenta la perfezione. Anche dentro all'abitacolo molti dettagli non sono affatto male, ma su PlayStation 4 è quasi impossibile non notare quel volante dai comandi graficamente abbozzati, che risulta essere un vero e proprio pugno nell'occhio. Nel complesso F1 2018 rappresenta l'ennesimo successo di Codemasters, che sta riuscendo nel difficile compito di migliorarsi ogni anno che passa sempre più. A partire dal 2016 uno sport amato e seguito come la Formula Uno può finalmente vantare un prodotto all'altezza che, fino quel momento, è sempre mancato.
Pro:
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Una veste grafica rivoluzionata
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Tecnicamente molto valido
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Carriera con moltissime nuove sfaccettature
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Il nuovo matchmaking è grandioso
Contro:
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Qualche dettaglio grafico lascia a desiderare
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Sistema delle interviste troppo basilare