The Path of Motus - Un inno alla lotta contro il bullismo
Il bullismo è una piaga purtroppo molto conosciuta, difficile da debellare del tutto, a causa purtroppo di atteggiamenti sbagliati e retrogradi di alcune persone. Proprio un atteggiamento condannabile come il bullismo è di ispirazione a "The Path of Motus", un titolo che uscirà su Steam, PlayStation 4 e Xbox One, interamente scritto e prodotto da Michael Hicks. The Path of Motus può apparire inizialmente come una storia interattiva, atta a farci esplorare la psicologia umana che si cela dietro il bullismo, riflettere sul perché alcune persone possono arrivare ad una pratica tanto sbagliata e soprattutto tanto deplorevole verso gli altri. In realtà si può intravedere sin da subito che il titolo mostra connotati perlopiù unici, che non lo portano ad essere una semplice storia da leggere e comprendere, bensì dotato di un gameplay che, seppur fortemente arcade, si mostra giocabile. Forse però è proprio questo aspetto fortemente arcade, come spiegherò più avanti parlandone nel dettaglio, a non convincermi del tutto in un titolo che, artisticamente, è davvero una piccola perla. Niente da ridire invece sulla storia, che senza scadere nel semplicismo e nei luoghi comuni, riesce effettivamente a parlare del bullismo e, soprattutto, a far riflettere profondamente.
Il potere distruttivo della parola
Il gioco ci racconta la vita di Motus, un folletto inizialmente di sei anni, costretto crescendo a conoscere il fenomeno del bullismo, sia verso sé stesso, sia verso i suoi amici. Il viaggio di Motus incomincia proprio da qua, intrappolato insieme al suo villaggio all'interno di una foresta tanto misteriosa quanto colorata. Impossibilitato ad andarsene Motus inizia a cercare un proprio cammino personale che possa portarlo fuori da lì, costruendo ponti che collegano la foresta.
Il racconto della storia non avviene tramite cutscene, bensì piccole note sparse all'interno della mappa ed alcuni dialoghi con persone del villaggio e non. Tutti hanno voce, non solo i personaggi buoni che affiancano Motus durante la sua vita, ma anche gli stessi bulli, che ripetutamente usano il dono della parola per ferire i sentimenti di Motus e dei suoi amici. L'utilizzo distruttivo della parola è proprio un elemento fondante del gioco, che si fonde nel gameplay dando vita ad un aspetto arcade molto semplice nella forma, molto meno nella difficoltà complessiva. Vari tasti sono collegati a specifiche parole, contraddistinte da colore diverso, che Motus può lanciare in linea retta difronte a sé per combattere i bulli e "ucciderli". La differenza di colore (tra questi per esempio abbiamo il verde, l'arancio, il rosso, etc etc) ci permette di capire quale parola dover utilizzare contro uno specifico bullo, per poterlo mettere ko. Più avanti si va nella storia, più si comprende come questo aspetto venga reso sempre più difficile, con la necessità di dover compiere vere e proprio combinazioni spazio-temporali. Un bullo infatti potrebbe cambiare di colore ogni tot secondi, obbligandoci a premere in rapida successione i tasti giusti, per evitare che le sue parole possano colpire Motus e non permetterci di andare avanti. Da segnalare riguardo ciò l'assenza del gameover; qualora Motus fosse colpito da un bullo, si ritornerebbe a pochi istanti prima, obbligati a "vincere" per andare avanti.
Crescita ragionata
The Path of Motus racconta proprio la crescita del folletto. Da quando ha sei anni, assisteremo al suo diventare adulto, con il mutare delle sfide ed un progressivo aumento della difficoltà. Quella che rimane la costante del gioco, sia della fase "da piccolo", sia della fase da adulto, è la necessità di confrontarsi non soltanto con i bulli, ma anche con alcuni grattacapo. Quest'ultimi si possono suddividere in due macro-categoria: i ponti e le porte. I ponti sono tendenzialmente più semplici, anche se presentano la stessa logica presente sulle porte per poterli disegnare e dunque proseguire nella crescita. Sia sui ponti che sulle porte saranno presenti dei cerchi con su scritti alcuni numeri, quelli ci spiegano quanti collegamenti devono di fatto partire da quel punto. Qualora ad esempio ci fosse il numero 4, da quel punto dovrebbero partire in totale, complessivamente in qualsiasi direzione, esattamente quattro linee che si colleghino agli altri punti. A differenza di quello che si potrebbe pensare, per quanto non eccessivamente difficile, questo sistema è capace di far spendere svariati minuti su ciascun enigma.
Per quanto rigarda il lato più "artistico"...
Il gioco si sviluppa essenzialmente in orizzontale, in un sistema a scorrimento che porta Motus a scorrere da destra verso sinistra, fronteggiando ostacoli naturali (come ad esempio tronchi di alberi sospesi su cui saltare) ma anche artificiali. Proprio per questo motivo, graficamente il gioco si concentra soltanto su piccole porzioni di spazio, comunque disegnate davvero con cura e attenzione da Michael Hicks. Quello che più colpisce a primo impatto non è tanto la qualità (comunque davvero molto buona), quanto piuttosto l'utilizzo dei colori. I colori appaiono spesso brillanti, vivi, a cozzare quasi con il racconto duro e spesso crudo del bullismo visto dagli occhi dello sviluppatore e, conseguentemente, di Motus. Qualche dubbio sulla soundtrack, non particolarmente ispirata, che si affianca decisamente male ad un lato tecnico che complessivamente si sarebbe mostrato anche piuttosto bene.
The Path of Motus
The Path of Motus è non solo un inno alla lotta contro il bullismo, ma anche un inno alla vita. Ma a quella giusta. Il fenomeno del bullismo viene visto e attraversato mediante la crescita, e dunque la vita, di Motus, il protagonista. Si giunge al confronto con i bulli quasi nell'immediato, dando il via all'aspetto più carente e meno interessante del titolo, ossia l'uso di combinazioni di tasti (per giunta mal pensati poiché non istintivi su tastiera) per utilizzare parole da lanciare contro i nemici. Più interessante è la fase ragionata, quella che ci vede alle prese con enigmi legati essenzialmente ai numeri, ed al tracciare linee collegate ad essi. Una fase che non dispiace affatto e che permette di variare lo stile di gioco, virando su qualcosa di ben più abbordabile rispetto all'utilizzo delle parole. Se da un lato ci troviamo di fronte ad una narrazione interessante e di indubbio valore, che affronta uno dei tempi più caldi della società contemporanea, dall'altro non si può negare un gameplay più risicato, a tratti anche pesante.
Pro:
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Una storia che merita di essere giocata e capita
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Graficamente molto valido
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Fase di enigmi ben congeniata
Contro:
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Utilizzo della parola particolarmente tedioso
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Soundtrack non del tutto ispirata