Monster Hunter: World - Quando Monster Hunter incontra la nuova generazione
Una uscita che ha colpito i più quella di Monster Hunter che per la prima volta sbarca sulle console e su PC, abbandonando le console Nintendo ed un pubblico, di per sé, molto minore. Con mille dubbi su una possibile tenuta, ci siamo quindi apprestati a provare Monster Hunter: World, un titolo che abbandona gli echi passati per catapultare i più in una avventura totalmente slegata, che ha solo qualche accenno alle passate edizioni. Accenni trascurabili, che non vanno a danneggiare l'esperienza videoludica complessiva. Ma cosa ha fatto Capcom per cercare di ridurre l'attrito di questo titolo con i giocatori occidentali? Qualche accortezza, a prestare attenzione, c'è stata eccome. Prima di tutto si può notare sin dalle prime battute come i mostri siano stati semplificati, rendendo possibile la loro uccisione anche senza studiarli in ogni loro minimo dettaglio. Un fattore, questo, che nei precedenti capitoli non era minimamente pensabile. Pensare a Monster Hunter: World come un gioco semplice è però totalmente sbagliato, dal momento che la difficoltà del titolo continua ad essere su livelli abbastanza alti. Non poche difficoltà, come vedremo più avanti anche nel corso della recensione, dove saranno analizzate meglio, i giocatori occidentali li avranno sui comandi del personaggio. In effetti i comandi non appaiono fluidi in combattimento, accentuando una sorta di legnosità che si fa davvero marcata con alcune determinate armi. Ottima la localizzazione italiana e l'interfaccia generale del titolo, che si mostra chiara e facilmente fruibile.
Che la caccia abbia inizio
Monster Hunter: World, per chi non lo sapesse, è un titolo ibrido molto interessante, molto in voga in Giappone. Nei panni di un cacciatore, si dovrà cercare di uccidere creature davvero fuori dall'immaginario, alcune semplici, altre dannatamente complesse. Come cacciatori della Quinta Flotta si deve abbandonare il Vecchio Mondo (giocabile in precedenti capitoli della serie) per recarsi, guarda un po', nel Nuovo Mondo. I cambiamenti sono davvero epocali, così come molto bello è il viaggio iniziale che ci condurrà fin là, come sempre ricco di adrenalina. Ancora prima di approdare nel Nuovo Mondo ci sarà però chiesto di creare il personaggio, un aspetto non trascurabile, ma anzi fondamentale, dal mondo che il gioco si basa davvero moltissimo sulle sue funzionalità online. Monster Hunter: World è giocabile offline in ogni occasione, ma molte sfide e molte taglie saranno raggiungibili collegandosi online ad una sessione di gioco, in cui addirittura poter collaborare con altri cacciatori per mettere fuori gioco mostri altrimenti fuori portata.
La fase di creazione del cacciatore è interessante, ricca di spunti, e ricalca un poco quella di alcuni giochi online abbastanza famosi. Prima d'ogni cosa ci sarà chiesto di scegliere se fare un cacciatore maschio, o una cacciatrice femmina; selezionato ciò, le voci che appaiono ai nostri occhi sono davvero tantissime. Si va dai classici volti predefiniti, fino alla possibilità di modificare al millimetro i lineamenti e la pelle del nostro cacciatore. Tutto è modificabile, anche pitture facciali, espressioni, vestiti e voce. Ci sarà addirittura modo di scegliere una delle due armature con cui iniziare, di cuoio o di maglia, a seconda della necessità. Ogni aspetto, oltre che nella sua forma, è modificabile anche nel colore, dando un tocco di unicità ad ogni cacciatore creato.
Terminata la creazione del cacciatore, ed inserito il suo nome, ci sarà chiesto di creare il compagno. Cos'è un compagno? Si tratta di una specie di felino, un gatto nella fattispecie, che ci aiuterà a svolgere i combattimenti ed in altre questioni ben più evidenti all'interno del gioco. Come per quanto riguarda il cacciatore, anche il compagno è pesantemente modificabile, sia nei lineamenti che nel colore. Proprio la personalizzazione di entrambe le cose farà sì che non sia possibile trovare un cacciatore identico ad un altro.
Terminate entrambe le creazioni, si potrà subito entrare in scena, immersi in un una situazione palesemente guidata, ma che permette di prendere confidenza con i comandi del gioco. Comandi anche abbastanza semplici, se si esclude la fase di combattimento. Tutta la prima fase del gioco è un tutorial interattivo, atto quindi a prendere dimistichezza in vista di prede ben più grandi e temibili. Quello per cui Monster Hunter è stato creato e, soprattutto, apprezzato.
Esplorazione
Quel che più stupisce, aldilà dei mostri (definiti al dettaglio e incredibilmente vari), è la qualità con cui sono state sviluppate le location. Ogni minima parte sembra essere stata realizzata minuziosamente, con elementi con cui interagire non solo per il crafting, ma anche per sviluppare i propri assalti alle creature. Un mondo vario, ben disegnato ma soprattutto coerente in ogni sua forma. Non è facile, per chi fosse alle prime armi, aggirarsi tra le varie foreste e gli altri tipi di terreno, questo perché la minimappa spesso e volentieri non collabora (giustamente) nel farci trovare ciò che cerchiamo. In altre parole, per trovare un mostro specifico ci si dovrà armare di santa pazienza, cercando di studiare le tracce e, soprattutto, trovarle. Trovando una traccia, ed interagendo con essa, si può permettere ad una scia luminosa verde di illuminarci la strada verso altre orme. Trovate un po' di impronte, automaticamente si sbloccherà la possibilità di cercare la specifica bestia, così da dargli la caccia.
Ma come avviene l'esplorazione e la caccia alle creature? Bisogna scindere essenzialmente il tutto in due parti. La prima riguarda le missioni (qua raggruppiamo, seppur non correttamente, oltre alle primarie anche le secondarie e le taglie), la seconda le spedizioni. Le missioni sono quest più o meno guidate, dove ci viene chiesto di raccogliere qualcosa, uccidere dei determinati mostri, e così via. La cosa importante delle missioni è che, oltre ad avere ovviamente un po' di trama di sfondo che le rende molto piacevoli da giocare rispetto alla classica caccia, si ha anche un tempo limite di 50 minuti per svolgerle. Cinquanta minuti possono sempre tanti, ma non è così, specialmente perché la fase di ricerca delle creature non è affatto elementare come sembra, e richiede davvero molto studio ed attenzione.
Le spedizioni, a differenza delle missioni, permettono di girovagare per le varie mappe senza limiti di tempo, selezionando semplicemente una destinazione dalla mappa globale. Libere dai vincoli imposti dalle missioni, le spedizioni oltre a non presentare un limite di tempo non hanno neanche un fallimento, anche se si svenisse ripetutamente a causa dei ko inferti dalle creature. A differenza delle missioni, inoltre, le spedizioni non hanno neanche condizioni di completamento o ricompense, conservando solo i materiali raccolti e ovviamente i punti guadagnati.
Sempre in merito a queste due fette di gioco si può introdurre un elemento di novità, largamente annunciato da Capcom, ossia l'interazione tra le creature. Qualora si incontrassero e qualora la natura fosse tra loro contraria, potrebbero dare origine a veri e propri combattimenti, che ci permetteranno sia di approfittarne, sia di poter fuggire in caso di necessità. Certo, forse da questi scontri ci si sarebbe atteso un po' di più, ma rappresentano comunque una buona nota a margine per delle location di per sé già molto belle a vedersi.
Non si può non parlare di un altro elemento fondamentale in Monster Hunter: World, ossia il crafting. Sarà possibile, all'interno del gioco, recuperare parti di vegetali e mostri, ma anche alcuni minerali e metalli, per poter migliorare le proprie armi e forgiarne sempre di più forti. Avere un equipaggiamento all'altezza è di vitale importanza, dal momento che andando avanti i mostri crescono sempre più di ferocia, sferrando attacchi altrimenti mortali senza una armatura in grado di parare, almeno minimamente, l'urto.
Molti modi di combattere
La cosa che personalmente mi ha lasciato più basito è la grandissima personalizzazione del combattimento. Spesso si decanta alcuni giochi che offrono un gran quantitativo di armi, ma che alla fin della fiera non differiscono quasi in niente, se non magari in qualche animazione o in qualche danno. In Monster Hunter, invece, ogni arma ha incredibilmente un modo diverso con cui affacciarsi ai nemici. Tutte sono incredibilmente complesse da maneggiare, anche quella che teoricamente, almeno sulla carta, dovrebbe essere quella più semplice. Per imparare ad utilizzare davvero un'arma servirà tantissimo allenamento, ma soprattutto tantissimi nemici deboli da uccidere per fare esperienza. A titolo informativo si possono citare quelle più differenti tra loro, come ad esempio la Katana di Ferro, la più semplice da padroneggiare. I colpi sono abbastanza veloci (mai troppo, ma rispetto ad altre armi è una scheggia) e le combinazioni di tasti non troppo complesse. Si può passare dalla Katana alla spada devastatrice, un'arma molto grande e pesante, in grado di sferrare colpi a dir poco letali. Si possono utilizzare anche armi da tiro, come balestre ed archi di ferro, tutte abbastanza difficili. L'arma più complessa in assoluto, ma comunque apprezzabile come idea, è la cornamusa metallica. La cornamusa non è un'arma convenzionale, perché è sì in grado di ferire i mostri, ma è soprattutto utilizzata per un ruolo di supporto. Le note della cornamusa permettono agli altri cacciatori vicini di ottenere dei bonus importanti, necessari spesso a far fuori anche i nemici più temibili.
Monster Hunter: World
Ci troviamo di fronte ad un titolo molto complesso strutturalmente, ma che nonostante i molti dubbi riesce a passare a pieni voti il nostro esame. Non è un gioco da tutti, questo è vero, perché molti potranno sentire un senso di pesantezza nel dover affrontare tantissime volte gli stessi mostri, alla ricerca di parti utili per il crafting. Escluso ciò i vecchi fan rimarranno sicuramente felici di questa nuova uscita, all'altezza dei precedenti, con un Nuovo Mondo davvero ben tratteggiato che fa rimpiangere poco e niente quello utilizzato in passato. Il sistema di gioco è, tendenzialmente, stato semplificato in alcune sue meccaniche, ma resta comunque difficile specialmente per coloro che non si sono mai avventurati in un Monster Hunter. In definitiva si tratta di un titolo davvero molto interessante, con meccaniche nuove e molto belle. Qualche dubbio rimane unicamente sull'online, con sessioni (almeno per PS4, versione testata) che non sono quasi mai raggiungibili o comunque piuttosto vuote. Dato il grande numero di giocatori, si tratta quasi sicuramente di un problema che sarà patchato in futuro, e che per questo motivo non ci sentiamo di far pesare troppo sulla valutazione finale.
Pro:
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Il grande arrivo di Monster Hunter su console e PC (in futuro)
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Sistema di gioco molto complesso ed articolato
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Meccaniche delle armi incredibilmente intrigante
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I mostri sono sublimi
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Ampia personalizzazione del personaggio
Contro:
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Combattimenti un po' troppo legnosi
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Telecamera ballerina nei momenti più concitati