SpellForce 3 - Dopo Shadow Wars un altro grande capitolo di SpellForce
Ci sono giochi che hanno cadenza annula, e giochi che escono dopo pochi anni, altri che invece fanno aspettare davvero secoli per un loro sequel. È il caso evidentissimo di SpellForce 3, il quale prende le mosse dal passato capitolo addirittura sbarcato nel lontanissimo 2006. Proprio perché si tratta di un gioco molto lontano del tempo, questa recensione non sarà pensata per i fan storici della saga, ma soprattutto per coloro che, magari sentendolo nominare o venendo ammaliati dal trailer, tenteranno di acquistarlo per catapultarsi nel magico mondo di SpellForce. Il terzo capitolo si deve innanzitutto all'unione di forze tra Grimlore Games e THQ Nordic, una differenza con quelli che sono stati invece gli sviluppatori passati. Inquadrare il genere di gioco non è semplicissimo, questo perché SpellForce III deve la sua forza all'unione di due realtà particolarmente amate in questo periodo, come gli RTS e gli RPG. L'elemento che abbiamo notato predominante è soprattutto quello RPG, che ci permette nei panni di vari eroi di esplorare il mondo di gioco, alla ricerca degli obiettivi che man mano diverranno sempre più eventi grazie alla trama. Con una grafica rinnovata e una traduzione italiana davvero buona, SpellForce III si accinge quindi a cercare di entrare nel cuore di tutti gli amanti non solo dei giochi di ruolo, ma anche dei strategici in tempo reale.
Una trama valida
Il gioco è ambientato nell'anno 518, sviluppandosi prima di SpellForce: The Order of Dawn. Proprio per questo motivo la trama risulterà giocabile senza alcun problema senza di fatto conoscere gli elementi passati narrati dai precedenti capitoli. Una scelta che reputiamo intelligente, dal momento che il tempo passato è davvero molto ed i giocatori più giovani devono avere l'opportunità di provarlo, giocarlo, e magari innamorarsi della serie. Tornando invece alla trama, ci troviamo di fronte ad un anno cruciale per Eo, un mondo magico sull'orlo della disgrazia, tempestato da molti mali e abitato da creature davvero brutali, pronte ad uccidere i nostri eroi e far terminare prematuramente la nostra avventura. Ma cosa ha portato il mondo di Eo alla pessima situazione in cui versa attualmente? La classica rivolta dei maghi. Un po' alla Dragon Age: Inquisition anche qui alcuni maghi, a causa di alcune questioni, decidono di voltare le spalle all'ordine per diventare dei "rinnegati". La guerra tra maghi e istituzioni da una parte e rinnegati dall'altra è dunque inevitabile. Ma i maghi rinnegati non sono però l'unico elemento in grado di contrastare la nostra avventura, dato che gli ostacoli sono davvero tantissimi e di varia natura, come si confà ad un gioco di ruolo ambientato in un universo del tutto magico, e per questo abitato dalle creature più disparate. Le Guerre dei Maghi sono state soffocate dalla Corona, attraverso una vittoria che però non risulta essere stata davvero definitiva. Ecco che, da qui, si sviluppa di fatto il reale arco narrativo di cui saremo assoluti protagonisti. Subito dopo le Guerre dei Maghi infatti inizia a svilupparsi molto lentamente una malattia misteriosa, particolarmente letale, che prende il nome di "Ardisangue". La malattia si sviluppa rapidamente in tutta la regione di Eo, di fatto annebbiando la luce e la speranza della gente. L'assenza di luce guida la missione di Sentenza Noria, l'eroe che saremo chiamati a guidare, insieme ad altri personaggi importanti ma, comunque, di appoggio.
[video2=qQZhJYVzGIY]
Un mix esplosivo
Sin dalle prime battute di gioco, circa dopo quindici minuti, avremo modo di assaggiare entrambe le componenti che abbiamo elencato: rpg e strategico in tempo reale. A seconda della difficoltà di gioco l'inizio sarà differente, con un numero di personaggi variabile e una mappa "tutorial" differente. Tutta la prima parte, ed in realtà anche la seconda grande mappa, è adibita al tutorial, dove THQ Nordic ci mette al corrente di tutte le funzioni di gioco, così da poterle padroneggiare al meglio in seguito. La parte rpg è sicuramente quella più semplice, dal momento che mostra tutti gli aspetti più classici dei famosi titoli del genere.Al comando di un gruppo di eroi, li si potrà disporre sul campo di battaglia semplicemente attraverso un click del mouse. Combattere è altresì molto semplice, dato che potremo far uso dell'auto-attack e, combinato a quest'ultimo, utilizzare una manciata di abilità uniche a seconda dell'eroe in questione. Proprio a questo punto sale alla luce un elemento importante degli rpg che è stato ovviamente inserito anche in SpellForce 3, ossia la possibilità di scegliere dei talenti da un apposito albero, spendendo particolari punti ottenibili durante l'avventura. In realtà non sarà l'unica cosa editabile del personaggio, dal momento che si potranno anche aumentare le statistiche (forza, costituzione, intelligenza, saggezza, etc), rendendo decisamente più competitivo il proprio eroe.
L'altro elemento fondamentale che non si può non citare, è indubbiamente l'equipaggiamento ed il sistema di loot. SpellForce 3 è pensato, oltre che per la trama, anche per lunghe fasi di esplorazioni all'interno di una mappa inizialmente coperta dalla classica "ombra di guerra", salvo poi svelarsi pian piano al passaggio delle nostre truppe, o dei nostri eroi. Sconfiggendo nemici, ma anche aprendo vari forzieri o simili sparsi per le mappe, sarà possibile recuperare armi, armature, amuleti e molto altro ancora. Tutti questi oggetti possono essere droppati dai nostri eroi, semplicemente aprendo la gestione di squadra e selezionando l'eroe che si intende personalizzare. Ogni personaggio ha a disposizione vari slot, legati essenzialmente alle parti del corpo che l'oggetto dovrà "occupare", in un sistema quindi molto classico che non ha niente di nuovo da offrire.
L'altro genere, quello strategico in tempo reale, è probabilmente quello che reputiamo gestito un po' più frettolosamente dai ragazzi di Grimlore. Certo, si tratta comunque di un mix essenzialmente valido, ma il sistema RTS si mostra spesso e volentieri molto blando e, soprattutto, confusionario. Essenzialmente si compone di alcuni edifici da dover costruire, suddivisi in tre livelli (uno, due e tre). L'appartenenza ad un livello più alto fa sì che l'edificio in questione sia molto più potente, garantendo ad esempio di reclutare truppe migliorate ed in alcuni casi davvero letali. Costruire edifici di livello due, o ancora di più di livello tre, richiede però un gran dispendio di risorse che, almeno nella fase iniziale, è impossibile. Ecco quindi che occorre una partenza oculata, complice gli operai in numero tutt'altro che infinito, da dover piazzare nei vari edifici in maniera bilanciata. Sostanzialmente la difficoltà, a parte la difesa, sarà quella di far bastare le varie risorse ed il cibo per costruire ed alimentare la nostra macchina bellica.
La cosa estremamente interessante di questa fase RTS è la necessità, oltre che di difendersi, anche di attaccare ed esplorare, mandando quindi soldati alla ricerca di avamposti vicino al nostro quartier generale. Si tratta di una necessità interessante, proprio perché si è obbligati a farlo, in quanto le risorse disponibili non sono infinite ma, soprattutto, non sono tutte convogliate nel posto in cui sorge il nostro QG. Potrebbe, ad esempio, mancare la risorsa Ferro, e per questo obbligarci a spingere una spedizione di eroi più soldati ad oriente, alla ricerca di qualche vena mineraria che faccia al caso nostro. Trovata una zona edificabile, ci sarà la possibilità di piazzare un avamposto e dare così il via ad un sistema di commercio tramite carovane, tra il QG ed i vari avamposti. Come vien facile immaginare, più avamposti si avranno e più difficile risulterà da una parte gestirli, dall'altra difenderli. Sì, perché i Ribelli (antagonisti della Corona, che invece noi serviamo) tenteranno sempre e comunque di metterci il bastone tra le ruote, provando a forzare le nostre difese e rallentare il nostro sviluppo. Difendere il Quartier Generale è inoltre fondamentale, dal momento che la distruzione di esso comporterebbe il Game Over istantaneo.
Graficamente ineccepibile, ma...
Sin dal primo avvio non si potrà che rimanere abbagliati dalla resa grafica dell'ambiente. Gli alberi, la vegetazione, l'acqua e gli altri elementi naturali trasformano l'esperienza dell'esplorazione in qualcosa di davvero molto interessante e piacevole. Il colpo d'occhio è, infatti, davvero grandioso. Nonostante questo, e nonostante una colonna sonora incredibilmente valida, si possono registrare vari difetti. Il primo difetto è sicuramente quello più vistoso, ossia quello legato alla grafica dei vari personaggi. Non serve spingersi ad abbassare la visuale per poter notare che i personaggi hanno una grafica davvero brutta, specie se paragonata a quella degli ambienti circostanti. Un vero e proprio pugno nell'occhio, che difficilmente si concilia con il resto, e che purtroppo balza spesso all'occhio anche senza volerci fare troppo caso. Un altro piccolo problema è legato alla momentanea scarsa ottimizzazione del prodotto, con alcuni cali di frame nelle situazioni più concitate, come ad esempio lo scontro tra numerose truppe. Un problema, questo, che crediamo verrà però superato a breve tramite qualche patch, dato il supporto attivo e costante del team di sviluppo.
Il comparto multiplayer mostra ricchezza
La cosa che più colpisce è probabilmente la ricchezza del comparto multiplayer, specie se si pensa che la storia principale singleplayer è lunga ed articolata. Apprezzabile è ad esempio la possibilità non solo di ospitare una partita sui server, ma anche di poter giocare in LAN, cosa sempre più rara ultimamente. Le partite uno contro gli altri, a squadre o meno, sono piuttosto classiche. Non differiscono infatti dalle consuete battaglie a cui siamo abituati giocando ad esempio ad un Company of Heroes, oppure ad Age of Empire. Scelto il colore e scelta la fazione (tra umani, elfi e orchi) si può scegliere una mappa e buttarsi a capofitto in una intensa sessione di scontri all'ultimo sangue. Le meccaniche RTS di SpellForce 3 si rispecchiano fondamentalmente quaggiù, rendendo davvero intrigante l'esplorazione e la ricerca di punti strategici che, oltre a favorire possibili incursioni (o zone altamente difendibili), possano garantire costante accesso ai beni principali del gioco. Poter costruire unità forti è fondamentale per riuscire a vincere in un multigiocatore molto agguerrito, specialmente quando si sceglie di sbarcare online.
SpellForce 3
Ci troviamo di fronte ad un titolo ibrido, con due meccaniche assai diverse che sono state unite ed il cui risultato finale appare davvero gradevole. La parte sicuramente di fattura migliore è quella rpg che, seppur abbia evidenti appigli classici, riesce a mantenere una impronta originale grazie ad un sistema di esplorazione valido. La grafica assai ben realizzata degli elementi naturali fa ovviamente il resto. La parte RTS è leggermente sottotono rispetto alla controparte, ma se si riesce a sciogliere la difficoltà iniziale dovuta ad un tutorial abbastanza carente, è possibile arrivare ad apprezzarla ed, alla lunga, amarla. Un ottimo modo per capire lo strategico in tempo reale che si annida all'interno del titolo è quello di sbarcare online, o ancor meglio in LAN se si hanno amici con cui poter comodamente giocare a casa. La raccolta delle risorse, ma ancor più la gestione degli insediamenti con i vari commerci, risultano essere alla lunga incredibilmente validi.
La storia, che è anche il fulcro stesso di un titolo come SpellForce 3, appare solida e valida, nonostante spesso e volentieri possa rischiare di cadere nel "già visto". Non tutti gli elementi inseriti sono infatti originalissimi, ma riescono comunque bene a fare il loro sporco lavoro. In definitiva SpellForce 3 è un titolo interessante, che proprio per la sua natura ibrida riesce a stupire ed a rendersi ampiamente giocabile.
Pro:
-
Sistema ibrido davvero ben strutturato
-
Grafica complessiva sopra la media
-
Multiplayer ricco di sfida
-
Trama nel complesso interessante
Contro:
-
Tutorial RTS confusionario
-
Qualche elemento poco originale
-
Alcuni dettagli grafici davvero poco gradevoli