Hidden Agenda - Quando il film si fa gioco
Ultimamente stiamo iniziando a trattare molto i PlayLink, questo perché tantissimi giochi stanno, in via sperimentale, iniziando ad implementare sempre meglio questa nuova, potente, tecnologia. I titoli PlayLink permettono di trasformare un gioco in una esperienza social, dove molti giocatori si trovano assieme armati di smartphone o tablet, pronti a darsi battaglia o a sostenersi, a seconda del titolo in questione. È il momento di trattare probabilmente il gioco PlayLink che più ha fatto parlare di sé, ossia Hidden Agenda. Hidden Agenda è un film interattivo, ossia una specie di film dove a contare sono le nostre scelte. Tramite smartphone e tablet è possibile guidare il gioco, osservando poi alla televisione le nostre scelte farsi pesanti. Vedremo nel corso della recensione se queste premesse saranno davvero palpabili all'interno del gioco. Da segnalare il fatto che a realizzare il gioco sono gli stessi creatori di Until Dawn, un teen-horror cinematografico che ha fatto appassionare moltissimo ed ha raccolto grandissimi consensi sia da parte dei videogiocatori, sia della critica. In effetti sarà possibile, per tutta la durata del "gioco-film", vedere la mano che è stata dietro ad Until Dawn, iniziando ad esempio da come i personaggi sono splendidamente caratterizzati e, soprattutto, realizzati.
Tra misteri e psicopatici
L'immersione è davvero favorita dal titolo, che mette difronte un caso, o per meglio dire una serie di casi collegati, assai interessante per le varie sfaccettature che arriva a raggiungere. Senza dilungarsi troppo sulla storia, per non incorrere in subdoli spoiler, basti dire che il centro focale del titolo è rappresentato dal "Manipolatore", ossia uno psicopatico serial-killer che piazza bombe sulle scene del crimine. Il mistero, che potrebbe sembrare banale, è destinato a farsi sempre più chiaro ed a garantire una vera e propria immedesimazione all'interno dei personaggi che ci sarà possibile utilizzare, soprattutto grazie al sistema di scelte che ci farà guidare totalmente la storia. Hidden Agenda non ha dei veri e propri protagonisti, sebbene spicchi per carisma e per intraprendenza la poliziotta Becky Marney. Proprio per il suo ruolo centrale, sebbene non univoco, potrebbe essere considerata la protagonista principale dai più. Volete sapere qual è un altro tocco che rende evidente la creazione di questo titolo da parte dei creatori di Until Dawn? La scelta di utilizzare degli attori veri per la realizzazione estetica dei propri personaggi. È toccato così a Katie Cassidy impersonare l'intraprendente Becky Marney, la poliziotta che ci troveremo spesso e volentieri a muovere, immergendola sempre più nell'intricato mistero. Katie Cassidy, riconoscibile sin dal primo sguardo, per chi non la conoscesse è una cantante, modella e soprattutto attrice americana, famosa per aver recitato il ruolo di Laurel Lance nel famoso telefilm DC di Arrow.
Trattare la storia ulteriormente sarebbe un errore sia perché si incorrerebbe in spoiler, sia perché in realtà le scelte che si fanno all'interno del gioco cambiano davvero in maniera colossale lo sviluppo degli eventi. Basta una sola scelta per far sì che un personaggio non si presenti mai all'interno della storia, o che se ne presentino svariati altri al suo posto. Cambiano addirittura, a seconda delle scelte effettuate, le location del gioco, permettendoci di avvicinarci o allontanarci dalla verità e dal vero colpevole di tutti quei crimini efferati. Gli amanti dei misteri apprezzeranno sicuramente la libertà che i programmatori hanno ideato per questo Hidden Agenda, permettendoci così in maniera davvero esemplare di essere i veri protagonisti della risoluzione del caso. È possibile, ad esempio, che le pieghe prese dalle nostre scelte siano talmente sbagliate da allontanarci totalmente dalla verità che invece saremmo chiamati a scovare. È un po' il caso della nostra prima run, dove a causa di varie scelte ci siamo allontanati terribilmente dal vero, finendo per avere un certo tipo di finale. In definitiva possiamo quindi affermare che, sebbene a parole possa essere assimilato ad un titolo TellTale, il gioco prende pieghe diverse proprio perché DAVVERO le minime scelte pesano, cambiano radicalmente tutto lo scorrere degli eventi.
Le scelte da effettuare sono ovviamente in comune e ognuno, dal proprio smartphone o tablet, può posizionare il cursore di un determinato colore (che potrà scegliere lui stesso ad inizio gioco) per decidere come far proseguire la storia. In caso di numero pari nella modalità storia sarà possibile il pareggio, per questo motivo il gioco non andrà avanti fino a che una scelta non avrà una certa maggioranza. Non funziona come nei titoli Telltale dove in caso di pareggio premia a caso una di quelle scelte, ma necessita sempre e comunque di una maggioranza. C'è la possibilità di utilizzare nelle scelte una sorta di "potere" in possesso di ciascun giocatore, che gli farà prendere il possesso univoco della scelta, così da direzionarla come meglio crede. È possibile fare una sorta di guerra sull'uso di questo potere, ma alla fine vincerà o chi ne ha di più a disposizione, oppure chi è così testardo da riuscire a far smettere gli altri giocatori di provarci. Questo potere viene assegnato all'inizio del gioco e può essere utilizzato solo una volta, a meno che non si trovi il modo di ricaricarlo attraverso eventi quick time event o di indizio. Ma, di questo, parleremo in seguito.
Nella modalità storia classica, ossia non competitiva, all'inizio di ogni spezzone importante ci verrà posta dal gioco una domanda relativa al gruppo di giocatori con cui giochiamo. Le domande possono essere del genere "Chi è il più coraggioso?" oppure "Chi è il più intelligente?" e così via, alla fine il vincitore (ossia colui che viene scelto dalla maggior parte degli altri giocatori) sarà l'unico che potrà fare una scelta chiave all'interno del gioco, senza l'influenza degli altri giocatori. Si tratta di un modo divertente per rendere ancora più evidente il PlayLink ed il suo obiettivo di trasformare i giochi in una esperienza social che possa divertire ed intrattenere. Peccato soltanto per un aspetto che appare un poco limitante: in alcune scelte, poche per fortuna, sarà richiesta comunque l'unanimità delle scelte, obbligando dei giocatori ad abbandonare la loro idea per unirsi a quella degli altri, così da far proseguire il gioco che altrimenti non procederebbe oltre.
Modalità competitiva ed eventi interni al gioco
La modalità competitiva altro non è che la stessa storia classica trattata sopra, ma studiata in maniera tale da renderla ulteriormente più social e più intrigante. Sin dalle prime battute del gioco il sistema avviserà che sugli smartphone si paleseranno, ad uno sequenza di gioco, delle carte. Ogni giocatore collegato alla PlayStation 4 e quindi all'interno del gioco potrà guardare la carta e leggerne il contenuto, prestando ben attenzione al fatto che gli altri non possano leggere ciò che c'è scritto. Il contenuto della carta è segreto e tale deve rimanere, anche a voce, per non pregiudicare il corretto svolgimento del gioco. Certo, ovvio.. è permesso bleffare! Tutte le carte, eccetto quella di un giocatore, avranno la scritta che spiega loro di non aver nessun tipo di obiettivo da portare a termine. Colui che invece ha l'obiettivo, deve prestare attenzione a non farsi sgamare e cercare, piuttosto, di indirizzare la storia nella maniera descritta dalla carta. Qualora ciò che c'è scritto nella carta avviene, il giocatore in questione ottiene +100 punti, davvero importanti alla fine per arrivare ad essere il vincitore. Il vincitore è infatti colui che, a fine storia, ha un numero maggiore di punti totalizzanti. Da tenere conto, però, che la sequenza finale ha una modalità a parte che spiegheremo di seguito. Tornando alla modalità competitiva ed alla questione delle carte, coloro che non hanno nessun obiettivo dovranno invece prestare particolare attenzione alle scelte sia per non rischiare di favorire quella di colui che lo ha, sia per cercare di capire CHI ha la carta obiettivo. Alla fine della scena, prima di svelare l'obiettivo e se ciò è stato raggiunto, il sistema farà votare tutti i giocatori, chiedendo chi secondo loro è in possesso della carta obiettivo. Scoprire chi tra i propri amici ha la carta obiettivo, permette di guadagnare punti e di aggiungerli dunque al totale. La fase finale invece è leggermente diversa, e permetterà di accumulare una quantità di punti maggiore rispetto alle precedenti occasioni. In tale fase tutti i giocatori otterranno un obiettivo, con la conseguente battaglia a suon di bleff ed uso di punti per tentare di veicolare la storia lungo il tragitto tracciato dalla carta obiettivo in possesso.
All'interno del gioco saranno presenti quick time event, ossia dei punti sullo schermo da raggiungere velocemente utilizzando lo schermo dello smartphone. Il primo che riesce a raggiungere il punto preciso per primo, ottiene un punto potere aggiuntivo, che gli permetterà di imporsi, se vorrà sulla decisione degli altri, così da poter essere l'unico a scegliere come deviare la storia. L'uso di questo potere nella modalità competitiva è particolarmente utile, dal momento che è possibile obbligare i giocatori ad accettare una scelta (qualora non avessero a loro volta altri punti potere da rispedire al mittente) che magari si rivela essere quella fondamentale a garantire la riuscita dell'obiettivo imposto dalla carta. I quick time event in realtà non sono soltanto un modo per guadagnare questi punti, ma anche un vero e proprio veicolo attraverso cui procede la storia. Mancare qualche quick time event farà sì che la storia prenda una piega diversa rispetto a quella che invece prenderebbe se non ci fosse alcun tipo di errore. Ecco perché, tutti coloro che partecipano al gioco, devono stare pronti e rimanere particolarmente reattivi di fronte a queste richieste del gioco.
Se i quick time event sono alla fin fine una scelta interessante e abbastanza divertente, lo stesso non si può dire purtroppo per la fase "Indagine". Il gioco durante tale fase ci metterà di fronte ad una stanza, con vari oggetti all'interno, con la necessità di trovare tre di essi utili allo sviluppo dell'indagine. Trovare un indizio garantisce uno di quei famosi punti potere descritti sopra, ma permette anche di mettere alla luce aspetti della storia che altrimenti non saranno mai più raggiungibili. Scoprire l'identità del Manipolatore necessita, tra l'altro, anche di questa fase indagine se ben portata a termine. La fase indagine è a tempo, con quest'ultimo che scorre anche piuttosto velocemente. Una scelta poco condivisibile dal momento che trovare un indizio blocca per qualche attimo il cursore di colui che lo ha trovato, senza però rallentare in alcun modo il tempo, che continuerà a scorrere rapido. Ecco così che se il gruppo è poco numeroso rischierà davvero di non poter raccogliere tutti gli indizi, bloccando quindi spunti interessanti della trama.
Spaventosamente vasto...
Il gioco riprende il concetto di "effetto farfalla" tanto apprezzato in Util Dawn. Chi avrà letto fino a qua questa recensione si sarà reso conto che, per quanto non lo abbia mai nominato fino ad adesso, l'effetto farfalla è riscontrabile anche su questo Hidden Agenda. La cosa interessante, e che ci permette di capire quando davvero sia profondo il gioco e le varie sfaccettature che può assumere, è la companion app che va scaricata dallo store gratuitamente. Una volta avviata, e collegata al sistema PlayStation 4 dove il gioco è attivo, ogni giocatore avrà a disposizione sulla parte alta dello schermo una specie di agenda che, se cliccata, mostrerà TUTTO il resoconto di quanto successo fino ad ora. Le informazioni sono suddivise per generi, ad esempio è possibile vedere quali persone abbiamo incontrato e lo stato della relazione che ci lega a loro. Sarà quindi possibile sapere sempre e comunque chi è una determinata persona, senza il rischio di perdersi nomi per strada. Sarebbe alquanto spiacevole, specie in un titolo che mira a far risolvere un caso particolarmente complesso. Oltre al "quadrato" che identifica ciò che stiamo cercando e ciò che abbiamo svelato, rimarranno quelli vuoti di coloro che abbiamo mancato facendo alcune scelte invece di altre. Spaventoso, per riprendere la parola forte utilizzata come titolo del capitolo, è notare che anche nella fase finale del gioco tantissime di quelle caselle rimangono inesplorate, a far capire che oltre alla storia giocata e vissuta ce ne sarebbero una infinità di altre, tutte differenti. Uno stimolo forte questo, finito il gioco, a riprendere lo smartphone e riniziare da capo, per cercare di capire cosa sarebbe successo se si fosse fatto qualcosa di diverso invece di quanto fatto prima.
[video2=yhUWf0aQ_s8]
Hidden Agenda
Hidden Agenda è un titolo PlayLink che trasforma un caso tragico e complesso come quello del "Manipolatore" in una vera e propria esperienza social. Si tratta di un vero e proprio film interattivo che deve la sua narrazione alle scelte che man mano noi facciamo, seguendo i nostri ragionamenti e le nostre sensazioni. A differenza di altri titoli, come ad esempio quelli Telltale, in Hidden Agenda le scelte influiscono in maniera pesante sulle meccaniche di gioco, trasformando la storia in qualcosa di sempre differente rispetto a quanto giocato in precedenza. Per quanto la durata di una storia sia abbastanza risicata, ovvero attorno alle due ore, la longevità non ne risulta affatto compromessa, dato che spinge i videogiocatori a riniziare una nuova storia, cercando di aggiustare quanto combinato in precedenza.
La modalità competitiva risulta essere a tal riguardo una ventata di freschezza e di grande valore, dal momento che permette di raggiungere vette social molto più elevate e palpabili. La possibilità di avere delle carte, e soltanto uno dei vari giocatori in possesso di quella con obiettivo, fa sì che si crei una costante sensazione di "caccia alle streghe". Se già all'interno del gioco ci si può fidare poco a causa di atmosfere sempre cupe e particolarmente toccanti, figurarsi se anche nel gruppo di gioco qualcuno cerca di metterci il bastone tra le ruote!
A discapito della sua corta durata, che comunque lo rende perfetto per passare un pomeriggio in compagnia degli amici, Hidden Agenda è quindi un gioco da raccomandare assolutamente, che permette di coinvolgere e divertirsi. Sia che si giochi in modalità storia classica, sia che si giochi in modalità cooperativa, il divertimento è infatti assicurato.
Pro:
-
Narrazione coinvolgente e storia intrigante
-
Scelte pesantemente influenti
-
Quick Time Event ben inseriti
-
Divertentissima modalità competitiva
-
Companion App ben strutturata
Contro:
-
Richiesta insensata dell'unanimità in alcune scelte
-
Non facilissimo da seguire nelle battute iniziali
-
Fase indagine strutturata malissimo