South Park: Scontri Di-retti - Tanti like per il Procione
Ci sono molti modi per trattare argomenti spinosi per la società odierna, come il sessismo, il razzismo o problematiche legate alla religione. I problemi che attanagliano la nostra società sono davvero molti, quasi infiniti, e di una delicatezza che spesso spaventa. Sono moltissimi i casi dei videogiochi passati ai riflettori per aver trattato con troppa leggerezza temi che fanno spesso riflettere e, in alcuni casi, anche soffrire. Fa quasi spavento alle software house imbarcarsi in simili tematiche, e spesso ne girano a largo, a costo anche di lasciare qualche imperfezione a livello di trama. Non è il caso di South Park che invece, sin dall'inizio, mette in chiaro di voler affrontare (come nel capitolo precedente, d'altronde) gli argomenti più caldi con una scioltezza, ed una ironia, degne di nota. Si parte ad esempio subito forte quando viene chiesta la difficoltà a cui si vuol giocare, che incide non sul combattimento ma sulla fase esplorativa. Sì, perché la difficoltà di gioco va anche a modificare il colore della pelle del nostro personaggio: difficoltà più alte corrispondono ad una tonalità nettamente più scura. È il tema del divertimento che la fa da padrona, portandoci a vivere in tutto e per tutto la vita interna a South Park, grazie anche ad una ambientazione open world che ricalca tantissimo i più noti giochi di ruolo cartacei.
Una personalizzazione essenziale, ma...
Come in ogni buon gioco di ruolo, appena decidiamo di gettarci nella mischia, ci viene chiesto di personalizzare l'aspetto del proprio personaggio. La personalizzazione in effetti non è vastissima, per l'appunto "essenziale", dandoci modo di modificare lo stile dei capelli, il loro colore etc etc. Anche l'abito è, nei limiti del possibile, modificabile, potendone scegliere anche il colore e tutto. Potrebbe sembrare una personalizzazione abbastanza semplificata, ma in realtà si affida anche questa alla narrazione del gioco. Cosa significa? Che andrà modificata passo passo, dato che è stata inserita all'interno delle quest, e delle sub-quest, poste a South Park. Quella che ci viene posta davanti è una struttura a "scheda", proprio come fosse un gioco di ruolo cartaceo, nel quale definire la classe, i punti di forza, i punti di debolezza e così via. In sostanza una scheda che è in grado di cambiare quasi totalmente l'approccio al gioco, anche nelle scelte che, inizialmente, potrebbero sembrare più marginali.
Tutti pazzi per Procistagram
Tra le tante mode prese di mira dal gioco, non poteva che mancare quella del social e, in particolare, del notissimo Instagram. Tra le moltissime cose da fare, da raccogliere e quant'altro, vi sarà infatti la necessità di intraprendere missioni al fine di guadagnare visibilità. In altre parole, guadagnarsi follower di South Parkall'interno di Procistagram, una specie di spazio social raggiungibile dall'interno di uno smartphone in possesso del nostro "supereroe". I follower semplicemente si possono ottenere fotografandosi con gli altri abitanti di South Park, in altre parole facendosi uno dei tanto famigerati selfie. Avere tanti follower è indispensabile sia per andare avanti nelle missioni principali, sia per ottenere un livello più alto e, di conseguenza, essere più competitivi durante i frequenti scontri contro gli altri bambini. Perché sì, i bambini sanno essere parecchio rognosi.. specialmente quelli delle medie. Quelli si che sono cattivi.
L'utilizzo dello smartphone permette di raggiungere funzioni davvero molto utili nel corso dell'avventura. È grazie al telefono che infatti si può visualizzare la mappa e la posizione delle missioni, ma anche altre funzioni utili come ad esempio il crafting o la personalizzazione degli abiti del personaggio. Il crafting, per quanto non essenziale, aiuta moltissimo a semplificare l'esperienza di gioco, permettendo di creare particolari manufatti in grado di aumentare notevolmente la potenza in combattimento del proprio personaggio, e molto altro ancora.
Avanti così, supereroi!
Come ogni gioco di ruolo che si rispetti, anche South Park non può fare a meno di presentare nel suo gioco i combattimenti. Gli scontri tra i ragazzini si svolgono sempre a turni, i quali possono essere visualizzati in basso a destra, in chiaro, così da poterli gestire al meglio. Il lavoro di squadra è infatti fondamentale per riuscire a strappare la vittoria, specialmente nelle situazioni più complesse contro nemici decisamente più forti. I combattimenti avvengono su di una griglia ben visibile, quadrettata, su cui i nostri ragazzi aspiranti supereroi possono essere posizionati. La quadratura può essere di triplice colore: blu se libera, rossa con dei motivi qualora fosse minacciata e rossa se, invece, ha su di sé uno degli avversari.
Gli attacchi del nostro personaggio principale mutano a seconda della classe scelta nel corso del gioco, una specie di parodia di alcuni dei supereroi più noti, e possono essere selezionati attraverso o il mouse, o il tastierino numerico. Abilità diverse agiscono in modalità differenti, ecco che ad esempio un pugno può essere un classico colpo ravvicinato, oppure colpire a due quadranti di distanza. Tuttavia le abilità non sono unicamente legate all'attacco, altrimenti sarebbero stati anche dei combattimenti piuttosto sterili, ma sono mirate anche al buff, al debuff ed alla cura. Molti supereroi possiedono così abilità differenti che gli permettono di svolgere un compito piuttosto che un altro. L'equilibrio è la chiave per la vittoria, e starà noi a scegliere come comporre il party, specie in ottica di come personalizzare il nostro personaggio principale.
Delle simpatiche questioni ariose
Leggendo la recensione si potrebbe pensare ad un videogioco piuttosto serio, ma questo è del tutto inesatto. Il nostro non è un classico supereroe perfetto, anzi. La principale forza del nostro supereroe non risiede nelle sue mani, o nella sua mente, bensì nel suo posteriore. La capacità più grande è quella di dare fiato al sedere, petare, e farlo nella maniera più fragorosa e distruttibile possibile. La reazione della gente normale al nostro "potere" è esilarante, dal momento che spesso e volentieri danno vita a frasi simpatiche e differenti.
Il tema del peto è ricorrente e spesso sfocia nella possibilità, visitando le varie (e molte) case di South Park, di sfruttare il gabinetto per una piacevole e redditizia opera di liberazione del corpo. Il termine "redditizia" potrebbe apparire quanto mai strano in un contesto del genere, ma invece è decisamente idoneo. Si tratta infatti di un minigioco molto semplice, in cui dover premere in sequenza alcuni tasti della tastiera, nella speranza di ottenere il miglior punteggio possibile. Un punteggio migliore garantisce delle ricompense sempre più grandi, spesso e volentieri collegate al crafting.
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South Park: Scontri Di-retti
A volte ci vuole una "ventata" di novità, o comunque un qualcosa di diametralmente differente da quanto proposto solitamente. South Park riesce perfettamente in questo, andando a trattare temi caldi, anzi caldissimi, con una ironia ed un sarcasmo degni di lode. Il risultato è un mix esplosivo, estremamente divertente, inserito nel contesto di un gioco di ruolo assai atipico. La scheda del personaggio in tal senso permette non solo di caratterizzare ulteriormente il personaggio principale, ma anche di aprire la via ad una longevità quasi infinita. Nonostante questo discorso sulla longevità, bisogna dire che per finire totalmente una partita ci si può impiegare, in media, una ventina di ore. Più o meno venticinque. Anche se i combattimenti non sono il punto centrale e forte del gioco, riescono comunque a favorire un bel po' di sano spirito di strategia.
In definitiva si tratta di un gioco che non si può che consigliare, specialmente per i dialoghi divertenti e la storia che, tra tanti spunti, riesce a decollare.
Pro:
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Dialoghi estremamente divertenti
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Impianto da gioco di ruolo che convince
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Tanti temi caldi trattati con sarcasmo ed ironia
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Molta personalizzazione
Contro:
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Selezione delle abilità molto lenta
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Qualche sub-quest troppo ripetitiva