Morphite - Si torna nello spazio in una veste grafica poligonale
Le aspettative dei videogiocatori, la campagna pubblicitaria, i messaggi che si intende far passare pre-lancio. Quelle appena elencate sono caratteristiche che hanno danneggiato fortemente un titolo che, per ciò che intende mostrare, è molto simile a quello che ci apprestiamo a rencensire: Morphite. Stiamo parlando di No Man's Sky, un titolo preso di mira con una certa - e giusta - aggressività, a causa di promesse mai mantenute e una campagna pubblicitaria decisamente ingannevole. Morphite, tolte queste premesse disastrose, deve invece moltissimo al gioco di Hello Games, proponendo una avventura galattica che si propone come un vero e proprio simulatore spaziale. Ecco che torna con forza il fattore esplorazione, con la necessità a bordo della propria navicella spaziale di solcare le lande dei più disparati pianeti esistenti. Se in No Man's Sky i pianeti sono praticamente infiniti (o almeno, così viene detto), lo stesso non lo si può dire per quanto riguarda Morphite, nonostante siano in un numero talmente alto da non far sentire questo peso. Le galassie, i sistemi ed i pianeti sono infatti presenti in gran numero, così come gli animali e le strane creature che li popolano, un po' sempre sulle orme dell'altro famigerato videogioco pubblicato da Sony. Gli sviluppatori di Morphite, ossia Crescent Moon Games, We're Five Games e Blowfish Studios hanno voluto dar vita quindi ad un progetto ambizioso, per certi versi anche rischioso, proponendo tuttavia un sistema volutamente molto semplice e semplificato, a partire dalla stessa grafica poligonale e da una tavolozza di colori abbastanza spenta ed uniforme. Morphite, oltre che sulle varie console e su PC, ha fatto la sua uscita anche su dispositivi mobile.
Bentornati nello spazio
A differenza di No Man's Sky, a cui palesemente deve molto, il gioco propone una linea di quest decisamente più evidente e di facile lettura. Si ha quindi a disposizione, oltre all'esplorazione nuda e cruda, anche di un impianto di quest, sia di natura principale, sia di natura secondaria. Una storia che tuttavia mai decolla, e che fa trapelare sempre e comunque la sua secondarietà rispetto a quello che è l'obiettivo stesso di Morphite: esplorare il mondo alla ricerca di nuove specie animali e vegetali da poter scannerizzare.
Ci troviamo dunque nei panni di una giovane ragazza che si chiama Myrah Kale, che decide di intraprendere un viaggio interstellare alla ricerca del suo passato misterioso e di cosa sia davvero la sostanza che prende il nome di Morphite e che, di fatto, da il nome al gioco stesso. Morphite tuttavia non è l'unico materiale in cui ci abbatteremo nel corso della nostra avventura galattica, con altri materiali (metalli e non) che potremo prima scannerizzare, quindi craftare sparandoci contro con una sorta di pistola energetica. Si, lo so, anche questo ricorda moltissimo l'altro gioco di Hello Games.
I pianeti su cui atterreremo, come affronteremo meglio di seguito nella recensione, sono realizzati in maniera procedurale, eccetto una quindicina di pianeti che invece sono stati realizzati a mano dagli sviluppatori, studiati affinché possano offrire una solida base per le main quest. I più remoti angoli del sistema solare sono accessibili mediante la navicella spaziale in nostro possesso, con una mappa piuttosto semplice e chiara che ci permette di scegliere il pianeta più adatto alle nostre esigenze. Viaggiare da un pianeta all'altro non è affatto privo di costi, ma prevede un consumo di carburante a volte davvero molto elevato, a seconda della lontananza del punto in cui noi, invece, ci troviamo. Da questo consumo di carburante nasce la necessità di recarsi spesso e volentieri nelle varie basi spaziali, così da poter fare rifornimento pagando delle apposite monete che prendono il nome di "chunks". Guadagnare chunks, pezzi, è abbastanza semplice nel mondo di Morphite, ossia prevede la necessità di armarsi di scanner e girovagare per tutti i vari pianeti, scannerizzando animali, piante e minerali. Al termine di ogni scannerizzata i dati relativi a ciò che abbiamo analizzato vengono archiviati e rimangono in nostro possesso, pronti quindi a poter essere venduti ad alcuni venditori presenti nelle varie basi spaziali a seconda della loro rarità. Scanner più rari producono banalmente più introiti rispetto a dati ottenuti di natura più comune.
A caccia di minerali
Il crafting, come in ogni gioco del genere, è l'anima stessa del gameplay. Oltre a visitare i pianeti, scannerizzare piante ed animali, vi è la necessità di fare scorta di materiali utili a... migliorare il proprio inventario, e la propria navicella. Questo è, per certi versi, l'elemento con cui Morphite si distacca fortemente da No Man's Sky, proponendo qualcosa di diverso e per certi versi anche efficace. Trovando determinati terminali nascosti in vari pianeti è possibile infatti accedere alla modifica del proprio inventario, ovvero alla possibilità di upgradare gli oggetti in nostro possesso per renderli più forti sia in battaglia, sia in esplorazione. Si può modificare la tuta di Myrah Kale, oppure la sua pistola al plasma, o molto altro ancora. Per eseguire una modifica è necessario avere i requisiti di costruzione, che possono essere materiali o altre cose che, comunque, si trovano esplorando attentamente i vari pianeti.
A differenza di altri giochi di esplorazione spaziale, i pianeti non si rivelano essere interamente esplorabili, ma sono piuttosto provvisti di una barriera invalicabile ottenuta mediante qualche ostacolo, come ad esempio una altissima catena montuosa. Da segnalare, sempre relativamente alla esplorazione, la possibilità di interagire con l'ambiente andando a colpire zone più "deboli", come pile di rocce che, una volta frantumate, potrebbero offrire una via nuova da percorrere.
Durante l'esplorazione potrebbe infine capitare di imbattersi in zone alquanto strane, sicuramente non di natura umana, che si rivelano essere dei passaggi che, una volta varcati, telestrasportano in zone prestabilite di un pianeta. Ma non è l'unica cosa strana in cui ci si può imbattere talvolta in un pianeta, dal momento che (in quelli disegnati appositamente per la storia) sono presenti dei veri e propri edifici strani. Strani, sì, perché al loro interno si cela un percorso piuttosto enigmatico, con qualche puzzle ambientale da sciogliere, saltando e sparando ad alcuni oggetti per sbloccare dei meccanismi.
Non siamo soli nell'Universo...
Già, e questo Morphite lo fa capire davvero molto bene, proponendo una serie di ostacoli a volte non semplicissimi da superare. In prima istanza alcune creature particolarmente aggressive che si possono incontrare durante l'esplorazione di un pianeta, pronte a sbranarci non appena ci avviciniamo troppo a loro, magari per scannerizzarle. L'uso dello scanner proprio in questo frangente mostra un limite alquanto evidente, negando la possibilità di scannerizzare mantenendo comunque una distanza di sicurezza. Le creature ostili sono eliminabili facilmente, ovviamente a patto di avere le giuste munizioni al plasma con cui rifornire la pistola in nostro possesso.
Altri nemici si possono invece incontrare durante i nostri viaggi iperspaziali, con un alert che ci viene mostrato e che ci domanda se siamo intenzionati a fuggire o ad affrontare la minaccia. I combattimenti sono quanto di più statico potrebbe esserci, dal momento che gli unici movimenti che possiamo imprimere sono quelli relativi alla mira del cannone di cui è dotata la nostra navicella spaziale. Combattimenti quindi estremamente semplici, probabilmente fin troppo.
Morphite
Quando parliamo di Morphite parliamo di un genere già percorso, con meccaniche anche molto simili ad alcuni giochi che, per molti motivi, sono stati una delusione estrema. Stiamo alludendo a No Man's Sky, a cui questo titolo deve davvero moltissimo. La scelta grafica di realizzare i pianeti ed i vari altri elementi con uno stile poligonale è davvero interessante, mostrando una semplicità davvero disarmante e, per questo, molto carina. La gamma dei colori si attesta sempre e comunque, quasi in ogni momento, sul blui e sul viola, in un insieme di colori freddi.
La fase di esplorazione riesce in qualche modo ad essere coinvolgente, decisamente molto più di quella disegnata dagli scontri sia con le creature, sia con le altre astronavi nemiche. Il combattimento è fin troppo semplicistico, togliendo di fatto una buona fetta di divertimento. Molto interessante risulta invece essere la possibilità di upgradare l'inventario e non soltanto la propria astronave, utilizzando materiali reperibili all'interno dei vari pianeti, sfruttando semplicemente un po' di sana esplorazione.
Morphite è quindi in definitiva un gioco molto semplice, forse fin troppo, con meccaniche che riprendono apertamente quelle del gioco di Hello Games e che fanno davvero poco per ampliarle. Nulla toglie però che, soprattutto nella sua versione mobile, possa rivelarsi interessante e divertente. Certo è che No Man's Sky, al netto dei suoi miglioramenti derivanti dai vari aggiornamenti, risulta essere sempre una spanna sopra questo progetto che, nonostante ciò, può essere gradevole nella sua semplicità.
Pro:
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Bella scelta di una grafica poligonale
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Elemento di mistero che volteggia attorno ad alcuni pianeti
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Buona fase di crafting
Contro:
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Meccaniche fin troppo semplicistiche
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Combattimenti appena abbozzati
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A tratti parecchio ripetitivo