Polaris Sector - Polaris Sector - Diventa il Protettore della galassia
Polaris Sector è uno strategico 4x sviluppato da SoftWarWare che ci permette di immergerci nel profondo spazio, circondati da una moltitudine di pianeti, stelle ed altri elementi importanti, come i buchi neri. Appena si avvia il gioco, e si raggiunge il menù principale, si può subito notare l’assenza della campagna. Si tratta di una assenza per niente grave, data la tipologia di gioco e la immensa longevità che riesce a garantire con i molti aspetti casuali in cui possiamo incappare lungo tutta la nostra esperienza. A differenza di molti altri giochi dello stesso genere, Polaris Sector mette a disposizione del videogiocatore un vero e proprio tutorial atto a far prendere confidenza con i vari comandi che possono essere sfruttati nella nostra ascesa ad unica fazione vincitrice della galassia. Proprio durante il tutorial ci possiamo davvero rendere conto di quando il gioco sia complesso, con vastissime informazioni e cose da fare, ma soprattutto controllare. L’indole strategica di Polaris è ben evidente ed è il filo conduttore del gioco targato SoftWarWare, ma abbiamo potuto notare anche altri aspetti più particolari, specie se inseriti in un contesto del genere. Un piccolissimo e quasi inconsistente, ma pur sempre in grado di divertire, aspetto manageriale, attraverso cui è possibile mettere mano alle proprie astronavi (a partire dai caccia, per finire alle immense navi da guerra) e modificarle esternamente ed internamente, scegliendo noi stessi le armi (e le loro posizioni), le armature e le fonti d’energia utilizzate.
Inizio del gioco ed elementi da scegliere
Una volta che si sceglie di iniziare la partita, ci si trova di fronte a molte scelte che possono condizionare indelebilmente la difficoltà che incontreremo all’interno del gioco. In primo luogo ci sarà chiesto di scegliere il tipo di galassia. La scelta della galassia è uno step importante visto che le stelle, ed i pianeti, sono tutti collegati tra loro e siamo impossibilitati a viaggiare verso quelli più lontani senza aver raggiunto prima quelli immediatamente limitrofi. Una struttura ellittica appare quindi – a nostro avviso – più semplice di quelle a spirali, ma a loro volta più complesse di quelle a struttura rettangolare, dove i collegamenti tra pianeti appaiono semplici ed immediati. Una volta scelta la propria galassia, si ha di fronte un altro quesito: quante razze? Quante stelle? Che tipo di vittoria?. Un menù che in questo frangente ricorda molto un altro gioco, Civilization V, anche nella possibilità di poter inserire i barbari – qua i pirati – come elemento in più in grado di aumentare il grado di difficoltà con le loro continue e fastidiosissime razzie. Ultimo aspetto, prima di proseguire con altre scelte, è la possibilità di impostare la difficoltà. Il gioco ne prevede quattro tipi: Facile, Normale, Sfida, Difficile. La stessa difficoltà da poter scegliere garantisce di poter rigiocare numerose volte il gioco, senza incorrere sempre negli stessi eventi. Ultimo step, ma non per importanza, è la scelta della propria razza. Ogni razza ha ovviamente a disposizione dei tratti unici, che garantiscono un approccio diverso alla conquista totale della galassia. Le fazioni tra cui poter scegliere sono in totale nove: Sharatar, Erians, Drills, Gavakens, Logans, Magellans, Humans, Vagalars, Urgans. Ogni fazione ha una propria fisionomia che, oltre ad essere splendidamente spiegata a lato – insieme ad una breve storia che può aiutare nella scelta – è anche coadiuvata graficamente da un mezzobusto. I tratti unici possono riguardare il costo di mantenimento della flotta (con conseguente aumento o diminuzione a seconda della razza scelta), il consumo di cibo, la velocità di produzione e l’efficienza delle miniere, oltre che il tasso di crescita della popolazione, la felicità globale, il morale, lo spionaggio, la capacità di integrare gli alieni e il commercio. Una volta scelto tutto questo, si viene catapultati su uno dei tantissimi pianeti della galassia, in possesso della nostra nazione. Il pianeta madre, che ha praticamente sempre la caratteristica di “Simile alla Terra”. Pianeti simili alla Terra sono rarissimi da trovare e subito da colonizzare, qualora si avesse la fortuna di trovarli durante la nostra esplorazione.
Risorse e Tecnologia
All’interno del gioco i fattori da tenere sotto controllo sono molteplici, e tra questi aspetti davvero importanti vi sono le numerose risorse. Le varie risorse si possono ottenere dallo sfruttamento dei pianeti, sia quello madre iniziale, sia da quelli che si possono colonizzare. Ogni pianeta è infatti diverso dagli altri, e una scansione da parte di una navicella scout potrà garantirci utili informazioni. La produzione è incentrata comunque su nove fattori e materie: il cibo, punti scientifici, punti produzione, punti di produzione orbitale, gravitonio, reidio, metalli, organici e plutonio. Ogni materiale permette di accedere alla costruzione di edifici (o navi) particolari e forti, per questo motivo si deve avere un ottimo sistema di approvvigionamento ottenibile soltanto da una gestione accurata del proprio impero. Risorse come il cibo, invece, sono sottoposte sempre ad un utilizzo dovuto all’accrescersi della popolazione. Il consumo dei viveri in un pianeta colonizzato è sintetizzato dal menù di destra, accessibile cliccando sullo stesso. Nonostante il fatto che ci troviamo immersi in una realtà spaziale dove la tecnologia la fa da padrona, quest’ultima è passibile di ulteriori migliorie. Per questo motivo il grande livello tecnologico non solo può essere aumentato, ma DEVE essere sottoposto ad ulteriori miglioramenti in grado di permettere al giocatore di avere sempre a disposizione una flotta all’avanguardia e che riesca a fronteggiare, e distruggere, quelle degli imperi rivali con cui si entrerà in competizione per il controllo dell’intero sistema. La tecnologia è uno degli aspetti probabilmente più complessi da capire. Appena si apre il modulo di ricerca, ci si trova di fronte a varie percentuali: una in alto, ed altre quattro a scendere, impilate l’un l’altra. La prima di queste percentuali riguarda l’ambito di ricerca e la sua finalizzazione. Si può addirittura scegliere, infatti, se mirare ad un tipo di scienza fondamentale o applicata, con ovvie conseguenze nella ricerca. La scienza fondamentale porta alle altre quattro percentuali da settare, che sono: biologia, chimica, matematica e fisica. E’ possibile selezione le priorità di ricerca che, in baso a come sono state indicate, concederanno la scoperta di un qualcosa piuttosto che di altro. A destra dello stesso modulo, in ogni caso, c’è un utilissimo riepilogo che permette di capire l’indirizzo stesso, e più pratico, che abbiamo dato al nostro sistema di ricerca. Infine, vi sono come detto le scienze applicate, che permettono di focalizzare la nostra ricerca su aspetti più materiali e utilitaristici, in grado di migliorare la propria flotta e altri elementi ancora.
Colonizzazione e confini
Diciamocelo, la parte per molti più interessante è proprio quella riguardo l’accrescimento del proprio impero. Colonizzare pianeti vuoti, portarli a diventare un punto nevralgico dell’impero, e vedere i propri confini espandersi sempre più a discapito delle altre razze è un qualcosa di davvero appagante. Ma andiamo per gradi. Per prima cosa, come lo stesso tutorial insegna, abbiamo la possibilità di spostare la nave scout in direzione delle stelle più vicine, contrassegnate da una linea dritta che collega il pianeta in cui si trova la nave, con quella in cui è possibile accedere. Spostata la flotta, ed aumentata la velocità di gioco per permettere lo spostamento, si giungerà nella meta designata, facendo le dovute scoperte. Innanzitutto, è possibile notare che la stella raggiunta può essere coadiuvata da uno o più pianeti, dalle forme e dagli elementi più disparati. Pianeti freddissimi, altri desertici, altri ancora talmente caldi da vedere quasi la lava su di essi; alcuni provvisti di atmosfera, altri no. Lo scout darà la possibilità di capire quali sono quelli colonizzabili o meno (sebbene in futuro si possa colonizzare anche quelli inizialmente inaccessibili), e di poter far proprio quel pianeta. Quando si pianifica la colonizzazione la scelta è imminente: che tipo di pianeta vogliamo che diventi? Le scelte sono: agricolo, dedito alla innovazione, industrializzato, minerale e bilanciato. Come detto poco prima ogni pianeta ha delle proprie caratteristiche che dunque lo rendono adatto ad uno sviluppo piuttosto che un altro. Un piccolo aiuto a tale riguardo ci viene dato dalla descrizione sul lato sinistro, che ci riepiloga le varie temperature e ci consiglia se quel pianeta è adatto ad un determinato sviluppo o meno. Un pianeta dotato di un clima che varia dai -270° ai -60° sarà ovviamente inadatto all’agricoltura, così come inadatto alla costruzione di edifici all’avanguardia per la scienza, dato che il pungente freddo finirebbe per mettere fuori dai giochi i sofisticati – e fragili – mezzi scientifici. Una volta scelta la modalità che il pianeta dovrà supportare ed avere all’interno dell’impero, non basterà altro che attendere che un numero di cittadini si stabilisca sul pianeta. Una volta che arriveranno su di esso, e ne faranno una vostra colonia, i confini dell’impero si dilateranno fino ad inglobare il pianeta ed eventuali pianeti tra essi, a patto che non siano estremamente distanti.
Rapporti con gli altri imperi
E’ inevitabile nel corso del gioco, durante la nostra espansione, ritrovarci ad avere a che fare con le altre razze che, come noi, hanno il desiderio di impadronirsi della galassia. Il pannello di diplomazia risulta essere davvero interessante, ed anche in questo caso molto simile a Civilization, con la possibilità di trattare e distendere i rapporti tra le due fazioni, oppure danneggiarle ulteriormente per permettere lo scoppio di una guerra. Intuire quando sia il momento propizio o meno è fondamentale per riuscire a portare l’impero ai vertici della galassia, così come capire il proprio livello tecnologico se paragonato a quello delle altre razze presenti nel gioco. La diplomazia, nel suo aspetto più generale, risulta essere davvero avvincente e ben fatta, permettendo così di tessere le proprie trame a discapito delle altre razze, tutt’altro che stupide e passive alle nostre richieste (se insensate). Interessante anche il piccolo riepilogo riassuntivo nella schermata in basso a destra di quando si incontra una razza, che ci permette di notare al volo se essi hanno nemici o meno, ma soprattutto di quanti pianeti colonizzati sono in pieno possesso.
Guerra e battaglie galattiche
La guerra è uno degli aspetti primari del gioco, dato che ci permette di sottomettere gli imperi rivali e di poterci imporre come unici sovrani dell’intera galassia. Ma fare una guerra è tutt’altro che semplice e risulta da subito chiaro che vi sono numerosi fattori di cui tener conto. Il primo, e più immediato, è la differenza tecnologica che ci può essere tra un impero e l’altro. Avere caccia e navi da guerra forti e tecnologicamente superiori è la chiave di volta per riuscire a vincere il conflitto. Tuttavia la mera forza fisica spesso e volentieri non basta. A differenza di praticamente tutti i giochi del genere avere una flotta ampia e dotata di grandi navi non garantisce la vittoria. Le navi più piccole ed insignificanti come i caccia, se ben mossi nella visuale strategica del campo di battaglia, possono riuscire ad arginare e distruggere quelle più grandi con una facilità disarmante. Come insegna lo stesso tutorial, tutto è nelle mani del videogiocatore che dovrà davvero tener conto di numerosissimi fattori, se vuole davvero uscire vincitore dallo scontro. La superiorità di fuoco è soltanto un piccolo vantaggio che è possibile perdere, sul campo, in davvero pochi secondi se mal gestita. Le battaglie galattiche risultano infatti essere davvero complesse, e con un numero di ordini che varia a seconda della tipologia di nave selezionata. Alcune navi permettono di far fuoriuscire e far rientrare (per ricaricarne le armi) i caccia, altre di mettersi in una delle tante formazioni e assaltare il nemico. Per prendere confidenza con i comandi è davvero necessario completare il tutorial. Procedere da soli, senza di esso, risulta come cercare di saltare un ostacolo di notte, alla cieca.
Grafica e comparto sonoro
Partiamo dal comparto audio. La musica che ci accompagna per tutto il gioco è estremamente rilassante e ben si sposa con le meccaniche dello stesso. Da questo punto di vista nulla sempre essere fuori posto. Graficamente il discorso è differente, e ci sentiamo di dividerlo in due aspetti. La parte della galassia, con annesse razze e pianeti, risulta essere dal punto di vista grafico davvero molto ben realizzato. I pianeti sono fantastici, così come ogni razza. Anche il vedere la galassia dall’alto ha un suo immenso fascino. L’aspetto probabilmente fatto peggio è quello relativo alle battaglie. Lo spazio che funge da background è tutt’altro che efficace, e risulta essere piuttosto bruttino. Le navi sono realizzate in maniera molto bella, salvo per alcune – come i caccia – che appaiono quasi come tanti puntini che combattono. Capiamo il discorso della scala, e di voler far capire le immense differenze strutturali che incorrono tra le varie navi da combattimento, però siamo sicuri che si sarebbe potuto fare qualcosa di più, specie data la qualità di grafica presente negli altri aspetti di gioco.
Polaris Sector
Voglio partire da una premessa, perché è doverosa. Al momento che ci è stata data la key necessaria a recensire il gioco, ci hanno anche premesso un aspetto che ci sentiamo di condividere con voi: dietro a questo gioco c’è stato il lavoro di una singola persona. Quando ci è stato detto abbiamo subito pensato di ritrovarci di fronte ad un gioco leggero, molto superficiale nelle sue tematiche. Invece siamo – e sono – rimasti totalmente spiazzati per la profondità strategica che questo gioco è in grado di dare al videogiocatore. I vari aspetti del gioco riescono a garantire ore e ore di aperto divertimento, soprattutto grazie al fatto che ogni partita può essere ampiamente personalizzata o utilizzando una nuova razza (la scelta di inserire un numero così alto di razze è stata, a mio avviso, un’ottima scelta), oppure modificando e settando nuove impostazioni. Graficamente il gioco riesce a coinvolgere parecchio, specialmente nel suo aspetto di espansione dell’impero. Vedere i confini, inizialmente brevi e circoscritti, evidenziati dal proprio colore caratteristico espandersi a macchia d’olio risulta essere appagante. Il sistema di diplomazia, inoltre, appare completo e in grado di coinvolgere, coadiuvando perfettamente le altre dinamiche di gioco. Le battaglie sono molto, MOLTO impegnative.. e bisogna fare davvero tantissime prove all’interno del tutorial prima di potersi dire competitivi. Peccato per la scelta grafica di quelle battaglie, che fanno perdere un po’ di sano entusiasmo. In definitiva, comunque, si tratta di un titolo davvero ben fatto, e di cui sono rimasto completamente sorpreso. Ho impiegato una settimana a fare questa recensione, perché il gioco è risultato essere tutt’altro che superficiale, come invece mi sarei atteso dalle premesse. Valido, senza ombra di dubbio.
Pro:
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Gioco profondo e pieno di aspetti
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Sistema diplomatico interessante
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Graficamente eccellente
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Estremamente longevo
Contro:
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Battaglie graficamente curate male
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Alcuni aspetti non spiegati nel tutorial
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Lingua inglese non semplicissima