Se prima i giochi simili a Dark Souls erano quasi pari a zero, in questo 2017 hanno subito una rapida impennata, sfornando oltre a The Surge anche un altro titolo di gran rispetto come NiOh. Tutto questo, ovviamente, testimonia come nonostante l'altissima difficoltà di questi titoli, il genere funziona e ha ormai fatto breccia, nonostante alcuni suoi evidenti limiti, all'interno dei cuori dei più. The Surge, titolo sviluppato dalla azienda tedesca Deck 13 Interactive, parte proprio da questo presupposto, andando però a condirlo con elementi che mirano ad essere di assoluta novità. Ecco che, dunque, si abbandona l'ambientazione cupa e vittoriana di Bloodborne, oppure il Giappone del XVII secolo, in pieno periodo Sengoku, tipico di NiOh. La software house tedesca ci porta in una dimensione notevolmente diversa da quelle elencate, in un mondo futuristico fatto di macchine ed elementi puramente fantascientifici. Una ambientazione Sci-Fi che rimane altamente dominante per tutta la durata del gioco, e che permette di dare un tocco di novità che di certo non può guastare.
Alzati e cammina
La storia non parte, come avviene per i titoli Dark Souls o NiOh, buttandoci immediatamente nella mischia, senza sapere neanche il perché. La narrazione, in una prima frazione di gioco, si mostra quindi forte, cercando di valorizzare al meglio quell'ambientazione Sci-Fi indubbiamente originale.Ma non solo. Grazie all'aiuto di una introduzione vera il personaggio principale, che altrimenti sarebbe piuttosto anonimo, ne esce rafforzato, ben delineato. Sì, perché la storia di The Surge parte da un problema che affligge il nostro personaggio principale, ossia l'essere privato della possibilità di camminare. Ecco così che, mediante i canali di comunicazione di massa, giunge al protagonista la notizia di una possibile "cura" ad opera della CREO Industries, una multinazionale che sembra operare per il bene dell'umanità. Recatosi presso lo stabilimento della multinazionale, ecco che tutto non si mostra idilliaco come sperato. Da qua prende il via la vera storia che sta alla base di The Surge e che tratteggia, di fatto, una esperienza fatta di brutali combattimenti e smembrati. Una cosa però, effettivamente, questa CREO Industries riesce a darla al personaggio: mediante l'installazione di un esoscheletro, il protagonista può nuovamente ergersi su due gambe.
Il mondo di gioco, che in ogni caso in prima battuta sembrava popolato e piuttosto colorato, si trasforma radicalmente, offrendo ambientazioni talvolta anche abbastanza oscure e lugubri. Quel che conta di più, però, è che oltre ad apparire tali vanno ad offrire anche scontri con nemici particolari, un mix perfetto tra macchine e uomini. Il motivo però per cui le macchine attacchino a vista, o per cui alcuni uomini sembrano aver perso il senno, non viene immediatamente spiegato. Del resto, perché avrebbero dovuto?. È proprio questa curiosità a spingere l'animo del videogiocatore a proseguire, step by step, in una avventura che nonostante possa sembrare facile (o quantomeno fattibile) in una prima battuta, ben presto riesce a trasformarsi in un vero e proprio incubo. Su questo, lo spirito Dark Souls, non è stato davvero minimamente scalfito. Peccato che, però, la storia vada a decadere proprio su quello che sarebbe dovuto essere il momento clou. Una scelta di Deck 13, forse voluta, che però lascia un poco di amaro in bocca.
Combattimenti dinamici e... robotici!
Il piatto forte di un gioco del genere, nonostante la storia che nelle sue fondamenta appare davvero gradevole ed intrigante, è però il combattimento. Anche in questo l'influenza di Dark Souls è fortissima, con la possibilità di eseguire schivate e attacchi più o meno caricati (quindi con forza o velocità), a seconda delle necessità e, ovviamente, del nemico in questione. Torna anche qua, quindi, la necessità di tenere sempre un occhio sulle barre in alto a sinistra, rappresentative della vita, della resistenza e dell'energia. Barre di colore diverso (rosso, verde e blu) che insieme vanno a creare il logo della CREO Industries.
I combattimenti sono quindi piuttosto movimentati, con nemici diversi che agiscono in maniera meccanica e ripetitiva. Quello che occorre è imparare i loro movimenti, il loro stile di attacco, il loro rateo di fuoco (in alcuni casi) e dunque agire di conseguenza. Una necessità di studio dei nemici che pone un valore aggiuntivo. Inoltre, esattamente come per gli altri titoli a cui The Surge è ispirato, anche qua la velocità di attacco è relativa all'arma che si impugna. Più l'arma è pesante, più difficile sarà sferrare attacchi veloci, nonostante ovviamente essi risultino essere più forti. Importante diviene quindi trovare anche un proprio modo di affrontare il gioco, decidendo se sacrificare almeno un po' la velocità o se, invece, sacrificare un poco la forza e, dunque, conseguentemente anche i danni.
Crafting bionico
Durante i combattimenti sopracitati, è possibile eseguire in taluni casi una mossa finale. Si tratta di una specie di finisher, in grado di colpire e uccidere sul colpo i nemici talmente indeboliti da avere ormai un bassissimo rimasuglio di vita. In effetti, per quanto la sua utilità sia già data dallo sbarazzarsi completamente del nemico, l'utilità di questa mossa finisher sta soprattutto nella possibilità di veder cadere a terra un oggetto, sia di aumentare il numero di scarti tecnologici. Proprio quest'ultimi, che ci vengono assegnati ogniqualvolta si uccide un nemico, permettono di fatto di aumentare il potenziale del protagonista e, inoltre, forgiare utilissimo equipaggiamento, fondamentale per poter davvero sperare di proseguire nel gioco. Il crafting può essere eseguito alla base, ossia l'unico punto della struttura inattaccabile dai nemici, dove ci è data la possibilità sia di riottenere tutta la vita (e conseguenti "medikit"), sia di potenziare il proprio esoscheletro e la propria capacità di sovraccarico.
L'esoscheletro infatti, oltre a ridarci la capacità di camminare, riesce ad offrire una quantità di elementi aggiuntivi non indifferenti, grazie soprattutto agli impanti che è impossibile installarvi. Quest'ultimi, ottenibili sul campo, permettono di ricevere un aiuto sostanziale nei combattimenti, come ad esempio la possibilità di mostrare una stima della salute del nemico. Tutti questi impianti hanno ovviamente un livello che contraddistingue la reale forza, e utilità, che possono riuscire ad apportare al nostro protagonista. L'esoscheletro può però essere modificato anche nel suo lato più esterno, con la possibilità di rimpiazzare parti di attrezzatura con nuova oggettistica, forgiata direttamente presso la nostra base sicura. L'attrezzatura, per poter essere craftata, necessità sia degli scarti tecnologici reperibili massacrando i nemici, sia alcuni oggetti più particolari che possono essere ottenuti come loot particolare sempre al termine dei combattimenti. Oltre a modificare le caratteristiche del protagonista, ogni attrezzatura cambiata va a modificarne, parzialmente, anche l'aspetto. Un aspetto marginale, certo, ma che è di sicuro effetto.
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