The Surge - Make it possible

Recensione pubblicata da Alessandro Caluri il 27 maggio 2017 14:08

The Surge
The Surge

Piattaforme

  • Playstation 4
  • Xbox One
  • Computer
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Commento del redattore

Ecco che il genere soulslike va ad intaccare una nuova epoca, abbandonando di fatto i fasti del passato, rappresentati dai vari Dark Souls, da Bloodborne e da NiOh. Deck 13 ha infatti posto l'ambientazione in un contesto puramente Sci-Fi dominato da macchine impazzite il cui unico scopo sembra essere quello di farci fuori. Non tutto questo risulta essere però, per fortuna, casuale. Tutto è frutto di una trama che sottosta al gioco ma che, purtroppo, trova grande forza soltanto nelle premesse e nella sua parte iniziale. Da questo punto di vista l'azienda tedesca avrebbe sicuramente potuto sfruttare meglio l'originitalità del titolo, offrendo sia una esperienza più lunga e longeva, sia inserendo maggiori filmati che potessero spiegare l'andamento della storia. Il racconto, pressoché fumoso, è lasciato invece a personaggi non giocanti e, talvolta, ad alcune note vocali sparse e nascoste all'interno del mondo di gioco. Quindi, di fatto, anche mancabili.

Il sistema di combattimento risulta invece essere piuttosto solido e valido, con la possibilità di agganciare il nemico e, dopo ciò, scegliere la parte su cui focalizzare i nostri attacchi. Così, qualora un nemico avesse la testa corazzata ma la gamba sinistra sprovvista di lamine di metallo, sarebbe possibile prenderlo a mazzate proprio sulla parte scoperta. I combattimenti risultanti sono quindi tutti diversi tra loro, permettendo di non sottovalutare più neanche i nemici che, prima, abbiamo sconfitto. Già, perché ovviamente ogniqualvolta si torna alla base per salvare, i nemici precedentemente uccisi si rianimano, necessitando di essere nuovamente trasportati nell'aldilà. Il crafting è interessante, sicuramente fondamentale per non morire subito contro i nemici più deboli, e necessario di fatto ad accedere a zone del gioco altrimenti inaccessibili. Alcune parti della mappa, infatti, non potranno essere esplorate o sbloccabili se non sovraccaricando i sistemi della porta, il che può essere fatto soltanto migliorando il proprio esoscheletro.

Tecnicamente parlando il gioco, invece, mostra alti e bassi. La grafica nel suo complesso è molto buona, seppur vada a mostrare qualche imperfezione qua e la (anche in location abbastanza utilizzate) con pixel in bella vista. Il titolo su PlayStation 4 standard risulta essere molto fluido, raggiungendo senza alcun problema i 60 fps stabili.

Il gioco, sviluppato da Deck 13 e distribuito in Italia da Halifax, risulta quindi essere sicuramente originale e valido, specialmente per chi i Dark Souls li ama in ogni salsa. La sua semplicità nei comandi lo rende giocabile anche da coloro che, magari, non amano la complessità degli altri titoli del genere. La caratterizzazione del personaggio, infatti, si allontana moltissimo dall'essere quella estesa di un gioco di ruolo, risultando invece molto minimale in ogni suo aspetto. Tuttavia, quando si parla di una minore complessità, ci si riferisce soprattutto al suo avere comandi semplici da imparare e memorizzare. Il gioco invece, in quanto a difficoltà, non scherza davvero, alternando parti molto semplici con alcune dannatamente complesse.

Pro:

  • Ambientazione originale ed intrigante
  • Sistema di combattimento solido ed appagante
  • Crafting semplice ma efficace
  • Estremamente stabile su console
  • La storia parte forte...

Contro:

  • ...Ma finisce per perdersi sul punto migliore
  • Poca varietà di nemici
  • Differenza di difficoltà troppo forte tra i boss ed i nemici standard
Versione analizzata: PlayStation 4
7.9/10

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