Dragon Quest Heroes II - Il risveglio del male
A poco più di due anni dall'uscita del primo capitolo Square Enix ha deciso di lanciare sul mercato Dragon Quest Heroes II. Nonostante i musou siano un genere che mai è riuscito a sfondare in Europa, a causa anche di intense battaglie dove si deve unicamente menare a destra e manca contro quasi infinite schiere di nemici privi (o quasi) di intelligenza artificiale, il precedente capitolo aveva fatto ben parlare di sé. Il combat system era stato criticato soprattutto a causa dell'alta ripetitività, ma questo non ha frenato comunque il formarsi un'alta concentrazione di videogiocatori europei e americani che hanno fortemente apprezzato il prodotto. Dragon Quest Heroes II parte proprio da questa considerazione, immettendosi su un mercato già pieno di interessantissimi titoli cercando di riportare qualcosa di nuovo e fresco. Sebbene la trama torna a ripescare un elemento quasi banale come la lotta tra il bene ed il male, viene adornata da piccoli ma significanti dettagli atta a renderla non solo estremamente godibile, ma anche interessante e piacevole da leggere e giocare. Se a tutto questo si unisce una colonna sonora molto bella e allegra che ci accompagna sia nella schermata del titolo, sia durante le lunghe traversate nell'open world proposto da Squadre Enix, vien da sé immaginare che si ha in Dragon Quest Heroes II un degno successore del primo capitolo. Un trentesimo anniversario in grande stile.
Guerra tra reami
La storia che sta alla base del titolo è sicuramente, senza se e senza ma, il piatto forte che ci viene proposto. Una avventura dai forti tratti eroici che, nei panni di due cugini, ci porta ad attraversare un mondo diviso e dilaniato da un conflitto dalle nascenti forze del male. Prima del periodo narrato dal gioco un'altra guerra aveva colpito e sconvolto il mondo, a tal punto che si era reso necessario dividerlo in sette regni ed avere la figura di un Gran Sovrano che "sorvegliasse"gli altri dei regni minori. La cosa sembrò funzionare e infatti la pace del regno durò per migliaia di anni. Tutto questo ovviamente fino a quando i nostri protagonisti, i giovani Lasaar e Theresa, non si recano nel regno di Kala con la grande aspirazione di diventare un giorno dei cavalieri. Lontani dalla loro casa e dal loro regno, la Dunisia, si verifica l'atto più grave che da inizio alla vera storia, ossia l'attacco al regno di Kala proprio dal regno di provenienza dei due aspiranti eroi, Dunisia. Con vari aiuti e grande coraggio i due cugini decidono di mettersi sulle spalle il destino del mondo, cercando di trovare un modo per riportare la pace in un mondo che la ha perduta e che ora la richiede nuovamente a gran voce.
I due aspiranti eroi meritano però una attenzione più dettagliata nel corso di questa recensione. I due cugini mostrano subito di avere i tratti dei grandi eroi che partono dal nulla per diventare, provati da mille ostacoli, quello che al mondo serve per raggiungere la pace e la grandiosità. I tratti caratteristici dei due, che si palesano subito dall'inizio, rimangono però pressoché invariati.
Lasaar appare come un ragazzo estremamente semplice, diretto, abituato a dire ciò che pensa e sprovvisto totalmente del tatto necessario a parlare con i potenti dei regni. Irriverente nella sua spontaneità, riesce a rendere anche la situazione più critica divertente. Proprio la sfrontatezza tipica di questo ragazzino è il motivo per cui Theresa, la cugina, non manca mai di bacchettarlo. A differenza del ragazzo lei si mostra più seria, attenta alle questioni di etichetta e carica di grande senso del dovere. Lo scambio di battute tra loro e Koro, una specie di polpetto fluttuante color blu, non manca mai nel corso dell'avventura e contribuisce a renderla più godibile.
Forti elementi GDR
Dragon Quest Heroes II si mostra subito a primo sguardo come un miscuglio eterogeneo di generi. Se da un lato l'aspetto più musou è evidente, soprattutto durante i combattimenti, dall'altro lo è sicuramente anche la componentistica da gioco di ruolo. Square Enix ha dato vita ad una avventura che avviene all'interno di un open world, vera novità del titolo, e che per tanto è tempestata quasi ovunque da quest principali e subquest. Una intricata ragnatela di eventi che possono essere giocati e rigiocati, alcuni dei quali sbloccabili unicamente al termine del gioco (che ha una durata di circa cinquanta ore) dopo la caduta del male che tormenta i sette regni. Tornando però ai meccanismi da gioco di ruolo che il titolo presenta, non si può non menzionare la gestione delle abilità, dell'equipaggiamento, dell'inventario e delle caratteristiche.
Le abilità sono legate ovviamente ai vari personaggi ed è possibile sceglierle direttamente dal menù interno al gioco. Esse, rappresentate da alcuni cerchietti, possono essere sbloccate spendendo dei "punti", ottenibili durante il gioco e salendo di livello. Alcune di esse possono sbloccare attacchi nuovi, altre aumentare i danni, i punti ferita, e così via. Non tutte le abilità saranno sbloccabili sin dall'inizio, questo perché alcune di esse sono provviste di requisiti (come ad esempio un determinato livello) da raggiungere. Sempre nel menù delle abilità è possibile mettere mano agli incantesimi, rimuovendoli o inserendoli a nostro piacimento.
L'altra sezione è quella dell'equipaggiamento, forse la più confusionaria tra tutte. In questa parte del menù è possibile tenere sotto la nostra attenzione le statistiche del personaggio, come ad esempio i suoi punti ferita massimi, il suo valore di attacco, difesa, potenza magica e destrezza. Come suggerisce il nome è anche possibile equipaggiare gli oggetti trovati come loot dalle creature nemiche o semplicemente acquistati presso uno dei tanti negozi. Gli oggetti, nella loro stragrande maggioranza dei casi, vanno ad aumentare proprio le statistiche base del personaggio, così da renderlo più competitivo e agevolarci il compito di salvare i sette regni dal caos che li imperversa.
L'ultimo punto che merita di essere analizzato è la Maestria, ossia un meccanismo che ci permette di personalizzare ancora di più il nostro personaggio, rendendolo più bravo con determinate armi piuttosto che con altre. La maestria è un valore che va da 0 a 15 che viene rappresentato mediante delle stelline e, sotto il ritrattino del personaggio, da una barra che ne indica il progresso.
Grafica e comparto audio
Il fatto che dietro alla realizzazione dei personaggi ci sia la mano di Akira Toriyama, creatore di Dragon Ball, è piuttosto evidente. I tratti, specialmente quelli di Lasaar, ricordano moltissimo quelli dei grandi eroi di Dragon Ball. Proprio Lasaar però mostra qualche perplessità, con un aspetto non dei migliori e con ogni probabilità perfezionabile. L'open world, graficamente parlando, è reso in maniera ottima e, sebbene non vada a rasentare un capolavoro, risulta essere estremamente piacevole allo sguardo, questo grazie anche all'uso di colori luminosi che ben si sposano con l'atmosfera generale del gioco.
Una delle vere sorprese è però il comparto audio, con una soundtrack allegra e vivace capace di tenere viva l'attenzione. Davvero molto bella è anche la musica che spesso e volentieri accompagna i filmati, dandogli un tocco di epicità che di certo non guasta. Le voci dei personaggi sono in inglese ma il gioco è stato tradotto in italiano grazie al sistema dei sottotitoli. Una scelta, questa di Square Enix, atta a rendere godibile il titolo anche per tutti coloro che non masticano troppo l'inglese. Del resto un gioco di ruolo, a differenza di altri generi, necessita di essere non solo capito e compreso, ma anche vissuto in profondità. L'italiano in questo aiuta moltissimo. Proprio la traduzione mette in mostra in alcuni personaggi, un aspetto addirittura dialettale; il mercante, ad esempio, non parla in italiano bensì in fiorentino, con la consueta "h" aspirata.
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Dragon Quest Heroes II
Dragon Quest Heroes II riprende tutto ciò che di buono aveva proposto il titolo precedente, andando però ad implementare novità pesanti e sicuramente azzeccate, come ad esempio l'open world. Sebbene molte location diano la sensazione di essere state viste e riviste, non si arriva mai a raggiungere uno stato di noia. L'avventura, grazie anche alla grande caratterizzazione dei personaggi, risulta viva e mai banale. Graficamente parlando il gioco, inoltre, si mostra bene e soprattutto perfettamente ottimizzato, eliminando all'origine cali di frame-rate o altre problematiche.
Gli elementi tipici dei giochi di ruolo, trattati nel corso della recensione e affrontati nell'omonimo paragrafo, sono ben implementati e studiati, dando una forte sensazione di crescita del personaggio. Ottima anche la scelta di poter specializzare Lasaar o Theresa nell'uso di alcune armi piuttosto che in altre, con conseguente miglioramento della loro capacità di combattere.
La trama, per quanto classica, risulta piacevole e bella da seguire grazie anche ai due cugini che danno sempre vita ad interazioni divertenti. Il loro rapporto ricorda moltissimo quello visto recentemente in un altro titolo Square Enix, World of Final Fantasy, con un maschio particolarmente incapace a frenare le proprie emozioni e irriverente verso i potenti, e con invece una ragazza pronta a beccarlo ogniqualvolta non si comporta bene.
Square Enix ha dunque dato vita ad un titolo nuovamente valido, interessante e, da parte mia, consigliato a tutti gli amanti del genere. La longevità del titolo è garantita, così come l'amore della storia che, per quanto classica possa sembrare, riesce comunque a colpire nel segno.
Pro:
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Storia lunga ed intrigante
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Valida componente GDR
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Comparto audio di alto livello
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Grande caratterizzazione dei personaggi
Contro:
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Mappe poco varie
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Il genere musou non sempre convince
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Lasaar risulta essere un personaggio piuttosto anonimo