WWE 2K17 - Tra spettacolo e tradizione
Ogni anno arriva, grazie a 2K, l'appuntamento con l'uscita di uno degli sport-spettacolo più seguiti dall'America, che ha avuto nel tempo un forte influsso anche in quella che è più propriamente la cultura italiana. Se il pugilato segue regole precise e un codice particolare, il Wrestling si classifica per uno stile più libero, carico di mosse fantasiose ed apparentemente dolorose. Proprio come il titolo WWE 2K17 ci insegna, inoltre, importante è l'arte della parola e della presentazione, mostrarsi al pubblico per catturare fan, attraverso anche scene forti che possono ritagliare una reputazione differente a seconda delle scelte. Questo è un punto su cui ritorneremo nel corso della recensione e che caratterizza fortemente la modalità carriera di questo nuovo capitolo di WWE.
Quello del 2017 è un capitolo per certi versi meno rivoluzionario di quanto ci si sarebbe atteso, con modalità estremamente simili a quelle dei precedenti anni e dinamiche di gioco che sono cambiate in maniera quasi impercettibile. Molte scelte fatte che influiscono fortemente sul gameplay non sono riuscite a convincere fortemente, anche a causa di una scelta quasi "di moda" che porta anche WWE verso il cosiddetto quick time event. I combattimenti risultano essere meno dinamici e meno fluidi di quanto ci si sarebbe attesi da scontri tra star, con riserve di colpi che a volte durano per diverse decine di minuti e che qua, invece, si traducono spesso e volentieri in lungo tempo a terra, anche a seguito di pochissime serie di pugni.
A fronte di alcuni problemi seri di gameplay, però, WWE 2K17 mostra elementi caratteristici davvero interessanti, come una grafica molto ben curata specialmente per ciò che riguarda le star del wrestling che tutti i fan, ma anche i meno informati, conoscono ormai alla perfezione. Non si fa dunque per niente fatica a riconoscerli, e la grafica complessiva anche del ring e del pubblico è decisamente soddisfacente. Quel che manca infatti non è tanto l'atmosfera, come neanche il comparto audio che appare sicuramente all'altezza ed al passo con il tempo, quanto piuttosto un gameplay più fluido ed improntato al divertimento.
Modalità di gioco
Come ogni anno, specie nell'ultimo periodo, 2K ci delizia con una ampia scelta di combattimenti che sicuramente permette di non annoiarsi. Le modalità spaziano dai classici 1vs1 al 2vs2, passando per la famigerata Royal Rumble e terminando con tornei all'ultimo respiro. Nel mezzo a tutto ciò altre varie modalità e soprattutto la modalità storia che, nei panni di un combattente totalmente inventato a nostro piacimento, possiamo ritagliarci un posto nella storia. Iscrivere il nostro nome nell'Olimpo dei grandi.
Le stesse modalità hanno al loro interno delle suddivisioni che permette una ulteriore personalizzazione della sfida. Poniamo ad esempio di voler giocare un 6-man, ci verrà chiesto dopo averlo selezionato di decidere tra altre sottocategorie, tra cui: tag team, elimination tag, ladder, hell in a cell, battle royal e elimination chamber. Tutta questa varietà permette appunto di evitare di giocare sempre alle stesse modalità, dando ampio respiro al giocatore per permettergli di giocare ore ed ore senza infondergli un senso di "rigiocato". Non sono dunque le modalità di gioco a mancare, anzi. La numerosa varietà che ci viene proposta rende merito a 2K ed alla politica del gioco completo, che non ha bisogno di grandi inserimenti per renderlo ancora più giocabile di quanto non sia.
All'interno di questo paragrafo della recensione possiamo anche annoverare le superstar che al solito sono state inserite all'interno del gioco. Tutti i personaggi più famosi della WWE appaiono all'interno del titolo e spiccano come sempre per dei punteggi che fanno una vera e propria classifica di forza di questi personaggi del wrestling. Alcune superstar, in particolar modo quelle più celeberrime e radicate nella storia di questo sport-spettacolo, hanno diverse versioni che si rifanno anche al cambiamento avuto negli anni. Un esempio classico è quello dei famosi Undertaker (le cui versioni presenti sono quella odierna, quella del 2000 e del ‘91) e Triple H (versione del 2017 e 2001).
Combattimenti senza esclusione di colpi
Proprio come ci si attenderebbe da un WWE anche il 2K17 si caratterizza per colpi violenti, estremamente variegati, capaci di stupire e soprattutto mettere ko l'avversario. L'impronta di spettacolo che ormai da anni caratterizza il wrestling è splendidamente riproposto, con entrate sul ring a dir poco entusiasmanti grazie ad una grafica di tutto rispetto che sicuramente non risulta inferiore ad altri titoli e, ancor di più, non palesa peggioramenti. Il pubblico è corposo, numeroso, e benché piuttosto accennato va a sollevare spesso e volentieri alcuni striscioni ad inneggiare le superstar che si fronteggiano. In fase di editor è addirittura possibile determinare quale degli striscioni si addice al proprio personaggio, così da poter valutare anche l'impatto della nostra superstar sul pubblico che assiste allo scontro.
I combattimenti, tuttavia, oltre ad essere il punto di forza di WWE, nonché la sua parte centrale, mostrano degli elementi che purtroppo fanno storcere il naso. I movimenti delle superstar sono infatti ben realizzati, con una fisica adeguata ed all'altezza, ma il problema della lentezza degli scontri è a dir poco disarmante. Bastano pochi pugni per mandare a terra l'avversario, e fin qui non ci sarebbe niente di male, se non fosse che quest'ultimo sarà destinato a rimanere a terra per svariati secondi. Fresco o meno che sia, i secondi a terra sono i medesimi e davvero lunghissimi, dando una sensazione di non essere davvero padroni del personaggio e di quel ring che WWE 2K17 ci fa annusare. L'unica opzione per liberarsi dall'iniziativa avversaria è quella di soddisfare un quick time event particolarmente ostico e frustrante, che prevede di premere un tasto specifico nell'esatto momento in cui viene chiesto. Non prima e né dopo, in davvero una frazione di pochissimi secondi, a tal punto da arrivare quasi sempre a non soddisfarlo.
Ottima è invece la panoramica sul personaggio una volta all'interno del combattimento che ci permette di tenere sotto controllo lo status della nostra superstar e i danni da lei riportati. La figura stilizzata si riempie infatti di diversi colori a seconda dei danni riportati, rendendo progressivamente più facile per gli avversari schienarci e trionfare nello scontro.
La nascita di una superstar
Nella carriera ci viene proposto il mondo del Wrestling visto da un/una debuttante, con la possibilità di creare un atleta pronto a misurarsi con tutte le difficoltà che uno sport-spettacolo del genere può avere. Le insidie sono dietro l'angolo, rappresentate in special modo dalla durezza degli scontri e dal sapersi mostrare al pubblico. Il discorso fatto nella fase iniziale di questa recensione è qua amplificato ai massimi livelli, con la necessità di farsi amare o disprezzare grazie a parole che, a scelta, potremo rivolgere al pubblico o contro i nostri rivali. A seconda della scelta fatta cresce l'apprezzamento o il disprezzo, entrambi vitali per l'ascesa della nostra superstar. Quella da evitare, piuttosto, è la piattezza e la noia che finirebbero per condannarci ben presto al dimenticatoio e successivamente all'oblio.
La modalità carriera è interessante essenzialmente per la progressione del personaggio, per poterlo vedere partire davvero dal niente, per poi arrivare a competere in competizioni importanti e difficoltose. Il pubblico, oltre ad una funzione decorativa, influisce attivamente e mostra una struttura "dinamica", cambiando da zona a zona di esibizione. Soddisfare il volere del pubblico e dare un tocco aggiuntivo di show è un must a cui non si può davvero rinunciare.
Elemento caratteristico di questa modalità è il poter creare da zero la propria superstar, caricando all'inverosimile il personaggio con tantissimi elementi che permettono una personalizzazione davvero estrema. Colore della pelle, tatuaggi, graffi, cicatrici, tatuaggi e elementi di body art piuttosto singolari. Non manca davvero niente alla creazione della superstar che 2K ci propone.
WWE 2K17
Altro anno, altro titolo WWE che 2K realizza per deliziare i fan. Il 2K17 si caratterizza per un maggiore spirito di conservazione, mantenendo inalterati grandi passaggi che hanno segnato i passati capitoli. Quel che ne viene fuori è un prodotto sicuramente in grado di far divertire e di piacere, ma che al contempo si bagna di vari problemi anche a livello di gameplay. I combattimenti, che sono il punto forte di un WWE, appaiono infatti abbastanza lenti e frustranti, questo a causa della scelta di inserire il quick time event, ossia un tasto da premere esattamente nel momento stesso in cui appare. Una scelta che sarebbe potuta essere carina, se non fosse che la porzione di tempo entro cui premere risulta essere assai breve, dando spazio ad un vero e proprio calvario senza fine.
La difficoltà proposta dagli scontri è sufficientemente alta, favorendo un senso di sfida che pervade ogni singolo combattimento sul ring. Le animazioni sono ben marcate e sicuramente avvincenti, capaci di colpire esattamente come avviene nella realtà. Infine, appare decisamente interessante (come al solito) la modalità carriera che ci permette di vestire i panni di un esordiente nel mondo del wrestling. Peccato però per l'assenza di audio durante la fase di "parlato" del personaggio, che dà un senso complessivo di vuoto all'intero momento. Il comparto audio risulta essere invece all'altezza, caricando all'inverosimile il giocatore per quelli che saranno, di fatto, gli scontri futuri.
Pro:
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Graficamente ben realizzato
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Tantissime modalità molto varie
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Animazioni convincenti
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Ottimo comparto audio
Contro:
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Sistema di combattimento troppo lento
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Presenza snervante del quick time event