Ex-Bethesda svela quanto è stato difficile portare Skyrim su PlayStation 3
Elena Ceccarelli - 28 ottobre 2024 12:30
Quando The Elder Scrolls V: Skyrim uscì l'11 novembre 2011, segnò un punto di svolta per Bethesda, diventando uno dei giochi più venduti e acclamati di sempre. Tuttavia, il porting per PlayStation 3 si rivelò problematico e venne criticato al lancio per le sue prestazioni.
Secondo Bruce Nesmith, Lead Designer di Skyrim, portare il gioco sulla PS3 fu una sfida enorme a causa dell’architettura di memoria della console. A differenza dell’Xbox 360, che aveva un blocco di memoria unificato, la PS3 aveva una memoria suddivisa tra logica di gioco e grafica, limitando le possibilità di gestione. Questo rese lo sviluppo molto complesso e richiese uno sforzo significativo da parte del team.
Nonostante l'ottimizzazione del porting, Skyrim su PS3 soffriva di pop-in, cali di framerate e qualità visiva inferiore rispetto alla versione Xbox 360. I miglioramenti arrivarono col tempo, ma la versione Xbox continuava ad offrire un’esperienza migliore. Inoltre, i limiti della PS3 portarono a ritardi nel rilascio delle espansioni Dawnguard e Dragonborn su questa piattaforma.
Nesmith ha sottolineato che, all'epoca, il tema delle prestazioni non era centrale come oggi. Sebbene Skyrim su PS3 sia stato un’esperienza difficile, ha rappresentato una lezione importante per Bethesda e PlayStation, che hanno migliorato i loro giochi negli anni successivi, come dimostrato dal rilascio di Starfield.