Darksiders 3, 2018, recensione
NonSolo Gaming - 10 dicembre 2020 16:47
Il Terzo capitolo della saga Darksiders porta avanti la storia dei 4 cavalieri dell'apocalisse, a riga tratta, purtroppo Darksiders 3 non ha fornito la stessa esperienza di gioco di Darksiders 2, si è avvicinata molto a quello che ha potuto offrire il primo capitolo Darksiders, ma non lo ha superato. (Molti cambiamenti sono dovuti al fatto che il Team di sviluppo è cambiato rispetto le prime due realizzazioni).
La Storia, per la gioia degli appassionati, è un continuo della saga, quindi si lega certamente ai 2 capitoli precedenti e introduce nuovi personaggi infernali e celestiali, molto ben studiata e pensata ma espressa in sole poche ore di gioco, il che lascia sempre un pò di asciutto in bocca.
Effettivamente Darksiders 3 non fornisce molte ore di gioco e una volta terminato, non offre un possibile ritorno al mappale per scovare tesori o risolvere missioni secondarie, puoi ripercorrerlo ed esplorarlo sì ma è molto limitato alla storia principale.
La giocabilità è anche essa un tentativo di tornare sui passi dei precedenti capitoli con scarsi risultati, le combo di Furia sono spesso ripetitive e non sono di grandissimo effetto, anche se decorate con luci o scie di magie colorate ecc... La parata poco prima dell'impatto, che dovrebbe generare un contrattacco, è molto mal disposta e spesso e volentieri non riesci a raggiungerla facilmente come nei precedenti titoli e a differenza dei due capitoli precedenti, anche se imposti la modalità facile, in Darksiders 3 muori con poco, questo è frustrante per un cavaliere dell'apocalisse.
Piace molto però, la possibilità di cambiare la magia elementale che si abbina al personaggio e alle armi dando una colorazione differente ai capelli di Furia e anche qualche particolare effetto di energia/magia nell'aria che male non fa.
L'open World è molto ristretto rispetto Darksiders 2, da un'aspettativa di pari portata o addirittura migliore, siamo rimasti un pò delusi da come è stato limitato lo spazio di gioco e tante altre caratteristiche mancati che erano presenti nei capitoli precedenti.
Tuttavia i paesaggi sono sempre un toccasana che danno l'aria di essere in un mondo magico, anche se devastato.
Molto belli i disegni e la creatività con cui sono stati realizzate le ambientazioni del gioco post-apocalittico.