Recensione di Tyranny - Il male dilaga nel cuore dei forti
Daniele Caluri - 12 novembre 2016 14:52
Il momento di crisi attraversato da Obsidian sembra essere stato superato con l'uscita qualche anno fa di Pillars of Eternity, un gdr che deve moltissimo alle note influenza di giochi di ruolo cartacei e non. Regole totalmente riviste, certo, ma che devono pur sempre molto ad una saga molto amata e che ha ancora molto da dare in ambito videoludico. Spesso modificata, a volte anche stravolta, il suo potenziale non è mai stato totalmente utilizzato. Pillars of Eternity, da questo punto di vista, aveva creato il giusto compromesso dando vita ad un sistema di creazione, e di progressione del personaggio, che appariva solido e davvero molto intrigante. La creazione del personaggio era pesante e permetteva di mettere mano anche nei più piccoli dei dettagli, finanche a modificare l'amatissimo background della nostra creazione. Tyranny riparte forte di queste nuove premesse ma con un macigno sulla schiena: il non poter fare passi indietro rispetto ad un titolo davvero ottimo come quello proposto anni prima da Pillars of Eternity. Una sfida che Obsidian ha raccolto e ha cercato di superare con questo Tyranny, nuovo titolo che, come vedremo, punta con forza inaudita su una spetto fondamentale dei giochi di ruolo: la trama.