RimWorld - E se il narratore fosse l'IA?
Quando si parla di narratore ci si riferisce solitamente ad una persona che, armata di moltissima immaginazione, crea un mondo di gioco nei suoi aspetti più piccoli per poter dare spunti di gioco a coloro che, invece, hanno solo il compito di interpretare dei personaggi. Il caso più lampante è quello di Dungeons & Dragons, a cui effettivamente il gioco si ispira in molti tratti, senza però mai abbracciarne la totalità. Il mondo di gioco, in prima istanza, non è propriamente medievaleggiante, e non ci saranno quest da seguire favorendo piuttosto un disegno più ampio. Il dungeon master, impersonato dalla IA, si limita unicamente a dare assaggi più o meno imponenti che influiscono attivamente sulla vita di quella che sarà la nostra colonia. La novità è proprio questa: è una intelligenza artificiale a creare spunti di gioco a cui noi, man mano e del tutto casualmente, dovremo cogliere e cercare di arginare, per evitare che la partita ci conduca ben presto al disastro.
RimWorld, gioco targato Ludeon Studios attualmente presente su Steam in accesso anticipato, prende volutamente ispirazione da alcuni giochi che, del genere, hanno fatto la storia: Dwarf Fortress, Firefly e Dune.
Libertà d'azione e globale
La potenzialità di questo gioco, e della narrativa che propone, è praticamente infinita. Il menù di gioco già con estrema chiarezza riesce a fare intendere la complessità di quello che solo all'apparenza ispira un senso di facile. Per iniziare la nuova colonia, e quindi una nuova partita, ci viene chiesto lo scenario da cui partire. Di base, senza quindi l'intervento di mod reperibili dallo steam workshop, avremo a disposizione tre scenari ben differenti l'uno dall'altro. La differenza di base, oltre che interpretativa, influisce anche sul numero di risorse che si hanno a disposizione sin dall'inizio e, soprattutto, sul numero di abitanti su cui si potrà contare.
Il primo scenario ci consentirà di metterci nei panni di tre persone sopravvissute ad uno schianto e che quindi si ritroveranno sperdute su di un pianeta non loro e totalmente sconosciuto. Le risorse di partenza sono piuttosto buone, così come i materiali che sarà possibile impiegare nella costruzione.
Il secondo scenario, invece, prevede l'utilizzo di un solo personaggio che sarà un ricco esploratore che ha deciso di lasciare il proprio pianeta madre per esplorare le stelle. Oltre ad avere una grandissima quantità e varietà di materiali, si potrà partire anche da un livello di tecnologia sì base, ma non nullo. Infine, come terza opzione, si potrà ottenere l'utilizzo di cinque persone che rappresentano i sopravvissuti di una tribù che è stata disintegrata da una grande macchina sanguinaria mandata dagli dei, con l'obiettivo di ricostruire quasi da zero una nuova casa. I materiali, in questo caso, sono davvero molto pochi e la difficoltà è per questo un po' più alta.
Effettuata questa prima scelta che coinvolge lo scenario, ci si ritroverà a scegliere un altro tassello fondamentale per la nostra futura partita. Il narratore, che sarà impersonato dal computer, potrà essere personalizzato a seconda delle nostre esigenze, potendo addirittura scegliere tra due personalità. La prima, che prende il nome di Cassandra, risulta essere quella classica, passando poi per Phoebe più legata ad eventi relativi alla costruzione della base e infine a Randy, che rappresenta la più pura delle casualità. Ciascuno di questi tre narratori ci permetteranno altre due scelte, ossia il livello di difficoltà (che rappresenta quanto e con quale forza il narratore interviene durante il gioco) e se si vuole la "Permadeath mode". Cosa è? Un po' una Ironman mode, ossia l'impossibilità di salvare (se non quando si chiude) o di poter ricaricare per evitare qualche possibile errore seminato per la via.
Che il gioco sia a misura d'utente è palese non solo da queste opzioni, ma da un altro passaggio fondamentale che rappresenta la creazione del mondo. Immettendo un seme (Seed), ossia una parola a noi congeniale, il mondo sarà totalmente generato e ci sarà presentando sottoforma di una piccola mappa che rappresenta, tuttavia, porzioni di spazio assai maggiori. Spazio che sarà definibile anch'esso da noi, dal momento che potremo scegliere la dimensione del mondo tra una serie di valori predefiniti.
Fatta l'Italia bisogna fare gli Italiani
Contestualizzando questa emblematica frase della storia contemporanea del nostro Paese, si potrà notare come un ambiente brullo e poco civilizzato possa ben presto essere mutato da alcuni degli abitanti. Questi abitanti, variabili come si è visto in numero a seconda dello scenario intrapreso, saranno ampiamente personalizzabili mediante una interfaccia che prende il nome di "Crea un personaggio". Qui, oltre a definire il nome ed il cognome di ogni elemento, sarà possibile leggere e valutare il suo sesso, la sua età, la sua storia passata e la sua salute. Come se non bastasse, ogni personaggio ha dalla propria determinati tratti (che possono essere o positivi, o negativi) e alcune abilità definite ogniqualvolta in maniera del tutto casuale. Si potrà, infatti, continuare a generare il proprio abitante all'infinito fino a quando non se ne sarà totalmente soddisfatti, o quasi. Certo, il quasi è d'obbligo, dal momento che alcuni sacrifici nella scelta dovranno pur sempre essere fatti. Estremamente importanti, oltre i tratti e la salute, sono le abilità che vengono suddivise in vari ambiti. Ogni personaggio, come accade nella vita di tutti i giorni, ha una certa predisposizione verso qualcosa piuttosto che verso un'altra, e questa predisposizione viene identificata mediante alcune fiamme poste nelle immediate vicinanze della abilità specifica. Più sono le fiamme, più quel personaggio sarà efficiente in quel compito e, per ovvi motivi, crescerà più rapidamente nelle sue conoscenze ad esso legate.
Quando si è in possesso di più personaggi, e non di uno singolo, si deve prestare particolare attenzione a questa fase del gioco, e fare in modo che essi siano il più possibile complementari tra loro, in maniera tale da coprire ottimamente la maggior parte delle problematiche relative alla costruzione della base.
Primo impatto con il gioco
Sin dal primo avvio si potrà notare più di una affinità con lo stile grafico utilizzato per la realizzazione di Prison Architect. Uno stile disegnato, che niente ha di realistico, ma che non per questo risulta essere inferiore. A differenza di Prison Architect, addirittura, il gioco spicca probabilmente per un utilizzo migliore e più coerente dei colori.
Se graficamente rimaniamo assai compiaciuti di ciò che ci troviamo di fronte, la nostra felicità andrà man mano scemando fin quando la fatidica domanda non cadrà dal cielo: "E ora che devo fare?!". Il gioco infatti, nonostante la semplicità che sembrerebbe ispirare ad un primo avvio, è incredibilmente complicato non solo nelle meccaniche, ma anche concettualmente.
Ludeon Studios, probabilmente consapevole della difficoltà generale del gioco, ha previsto una sorta di tutorial che però risulta essere pienamente insufficiente, in quanto incapace di aiutare realmente il videogiocatore a calarsi nell'ottica del gioco.
A differenza di Prison Architect (ormai il paragone è d'obbligo, data l'affinità grafica e non solo) il tutorial non risulta essere guidato step by step, ma soltanto da alcune scelte che ci vengono indicate in maniera neanche chiara. In un gioco così difficile questo non aiuta per niente.
Rimanere sorpresi ed incapaci di fare qualsiasi cosa è un passaggio credo comune a chiunque, fin quando non si intuiscono le meccaniche che ne stanno alla base e si riesce finalmente ad arrangiare qualcosa per la base. I primi muri vengono quindi eretti, i primi tetti costruiti in maniera tale da dare un posto sicuro agli abitanti e un luogo pulito in cui stoccare le preziose merci. Ma se credete che imparata la costruzione sia tutto finito vi sbagliate di grosso.
Una difficoltà eccessiva?
Parlare di livelli di difficoltà non è mai semplice, anche perché si rischia di intaccare i gusti personali di ogni videogiocatore. C'è chi dalla difficoltà trae divertimento, chi invece dopo qualche tentativo decide di mettere i remi in barca e abbandona. Sta di fatto che forse la difficoltà generale del gioco è TROPPO elevate, specialmente perché risulta essere parecchio difficile anche per coloro che si saranno ritrovati a scegliere, nella fase precedente, un livello più semplice e da neofiti. Incappare in razzie da parte di pirati spaziali, oppure in attacchi da parte di animali impazziti, sarà estremamente semplice e, almeno le prime volte, difficilissimo da evitare. La difficoltà non è però relativa unicamente ai vari attacchi che potrebbero portare al ferimento (o peggio ancora, alla morte) i nostri abitanti, ma anche a fattori più difficilmente immaginabili. Il clima, ad esempio, se troppo caldo o troppo freddo potrebbe finire per fare ammalare i nostri abitanti, oppure rovinare inavvertitamente il nostro raccolto, riducendo la colonia alla fame.
Ogni fattore di realismo sembra infatti essere toccato alla perfezione da RimWorld che, forse anche a causa di questo, sta ultimamente impazzando su Steam. Rimane il fatto che, sebbene la difficoltà (seppur oggettivamente eccessiva) possa essere mantenuta, un tutorial REALMENTE guidato sia d'obbligo.
Allora, che fate, vi gettate all'avventura?
L'idea che abbiamo di questo gioco è grandemente positiva, e sicuramente non farà pentire coloro che lo acquisteranno su Steam, nonostante il prezzo (27.99€) possa non sembrare poi così accessibile per il tipo di gioco offerto. Dietro una veste grafica così vivace e giocosa si nasconde un gioco dalle meccaniche profonde e dannatamente realistiche, che proprio per questo motivo vanno ad alzare notevolmente l'asticella della difficoltà.
Iniziare a creare una colonia, se si è alle prime armi, risulta essere complicatissimo. Perderla, in seguito ai più disparati eventi, risulterà invece semplicissimo. Alla lunga questa difficoltà, dato che non opportunamente coperta dal sistema di tutorial oggi presente, pesa notevolmente sull'economia del gioco e sulla pazienza del videogiocatore. Il senso di frustrazione può raggiungere livelli epici.
RimWorld è comunque un titolo interessantissimo, in continuo aggiornamento (dato che si trova ancora in Early Access) e che ha una potenzialità davvero immensa, specialmente grazie al supporto delle mod e del Workshop di Steam.
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