For Honor - Conquiste tra scie di sangue
Un altro weekend di fuoco quello proposto da Ubisoft che abbandona una Closed Beta per una fase invece aperta a tutti, relativa però ad un titolo completamente differente. Ghost Recon: Wildlands, la cui anteprima potete trovare sul nostro portale, lascia il posto ad una ambientazione particolare. La Bolivia viene scalzata in virtù di un mondo fantasy, inventato, conteso tra tre fazioni molto differenti l'una dall'altra. Cavalieri, vichinghi e templari impugnano le proprie armi in lunghissime serie di battaglie senza quartiere, permettendo uno scontro PvP davvero prolungato e interessante.
Tra varie modalità di gioco, che prevedono scontri simili ma comunque intrinsecamente diversi, spicca la possibilità di poter combattere online anche per il dominio di quel mondo fantasy composto da vari territori frammentati, ognuno in possesso di una determinata fazione. Un totale di 20 territori a fazione che vengono quotidianamente contesi, in uno scontro a tre che può essere risolto schierando opportuni aiuti chiamati "Risorse di guerra".
Ubisoft ha annunciato una campagna single player che, in questa "anteprima" del gioco, non è stata mostrata ma piuttosto blandamente anticipata da un trailer iniziale che, tramite quella Apollyon, lascia intendere che qualcosa di fondo, a livello di trama, ci sarà. Tutto si dovrà muovere, a regola, sul binario di questa Apollyon, la principale antagonista della storia, presentata come un comandante sanguinario e votato al caos ed alla distruzione. Il male che impregna il mondo di For Honor e che ha portato al collasso più totale, in uno scontro fortuito tra le uniche tre certezze rimaste.
Guerra a tre
Le fazioni a contendersi il continente fantasy di For Honor sono tre, ognuna molto diversa dall'alta ed alquanto unica nel suo genere. Ubisoft ha preso i tratti peculiari di tre fenomeni storici ben precisi e li ha stravolti, inserendoli in un contesto puramente inventato che va a marcare proprio le caratteristiche più conosciute di ciascuna "civiltà". Da un lato abbiamo infatti i cavalieri, riconoscibilissimi in quanto vestono (ad eccezione di una sola unità) delle armature [image id="130" p="right" s="medium"][image id="127" p="right" s="medium"]sfavillanti e risultano essere quelli più corazzati in gioco. I vichinghi invece, proprio come ben immaginiamo grazie ad un buon libro di storia, o a qualche telefilm tematico, sono sprovvisti di armature eccessivamente gravose, armandosi piuttosto di pesanti asce capaci di infliggere danni non indifferenti. L'ultima fazione delle tre, che nella fase alpha sembra aver riscosso particolare successo, è quella dei Samurai. Unità tendenzialmente veloci, provviste di un grande raggio d'azione, peccando soltanto in una più bassa resistenza agli assalti avversari. La scelta che ci viene proposta proprio all'inizio, dove saremo chiamati a scegliere una delle tre fazioni sopra elencate, farà sì che concorreremo insieme agli altri esponenti di tale fazione nella guerra delle fazioni. Non implicherà, invece, la possibilità di giocare con qualsiasi delle unità previste dal gioco.
Ogni fazione ha al suo interno una scelta abbastanza limitata che prevede soltanto tre personaggi, per un totale dunque di nove unità da poter scegliere nelle varie modalità previste dal gioco. La prima unità di ciascuna fazione viene detta "Avanguardia", ed è quella con le dinamiche di gioco più semplici, estremamente consigliata per chiunque vada per la prima volta ad approcciarsi alle dinamiche di For Honor. Le altre unità, molto diversificate tra di loro, sono studiate in modo e maniera da risultare uniche nel loro genere. Alcune pesantemente corazzate, altre più veloci ma in grado di colpire a distanza, come nel caso dell'unità (prettamente femminile) Samurai dotata di falcione orientale.
Al termine di ogni scontro, che si consuma in una delle varie modalità presenti nel gioco, vengono assegnate a tutti i partecipanti delle risorse di guerra, in una quantità relativa all'impatto che lo stesso giocatore ha avuto all'interno del precedente match. Le risorse di guerra possono essere spese per difendere o attaccare dei determinati territori a favore della fazione che è stata scelta proprio all'inizio del gioco, prima del tutorial. Ogni tot tempo passato il server controlla i vari territori e decreta quale delle fazioni lo ha conquistato, in una vera e propria guerra senza quartiere. Ottima infatti la scelta di premiare anche i giocatori sconfitti con delle risorse di guerra, in maniera tale da poter essere sempre utili alla causa. L'importante è giocare. Come se non bastasse, proprio per incentivare lo schieramento delle risorse di guerra, Ubisoft ha scelto di far sì che, in base al proprio contributo nell'attacco o nella difesa delle varie risorse, si possa ricevere dei compensi utili a migliorare le nove unità in gioco. Un tutorial che spiega dove trovare lo schieramento delle risorse di guerra esiste, ma è un po' nascosto e, diciamocelo, secondario rispetto al ruolo che invece dovrebbe avere.
Un'ampia gamma di personalizzazione
Tutte e nove le unità tra cui si può attingere possono essere brillantemente modificate e personalizzate, sia per quanto riguarda la mera estetica, sia per quanto riguarda la ottimizzazione dei propri oggetti. È il caso delle armi e/o delle armature che possono essere scelte in base alle nostre esigenze, andando a premiare il danno, la difesa, il recupero della resistenza, e così via. Ogni oggetto, oltre ad avere dei miglioramenti alle statistiche, può avere un aspetto diverso tale da dare un aspetto sempre più unico alle proprie unità. Le personalizzazioni degli oggetti sono sufficientemente ampie, anche se in alcuni casi le modifiche sono talmente piccole da apparire quasi inesistenti. Sicuramente, su questo, Ubisoft in futuro potrà mettere mano. Diverso è invece il caso dell'estetica, sbloccabile man mano che le unità salgono di livello giocandole. Quasi ogni minima parte dell'equipaggiamento può essere modificata nel colore, impreziosendolo con sfumature e/o disegni particolari. Gli oggetti facenti parte dell'equipaggiamento, come ad esempio parti di armi, armature e quant'altro, si possono acquistare con l'oro ottenibile all'interno di For Honor semplicemente giocando alle varie modalità. Un altro modo per fare rapidamente soldi è quello di cercare di portare a termini i contratti che, man mano, si possono manualmente selezionare.
Finte, assalti e cariche devastanti
Quello che di più bello ha un titolo come For Honor è proprio il combattimento e come esso è stato studiato e messo in atto. Il sistema di combattimento è molto tecnico, con movimenti lenti e studiati, durante il quale si deve spesso e volentieri cambiare la direzione della guardia, nella speranza di intercettare l'attacco del nemico. Quello che ne viene fuori è un combattimento molto intrigante, con attacchi e mosse degne di un picchia-duro, tuttavia fedele agli scontri crudi dell'epoca pre-polvere da sparo.
Non vi sono quick time event, ma sta semplicemente al giocatore mettere in atto le proprie conoscenze (leggasi le mosse della determinata unità che si impersona) e cercare di sopraffare l'avversario. Un gioco molto competitivo, spesso complesso e difficile, ma tuttavia assai appagante. Poco chiari sono purtroppo i tutorial in generale, non soltanto quelli in merito al combattimento. Le mosse, importanti per riuscire ad essere competitivi specialmente nelle modalità dove si prevedono veri e propri duelli singoli o a coppie, si traducono in una sequenza di tasti da premere.
Dominatore o duellante?
Le modalità che For Honor ha mostrato sono quattro, di cui una ampiamente documentata con alcuni trailer e spezzoni di gioco rilasciati in tempi precedenti. Dominio, infatti, è proprio la modalità in cui si deve conquistare tre obiettivi sulla mappa (indicati come A, B e C), scontrandosi talvolta anche con alcuni soldati png che cercano di contendersi il punto B, centrale, del luogo. Se dominio è un evento di conquista, diverso è il caso della mischia/duello, che mette di fronte ad avvincenti scontri a squadre 2v2 o contro la IA. I duelli, come già scritto precedentemente nel corso della recensione, sono ovviamente il piatto forte di For Honor, curati nei minimi dettagli insieme ad una grafica all'avanguardia ed attenta al dettaglio, anche dell'ambiente stesso. La modalità deathmatch, molto simile a duello/mischia, prevede invece degli scontri un po' più ambi, con due squadre da quattro componenti ciascuna in mappe, conseguentemente, più ampie e ricche di pericoli. Perché... sì, l'ambiente non è semplice spettatore delle nostre scorribande. Molte uccisioni possono avvenire semplicemente interagenti con ciò che ci circonda, spingendo i nemici di sotto da un dirupo, oppure facendoli infilzare contro alcuni spunzoni assicurati ad una parete.
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