Ultimate Fishing Simulator 2 - Un incredibile simulatore in early access
Dopo un grande successo da parte di Ultimate Fishing, i ragazzi di Ultimate Games S.A. hanno deciso di rilasciare un secondo titolo, in maniera tale da aggiungere nuove funzioni e, al contempo, renderlo anche molto più al passo con i tempi. Chiariamoci, il primo titolo non ha nulla di troppo datato dal punto di vista della grafica o del gameplay, ma sicuramente la necessità -e la volontà- è stata quella di dare una vera e propria scossa. Un cambiamento che si potesse avvertire e che andasse oltre il rilascio di DLC che, comunque, è stato molto gradito. Ultimate Fishing Simulator poteva vantare sin dall'avvio di un parco ittico davvero interessante, aumentando a dismisura dall'inserimento di DLC che andavano ad aggiungere non soltanto nuovi tipi di pesci, ma anche locations davvero interessanti da ammirare e da "esplorare".
Ultimate Fishing Simulator 2 è in realtà abbastanza differente dal suo precedessore, cambiamento che si può avvertire sin dal primo avvio. Il fatto che per pescare si abbia bisogno del tutorial anche dopo aver giocato ore e ore sul primo, la dice lunga sui cambiamenti che hanno interessato il gameplay. Eppure, c'è un elemento che gli sviluppatori hanno volutamente lasciato inalterato: la semplicità del titolo. Nonostante infatti UFS sia un gioco parecchio simulativo, non è quasi mai punitivo verso le scelte del giocatore. In altre parole, non è mai frustrante da giocare, anche quando si va a dare la caccia ai pesci più difficili e ardui da tirar su con la propria canna da pesca.
Sei mappe molto varie tra loro
Se avete avuto modo di leggere la recensione che scrivemmo di Ultimate Fishing Simulator, quindi qualche anno fa, avete notato come una critica che abbiamo mosso fosse legata alle poche mappe disponibili. Ebbene, anche in questo caso [image id="21216" p="right" s="medium"]dobbiamo puntare il dito contro il gioco che, addirittura, va a ridurle. Sei mappe sono poche, troppo poche, anche se rimane evidente che saranno aumentate notevolmente con il progressivo rilascio dei DLC. Il problema di fondo rimane che, allo stato attuale e quindi in attesa che vengano rilasciati questi DLC, il gioco risulta essere piuttosto ridondante nelle fasi avanzati del titolo, questo perché le locations sono poche. C'è da dire, però, che la possibilità di cambiare sin dal menù l'orario di pesca e il clima rende queste mappe molto dinamiche, permettendo di dare la caccia a pesci sempre differenti.
La prima mappa che incontriamo (escludendo quella di tutorial) è il Jackson County, negli Stati Uniti e più precisamente nel Wyoming. Il Jackson National Park offre la possibilità di utilizzare sin da subito diversi stili di pesca, così da permettere al giocatore di variare stile di gioco e quindi divertirsi da subito, senza dover necessariamente attendere lo sblocco di fasi successive. Quali sono i pesci che più si incrociano nella fase iniziale del titolo? Indubbiamente l'immancabile trota (nella sua variante iridea), il Persico sole, la Perca gialla e il Luccio americano. In realtà ci sono anche altre numerose specie di pesci pescabili all'interno del Jackson National Park, ma questi elencati sono probabilmente quelli che più si ha modo di tirar su con la propria canna.
Le altre mappe sono Zalasie (sulle rive del lago Gilwa), il paesaggio montuoso della Slovacchia, il canale di Kiel (che collega il Mar Baltico al Mar del Nord), la Russia nella sua estremità meridionale della Kamcatka e infine la Tailandia.
Progressione del personaggio
Proprio come nel precedente titolo, anche qua la progressione del personaggio è sviluppata su livelli. Man mano che si pescano pesci aumenta il proprio livello, il quale permette di sbloccare nuovi oggetti al negozio (fondamentali per poter pescare i pesci più grossi e potenti) ma anche abilità con cui migliorare la battuta di pesca.
Ogni volta che si pesca un pesce, il gioco ci mette di fronte alla possibilità o di far soldi, oppure di guadagnare esperienza rilasciandolo. In questo sembrerebbe essere identico al passato, se non fosse che si aggiunge un elemento nuovo: metterlo all'interno dell'acquario.[image id="21212" p="right" s="medium"]
Quando si decide di mettere un pesce all'interno dell'acquario, non scegliamo un qualcosa di puramente estetico. Certo, avere dei pesci nell'acquario di casa (che è interamente visitabile) crea un colpo d'occhio notevole, ma il senso di utilizzare l'acquario è per "crescere" le proprie catture. In altre parole, è possibile catturare -per esempio- un salmone rosso e metterlo nell'acquario, in maniera tale che dandogli cibo e facendo passare del tempo, il pesce possa aumentare di peso e quindi anche di valore. Poi, una volta incrementato il valore, venderlo a molto più di quando non avremmo guadagnato vendendolo subito. Interessante, vero?
Altra cosa abbastanza evidente in cui differisce UFS 2 è il sistema di progressione, che è infinitamente più lento di quanto non sia invece nel titolo passato. Se in UFS era fattibilissimo sbloccare nell'arco di una giornata tantissime locations, raggiungendo anche livello abbastanza alti, in questo titolo successivo è praticamente impossibile. I pesci catturati danno veramente poca esperienza, il che si traduce nella necessità di pescarli in grandi quantità prima di poter effettivamente avere il level-up del personaggio.
Sistema di pesca
Beh, non possiamo davvero andare avanti in questa anteprima senza citare il sistema di pesca. La cosa più istintiva che viene in mente di fare è di paragonarlo a UFS, così da rilevarne immediatamente le differenze. Iniziamo con il dire che UFS si faceva amare per il suo stile semplice ma al contempo profondo, che mirava a far pescare tanto e incrementare così il divertimento del giocatore. UFS 2 in questo senso mantiene queste premesse, andando però ad aumentare leggermente l'asticella della difficoltà, andando a premiare quello che è l'equipaggiamento utilizzato. Per pescare pesci molto grandi è adesso effettivamente necessario ammodernare di tanto in tanto i propri oggetti, quali la canna da pesca, la lenza, l'amo e così via. L'attenzione agli strumenti utilizzati diventa quindi maggiormente d'impatto rispetto al passato, andando a dare un valore aggiunto ai soldi che si guadagnano dalle battute di pesca.
Passando invece ai meccanismi effettivi, balza all'occhio come l'impianto sia stato mantenuto semplice e immediato. Combattere con un pesce è semplice ma appagante, con la necessità di capire quando è il momento di assecondarlo e quando invece il momento di tirarlo verso di sé, magari strattonandolo. Se i pesci più piccoli offrono sfide abbastanza limitate, quelli più grossi possono dar vita a combattimenti lunghi e dispensiosi, capaci di tenere con il fiato sospeso fin quando la preda non è abbastanza vicina alla propria posizione, facendo sbucare la possibilità di tirarlo del tutto fuori dall'acqua.
Tutti i comandi essenziali per pescare sono brillantemente riassunti in una specie di tendina laterale che, premendo un tasto, è possibile consultare in ogni momento. In ogni caso qualsiasi funzione è facile da raggiungere e da utilizzare, andando appunto a centrare il gioco su altri aspetti e non sulla necessità di padroneggiare il sistema di pesca. Meglio così, no?
Molto più... social
Ecco, la grande ventata di novità UFS 2 la porta a livello di "social". Già il precedente titolo aveva previsto qualcosa in merito, con la possibilità di vedere il pescato degli altri giocatori nella stanza di gioco, senza però effettivamente la possibilità di interagirvi più di troppo. Ma, tolto questo, c'era davvero ben poco da fare.
In UFS 2 l'interazione con gli altri giocatori continua a rimanere abbastanza basilare, ma quel che colpisce è l'impianto che vi struttura attorno, con la possibilità di partecipare a tornei e sfide che si aggiornano quotidianamente, o comunque a grande velocità. I tornei multigiocatore sono un qualcosa di incredibilmente interessante e divertente, il momento perfetto per mettersi in gioco e tentare di capire se le proprie tecniche di pesca sono sufficientemente corrette oppure se è necessario cambiarlo, migliorandole. E poi, ovviamente, c'è sempre la componente "fortuna" che permette di rendere ogni torneo una storia a sé.
Commento del redattore
Con UFS 2 gli sviluppatori hanno fatto i passi in avanti che ci si aspettava, senza però -per fortuna- stravolgere quella che è stata l'ossatura del precedente titolo. Ci sono molte cose da rivedere, ma per fortuna parliamo di un titolo ancora incompleto e che gli sviluppatori stessi stanno mandando avanti, sicuramente con qualche asso nella manica ancora da sfoderare.
La mancanza più grande, al momento, sembra essere a livello di contenuti. Ok la scelta, magari, di rilasciare DLC numerosi e corposi, ma allo stato attuale il gioco base è fin troppo risicato e rischia di diventare facilmente ridondante. Il fatto che la progressione del personaggio sia molto lenta aiuta a non vedere moltissimo questa pecca, ma alla lunga la problematica emerge in tutta la sua pericolosità.
Negli altri campi, specialmente in quello multigiocatore, il gioco ha fatto il balzo in avanti richiesto. I tornei sono un qualcosa di incredibilmente divertente, che permette al giocatore di non cimentarsi sempre contro il gioco. Un modo divertente per misurarsi con gli altri, andando ad accentuare un elemento competitivo che, in uno sport come la pesca, è alla base di tutto.
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