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Greedfall, 2019, recensione

di NonSolo Gaming Pubblicato il 16 dicembre 2020 17:00

Un XVII secolo fantasy in cui gli uomini possiedono poteri magici per contrastare le forze della natura di un mondo inesplorato.

Un gioco giovane che non nasconde quella mancanza fondamentale di esperienza sedimentata nello sviluppo dei videogiochi di questo genere, ma che non significa non possa ottenerla col tempo e migliorare, rilasciando altri titoli dal risultato ottimale.

GreedFall ha una storia particolare che coinvolge umani e creature fantasy, ambientato nel XVII secolo ti consente di esplorare in terza persona un mondo nuovo ricco di misteri.

Le basi per lanciare un titolo di gioco eccezionale ci sono, manca tutta la meccanica che a volte complica l'esperienza di gioco e fa un pò storcere il naso. I movimenti stessi dei personaggi sono molto meccanici e poco fluidi, è stata data molta importanza all'ambientazione e meno ai personaggi che non lasciano un impatto distintivo rispetto altri giochi.
I combattimenti sono basilari e spesso ripetitivi, manca quel qualcosa di speciale che faccia scattare l'effetto wow.

Solitamente si sviluppa un legame affettivo col tuo protagonista e il giorno dopo ti vien voglia di rivederlo per giocare con lui e continuare la missione, in questo caso questo legame manca letteralmente nonostante puoi personalizzare in modo limitato il tuo personaggio ad inizio gioco.

Insomma, un lavoro veramente lodevole ma non sufficiente per godere di tante attenzioni. Molti Games Reviewer del web hanno votato GreedFall 5/10.

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